Ava, la recensione: Jessica Chastain è un’ “atomica rossa”… senza esplosivo

La recensione di Ava, il film action targato Netflix diretto da Tate Taylor e con protagonisti Jessica Chastain, Colin Farrell e John Malkovich.

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Eve: la prima foto di Jessica Chastain nel film

Se abbiamo iniziato la nostra recensione di Ava con un titolo citazionista e, allo stesso tempo, provocatorio, non l'abbiamo fatto per semplice divertimento. È la maniera più onesta di riassumere in poche parole il film di Tate Taylor, disponibile nel catalogo di Netflix, ovvero un tentativo mal riuscito di replicare il successo dei film d'azione che tanto hanno avuto successo in questi ultimi anni, a partire dal film con Charlize Theron del 2017 sino ad arrivare all'estetica di John Wick, il franchise di successo con protagonista Keanu Reeves. Ava vuole inserirsi prepotentemente in questo filone, dove l'azione sposa uno stile ricercato e dove si mette in mostra la femminilità in ruoli e generi che solitamente erano destinati a un pubblico prettamente maschile. Ma Ava, in brevissimo tempo, consuma tutte le sue cartucce e si trascina faticosamente ai titoli di coda senza indovinare gli ingredienti della ricetta di quei film che, invece, i risultati, non solo economici, li avevano avuti.

In un limbo esistenziale

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Ava: Jessica Chastain e Common in una scena

Eppure le premesse ci sarebbero: Ava è una donna che soffre di un passato da alcolista e che ha ricominciato una seconda vita abbandonando la sua famiglia e lavorando come killer di professione presso un'Organizzazione capitanata dai personaggi interpretati da John Malkovich e Colin Farrell. È la migliore in quella che fa, ma negli ultimi tempi è colpita da una crisi esistenziale: mette in dubbio il suo stesso lavoro, la sua freddezza, parla con gli obiettivi per capire il perché meritano di morire con la possibilità di fallire la missione affidatale. Succede che una missione non va per il verso giusto e questo darà il via a una serie di pericoli che la nostra protagonista dovrà affrontare, tra familiari in pericolo, sicari che tentano di ucciderla e una sua ricaduta nel vizio dell'alcol. Senza voler raccontare di più (anche perché il canovaccio narrativo è parecchio prevedibile e pochissime sono le sorprese nei 97 minuti di film), possiamo già sottolineare come il film stesso si ritrovi in un limbo esistenziale quanto quello della nostra Ava: a metà strada tra un action puro senza spettacolo, un thriller senza brividi e un dramma senza profondità, il film fallisce a costruire un impianto narrativo solido e avvincente.

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Ava: Jessica Chastain in una scena del film

Il cast: grandi nomi, piccoli momenti memorabili

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Ava: Jessica Chastain in una sequenza

Con un cast di nomi del calibro di Jessica Chastain, John Malkovich e Colin Farrell nei ruoli principali potremmo aspettarci quantomeno un motivo per assaporare e divertirci con le loro interpretazioni e il loro talento. A causa della storia, però, dal finale aperto in vista di un sequel che probabilmente non vedrà mai la luce, anche gli attori sembrano recitare col freno a mano tirato. John Malkovich e Colin Farrell fanno il possibile per far risultare credibili i loro personaggi, nonostante il loro screen time sia esiguo, ma il risultato, soprattutto del secondo, è abbastanza stereotipato. Mentore e villain che eseguono il compito narrativo che devono svolgere, senza un sussulto. È un problema principalmente di scrittura, e gran colpa ne ha lo sceneggiatore Matthew Netwon, anche regista del film prima di venire allontanato a causa delle accuse di violenza domestica. Entrambi, però, si ritagliano il loro momento memorabile in una breve scena di combattimento. Di tutt'altra pasta è, ovviamente, Jessica Chastain, vero e proprio fulcro del film e protagonista assoluta. La Chastain ha il corpo e il volto adatto al personaggio, ma non riesce a costruire intorno a lei un vero senso iconico, non avviene mai quella consacrazione che vorrebbe avere e non bastano i cambi d'abito e di pettinatura per farla spiccare. Il risultato è un sentimento di ripetitività non solo durante il corso del film stesso, ma anche a confronto con altri prodotti dello stesso genere.

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Ava: Jessica Chastain in un seducente abito da sera

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Un movimento fermo

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Ava: Jessica Chastain in una scena d'azione

Ava sembra, quindi, inseguire senza fiato un filone cinematografico di successo senza comprendere al meglio quali sono gli elementi essenziali per far funzionare il prodotto. I difetti più gravi si trovano nella scrittura, come già detto, ma anche nella messa in scena e nella regia. Fuori dalla sua comfort zone Tate Taylor opera in maniera professionale, ma anonima, senza riuscire a regalare una scena veramente indimenticabile o forte. A questo proposito, Ava è un perfetto film da catalogo per Netflix: il corrispettivo più vicino ai vecchi direct-to-video, capaci di intrattenere al minimo l'appassionato più hardcore del genere e velocemente dimenticabili. D'altronde, è lo stesso film che in un momento trova la sintesi tra regia, scrittura e interpretazione dandone il perfetto ritratto: Ava è di fretta, inizia stancamente a correre, la macchina da presa, rimanendo su di lei, non solo la segue ma inizia ad anticiparla. La sensazione a schermo è quella di una persona sul tapis roulant: lo sfondo scorre ma lei sembra rimanere sul posto. Un effetto tremendo per un film action, dove dovrebbero essere proprio l'azione e il movimento a far scorrere la pellicola.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di Ava non possiamo ritenerci soddisfatti dal film di Tate Taylor disponibile su Netflix. Jessica Chastain si impegna e avrebbe la possibilità di creare un personaggio carismatico, ma la scrittura è così ai minimi termini, così prevedibile e stanca, che il risultato è un film che non riesce a intrattenere. A metà strada tra un dramma esistenziale e un action-thriller, il film finisce per essere un inseguimento stanco e senza mordente di altre pellicole di successo sprecando il talento del cast e appiattendosi con una regia di mestiere che non riesce a costruire nessun momento indimenticabile. Una vera delusione.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.8/5

Perché ci piace

  • Jessica Chastain crede nel personaggio e fa il possibile per mettere in mostra il suo talento.

Cosa non va

  • La pigrizia di scrittura e regia affossano ogni coinvolgimento da parte dello spettatore e spreca un buon cast.
  • A metà strada tra dramma e action, il film insegue altre pellicole di successo senza averne la creatività e il mordente.