Uno dei più celebri romanzi di Agatha Christie, Assassinio sull'Orient Express, ha da sempre catturato l'attenzione del grande e piccolo schermo, e con l'ultima opera firmata da Kenneth Branagh del 2017 siamo a ben quattro adattamenti del famosissimo mistery, a partire da quello del 1974 diretto da Sidney Lumet con Sean Connery e Lauren Bacall. Quello di Branagh vede protagonista un cast stellare, a partire dallo stesso regista che ha voluto per sé il ruolo del noto detective belga, affiancato da Tom Bateman, Olivia Colman, Penelope Cruz, Willem Dafoe, Johnny Depp, Judi Dench, Josh Gad, Manuel Garcia-Rulfo, Derek Jacobi, Marwan Kenzari, Leslie Odom Jr., Michelle Pfeiffer, Sergei Polunin, Lucy Boynton e Daisy Ridley.
La sceneggiatura è firmata da Michael Green (Logan, Blade Runner 2049) e sebbene alcuni dettagli non abbiano convinto del tutto la critica (la "trasformazione" del carattere pignolo di Poirot in tendenze ossessive non è stata gradita dai puristi che hanno definito il cambiamento inutile e in ultimo poco interessante), il film è stato accolto con favore dal pubblico che ne ha lodato la spettacolare messa in scena e ovviamente le performance di un cast di altissimo livello. Abbiamo chiesto a due dei protagonisti dell'opera, Lucy Boynton e Sergei Polunin, di parlarci della loro esperienza e di come si sono trovati sul set.
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L'importanza della danza
Qual è stato per voi l'aspetto più appagante della lavorazione di questo film?
Sergei Polunin: Ciò che ho amato di più è stato guardare grandi attori esibirsi in performance incredibili e realizzare un lavoro fantastico. Tutti sono stati strepitosi, non solo come attori ma come esseri umani; inoltre per me si è trattata di un'importante esperienza di apprendimento. Non avrei potuto chiedere di più. Lucy è straordinaria e rimango totalmente affascinato ogni volta che la guardo recitare.
Lucy Boynton: Uno degli aspetti che ho preferito è stato collaborare con Kenneth Branagh per via del suo background teatrale; il suo approccio alle prove, la creazione e la scoperta del personaggio, è stato tutto molto diverso dal solito, un lavoro incredibilmente minuzioso che non ho mai fatto prima e che ho trovato molto eccitante.
Lucy, il tuo personaggio è una ballerina classica e mi pare che ti si sia allenata in questo senso, anche se non ti vediamo mai ballare nel film, giusto?
Lucy Boynton: Sì, il mio personaggio è una ex ballerina e così ho seguito alcune lezioni di balletto prima di cominciare le riprese in modo da poter stare accanto a Sergei senza sentirmi troppo impacciata e fare figuracce! Volevo abituarmi al suo portamento, al modo in cui lei si muove, al suo modo di essere, è stato un background che mi ha dato un po' di aiuto.
Sergei, hai un background da ballerino classico, in che modo questa disciplina ti ha aiutato sul grande schermo?
Sergei Polunin: La danza è l'unica cosa che conosco realmente ed è l'unica cosa che conoscevo prima di fare questo film, così ho usato quello che faccio sul palcoscenico e l'ho trasferito sullo schermo. Ho dovuto solo rimpicciolirlo, in un certo senso, ma il nocciolo è cogliere il momento e quello che ti circonda.
I vostri personaggi sono alquanto misteriosi e li incontriamo dopo un po' che il film è già cominciato. Questo aggiunge un'aura di mistero secondo voi?
Lucy Boynton: Sì, penso che entrambi i nostri personaggi siano avvolti nel mistero e penso che loro amino vivere così, presentarsi in questo modo alle persone, al resto del mondo. Quella parte della trama è stata molto divertente da portare in vita, cercare di stabilire chi sono e cosa fanno e poi aggiungere un ulteriore strato al "look" che hanno, ossia come vogliono essere percepiti dagli altri.
Sergei, tu sei coinvolto in una scena d'azione a Istanbul nel film, com'è stato girare quel momento?
Sergei Polunin: È stato divertente perché essendo un ballerino sono consapevole del mio corpo e molto sicuro dei miei movimenti. Gli stuntmen erano incredibili e hanno reagito in modo fantastico alla coreografia. Per me è stato un po' complicato per un solo motivo: nonostante non avessi difficoltà con i movimenti, gli spazi erano stretti e facevo molta attenzione a non colpirli, a volte eravamo solo a un paio di centimetri di distanza. Lo spazio è stato l'ostacolo più arduo ed è stato un po' pericoloso, continuavano a chiedermi di colpirli più forte ma io cercavo di fare esattamente il contrario!
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La grandiosità del set e delle location
Secondo voi cos'è che contraddistingue questo film dagli altri film del genere?
Lucy Boynton: Penso che la caratteristica che lo rende diverso dagli altri classici "gialli" sia il fatto che si tratta di un film d'ensemble, con un insieme di personaggi eclettici e tanto materiale da esplorare per il pubblico. Durante la visione ci sono costanti colpi di scena, la trama cambia continuamente direzione e la ricchezza della narrazione è uno degli elementi più eccitanti. È davvero unico.
Sergei Polunin: Personalmente ho amato molto la scenografia, la location sul treno. È il posto più romantico dove tu possa ritrovarti. Amo molto viaggiare in treno. Inoltre è anche un ambiente dal quale non puoi scappare e questo è un elemento molto interessante per il film.
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I set dove avete girato erano così belli così come sembrano nel film? Nel film appaiono grandiosi...
Lucy Boynton: Il set era incredibile. Ogni giorno arrivando, che si trattasse del treno o degli interni della stazione, era davvero mozzafiato, sbalorditivo.
Sergei Polunin: Sono riusciti quasi a ingannare del tutto il nostro cervello: entri in una stanza e improvvisamente ti ritrovi da un'altra parte. È stato davvero bizzarro. Tutto è stato curato con la massima precisione, fino a renderlo del tutto reale così da poter immergerti totalmente nella storia.
Qual è il ricordo migliore che avete conservato di questa esperienza?
Lucy Boynton: Penso che il mio primo giorno sia stato davvero memorabile. Stavamo girando una delle ultime scene del film, eravamo tutti in una delle carrozze del treno e mi sono ritrovata ad osservare questo incredibile gruppo di persone. Come ha detto Sergei, solo il fatto di poterli ammirare e guardarli lavorare da vicino è stato splendido. Inoltre i set mi hanno davvero colpito, di una bellezza squisita e surreale.
Sergei Polunin: Per me i momenti più belli sono sono stati il primo e l'ultimo giorno, quando abbiamo filmato con Lucy la nostra scena più importante.