Avatar: La via dell'acqua: Perché Kiri è il personaggio chiave del film

Quello che è straordinario riguardo a Kiri è che la tecnologia oggi permette a un'attrice di oltre settant'anni di ringiovanire e di dare vita a un personaggio adolescente; la performance capture oggi è in grado di creare un essere digitale ma con dentro un'anima umana: il risultato è la libertà assoluta di essere chi si vuole.

Avatar: La via dell'acqua: Perché Kiri è il personaggio chiave del film

Quegli occhi grandi, brillanti, curiosi, stupiti di fronte al mondo acquatico che stava scoprendo la prima volta, ci hanno colpito subito. E non è un caso che ci siano proprio quegli occhi sui manifesti di Avatar: La via dell'acqua, il film di James Cameron, nelle sale dal 14 dicembre, il grande evento cinematografico del 2022. Stiamo parlando di Kiri, uno dei nuovi personaggi della saga di Avatar, un personaggio che, piano piano, si staglia sugli altri del film, per arrivare in primo piano e prendersi lo spazio che merita. E tutto ci fa pensare che sarà un personaggio centrale nei prossimi film della serie. In merito ci sono già alcune teorie. Ma andiamo a vedere perché Kiri è il personaggio chiave di Avatar: La via dell'acqua.

Chi è Kiri?

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Avatar: la via dell'acqua, un'inquadratura

Ma, prima di tutto, andiamo a vedere chi è Kiri. Avatar: La via dell'acqua inizia alcuni anni dopo i fatti del primo film. E Jake Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno avuto due figli. Ma la loro famiglia si è allargata. Con loro, infatti, c'è anche la bambina nata dall'Avatar di Grace, la scienziata interpretata da Sigourney Weaver, che era morta alla fine del primo film. Come sia nata è un mistero, un miracolo. Ma Kiri è a tutti gli effetti parte della famiglia di Jake. E ora è un'adolescente. È una Na'vi, con il corpo blu e felino, slanciato, e quegli enormi occhi.

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Kiri: l'adolescenza, lo stupore di fronte alla vita

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Avatar: La via dell'acqua, un'immagine di una scena del film

Kiri, più ancora dei due figli di Jake, riesce a portare nell'universo di Avataril mondo dell'adolescenza. Kiri ha in sé tutti i caratteri di quell'età molto speciale. I suoi occhi brillano di emozione e di stupore, la sua bocca è sempre in movimento, piena di variazioni impercettibili, che le donano un'espressività unica. I suoi sorrisi sono ironici, o espressioni di soddisfazione. Il suo è quello stupore di fronte alla vita, alla natura selvaggia, ai posti che si vedono per la prima volta (sta nuotando nel mare di Pandora che non aveva mai visto prima). Kiri riesce a trasmetterci quell'entusiasmo e quel senso di meraviglia - che in fondo è la chiave del progetto Avatar sin dall'inizio - che solo chi è bambino o adolescente è in grado di provare. Con la sua carica vitale, con la sua espressività, Kiri è un personaggio che ci conquista da subito. E, da come la inquadra e dallo spazio che dà al suo personaggio, capiamo che gode anche della simpatia di James Cameron.

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Avatar 2: un'immagine del sequel

Sigourney Weaver, l'elemento umano nella macchina

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Avatar 2: Sigourney Weaver in una foto dal set

Ma Kiri è il personaggio chiave del film perché ci fa capire a che livello è arrivata la tecnologia che James Cameron usa per realizzare i suoi film. Il fatto che un personaggio artificiale, digitale ci arrivi in maniera così forte è anche merito di chi quella tecnologia l'ha immaginata, l'ha scelta, ha aspettato che fosse pronta per realizzare il secondo film. Quello che è straordinario riguardo a Kiri, è che la tecnologia oggi permette a un'attrice di oltre settant'anni di ringiovanire e di dare vita a un personaggio adolescente. Se è riuscito, il merito è del fattore umano e di quello tecnologico. Sigourney Weaver è eccezionale nel recitare in modo di dare alla sua Kiri tutte le espressioni che deve avere. Il lavoro dell'attore è entrare in personaggi diversi dal proprio io. E l'attrice ha davvero trovato dentro di sé i pensieri e le espressioni di quando era giovane. Sigourney Weaver è l'elemento umano nella macchina.

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La performance capture: un essere digitale ma con dentro un'anima umana

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Avatar: La via dell'acqua, un momento del film

Sigourney Weaver adolescente non l'avevamo mai vista. E se il merito è dell'attrice, che ha saputo trovare dentro di sé le emozioni per tornare giovane, la tecnologia ha fatto sì che tutto questo potesse diventare concreto. La performance capture oggi è in grado di creare un essere digitale ma con dentro un'anima umana. Permette cioè di cogliere tutte le sfumature recitative di un attore, tutti i suoi movimenti, le sue espressioni. E di restituire tutto in modo che questa fusione di umano e digitale sia credibile, vibrante. In una parola: reale. Il risultato è la libertà assoluta di essere chi si vuole, di creare davvero un personaggio come lo si immagina. Di andare al di là dei limiti che il corpo ci ha sempre imposto. Questo vale per tutti i personaggi di Avatar, certo, ma è in Kiri che tutto ciò appare più evidente. Ed è soprattutto per questo che Kiri è il personaggio chiave del film.

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Avatar - La via dell'acqua: un'immagine del film

James Cameron, l'uomo che amava le donne forti

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Avatar 2: una foto dal set del sequel

Ma, man mano che la storia procede, Kiri è importante perché sembra davvero rientrare nella poetica di James Cameron. Kiri è combattiva, decisa, impavida. Kiri è l'ennesima eroina che va contro le aspettative e non ha paura di diventare in azione. In questo senso, Kiri, e quindi Sigourney Weaver, torna un po' Ripley. Ma anche, volendo, Sarah Connor e la Rose di Titanic. Più giovane di loro ma con la stessa indole. James Cameron, l'uomo che amava le donne forti, è il regista giusto per scrivere e valorizzare un personaggio come lei.

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Kiri, personaggio chiave anche in futuro?

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Avatar: La via dell'acqua, la famiglia di Jake & Neytiri

Se è il personaggio chiave di Avatar: La via dell'acqua, Kiri può diventare un personaggio fondamentale per l'intera saga, sempre più importante nei film successivi. Tutto nasce dalla sua nascita misteriosa, miracolosa. Il suo concepimento è come quello di un Messia. Avevamo lasciato Grace abbandonare il suo corpo umano, mortale, e connettersi con Eywa, connettersi con la natura, attraverso l'albero delle anime. Il corpo umano è stato lasciato andare, il suo Avatar ha dato vita a Kiri, ed è tenuto in vita dalle macchine. Kiri, allora, potrebbe essere allo stesso tempo umana, Na'vi e divina, emanazione diretta e potente di Eywa, e racchiudere in sé tutta la forza della natura. In rete si dice già che, alla fine della storia, potrebbe essere lei a portare la pace tra i Na'vi e la "gente del cielo", cioè i terrestri. Sarebbe un finale bellissimo. Ma, intanto, amiamo Kiri già adesso.