L'attacco dei Giganti, Attack on Titan, o Shingeki no Kyojin se siete dei puristi, è stato senza dubbio uno dei titoli di punta del recente boom di anime a manga a livello mondiale. Mentre il manga di Hajime Iseyama si è ormai concluso, non senza qualche strascico polemico, la versione animata è ancora alle sue battute finali, con lo studio Mappa costretto da esigenze produttive a diluire nel tempo l'uscita degli ultimi, intensi passaggi in vista del gran finale.
Dal 4 marzo è disponibile su Crunchyroll, in contemporanea col resto del mondo, l'attesissima terza parte della quarta e (speriamo!) ultima stagione, un episodio speciale lungo un'ora di cui vi presentiamo la recensione.
Dove eravamo
Riassumere i complessi eventi di quanto successo finora in Attack on Titan è, se ci passate il gioco di parole, un'impresa titanica. Quello che infatti era iniziato come un semplice ma violento scontro tra gli - apparentemente - ultimi sopravvissuti dell'umanità e dei mostruosi giganti assassini si è trasformato, negli anni, in un affresco complesso e drammatico, con continui ribaltamenti di fronte e rivelazioni che hanno infine stravolto l'assunto iniziale, svelando un mondo dal passato spaventoso e con rimandi, anche espliciti, a tragedie della nostra realtà come la segregazione, il razzismo, le manipolazioni genetiche e la schiavitù.
Nell'ultima parte andata in onda mesi fa, in questo scenario cataclismatico il protagonista della storia, Eren Jaeger, ha scatenato, con un impressionante colpo di scena, una vera e propria apocalisse sotto forma di migliaia di Giganti colossali in marcia: il Rumbling, il Boato della Terra, una sistematica e spietata opera di distruzione globale, atrocemente messa in atto da questa spaventosa muraglia di colossi che si muovono come un terrificante e inarrestabile tsunami.
Convinto che questa sia l'unica soluzione alle angherie sofferte dagli Eldiani, Eren ha ingannato i suoi amici ed alleati e si è quindi a sua volta trasformato in una creatura inquietante con lo scopo di fare -letteralmente- tabula rasa del mondo e impedire qualunque ritorsione futura nei confronti della sua isola e dei suoi abitanti, i suoi amici.
Contro l'avanzata dei Giganti Colossali nessuna forza umana sembra avere effetto e l'unica flebile speranza dell'umanità è ora nelle mani di Armin, Mikasa e dei pochi sopravvissuti degli eventi precedenti, inclusi vecchi nemici che, adesso, hanno deciso di far fronte comune per provare a fermare questa spaventosa Apocalisse.
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Il Boato della Terra - Peccatori
L'episodio speciale disponibile in streaming su Crunchyroll, e lungamente atteso dai fan della serie, si apre con una scena che avevamo già visto proprio all'inizio della serie: Eren e Mikasa, bambini, sotto un albero. Eren si è appena svegliato da un sogno che non ricorda, in lacrime. Ora finalmente iniziamo a scoprire le ragioni dietro quelle lacrime: usando il potere del suo Gigante, che gli consente di accedere a tutte le memorie, passate e future, delle sue incarnazioni, Eren ha visto la verità nascosta dietro le persecuzioni degli Eldiani, iniziate millenni prima, e come la progenitrice Ymir abbia avuto accesso al potere dei Titani, per rimanere poi eternamente prigioniera in una dimensione extratemporale.
Sconvolto da ciò che ha appreso, e da ciò a cui capisce di essere inevitabilmente destinato, Eren mostra in un flashback gli ultimi barlumi di umanità nei confronti di un ragazzino che ha appena salvato, pur con la consapevolezza che da lì a poco quello stesso bambino sarà comunque una delle innumerevoli vittime della sua furia distruttrice.
Mentre i Giganti Colossali proseguono la loro avanzata, radendo al suolo tutto ciò che incontrano, Armin, Mikasa, Levi, Anne, Hange e il resto dei sopravvissuti sta provando a mettere in atto l'ultimo, disperato tentativo di fermare quella che per loro è la follia distruttiva di Eren, rischiando le loro stesse vite pur di opporsi all'Apocalisse. Alle porte dell'ultima fortezza dell'umanità si consuma così lo scontro finale tra Eren e i suoi vecchi amici, mentre il destino del mondo sembra ormai segnato.
Volando alti
Se l'attesa per questo nuovo episodio speciale è sembrata interminabile, ed è solo l'anticipo di un'altra pausa che durerà fino all'autunno, bisogna riconoscere allo Studio Mappa di aver probabilmente prodotto uno dei migliori esempi di animazione seriale degli ultimi anni. Praticamente perfetto sotto ogni aspetto, dalla regia al ritmo della narrazione, dalla colonna sonora all'utilizzo della CG, questo episodio speciale de L'attacco dei giganti segna un nuovo standard qualitativo di riferimento, proiettando questa serie nell'olimpo dei prodotti di animazione di altissima qualità. Onore al merito, quindi, allo staff tecnico capitanato da Yuichiro Hayashi, Ryota Aikei e Tokio Igarashi alla direzione, che sono riusciti nella difficilissima impresa di adattare al meglio il manga originale, sia utilizzandolo in maniera praticamente pedissequa, come fosse stato un vero e proprio storyboard, sia stravolgendolo dove necessario a mantenere il ritmo della narrazione. Segnaliamo, giusto come esempio, la spettacolare sequenza finale con l'assalto dei nostri eroi ad Eren e al Gigante Bestiale, un piccolo compendio di virtuosismo tecnico, maestria narrativa e messa in scena impeccabile.
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Comprensibile, quindi, che un tale dispiego di mezzi e una tale cura richiedano tempo, anche se, tra ritardi accumulati a causa del Covid e altre problematiche, questa trasposizione animata sta facendo penare gli appassionati spettatori, che attendono avidamente ormai da anni di poter assistere all'epilogo della serie, sempre con la speranza che anche l'ultima parte mantenga questi eccezionali standard.
Conclusioni
La recensione di Attack on Titan - Stagione finale, parte 3 arriva dopo la visione su Crunchyroll in contemporanea col resto del mondo, e per fortuna l'attesa, per quanto lunga, è stata proficua: ci troviamo di fronte a uno straordinario esempio di animazione seriale per adulti, che non risparmia scene crude e temi drammatici mentre delizia i sensi degli spettatori con un eccezionale comparto tecnico. Ora c'è "solo" da attendere il nuovo capitolo.
Perché ci piace
- Animazioni e soundtrack eccellenti, quasi da cinema.
- La storia procede con un ritmo incalzante.
- Almeno un paio di sequenze sono da applausi a scena aperta.
Cosa non va
- Una sola ora sembra davvero troppo poco.