Dopo aver (quasi) scatenato più di una volta l'apocalisse sulla Terra leggendo il Necronomicon Ex-Mortis, libro dei morti rilegato in pelle umana e scritto col sangue, rimanendo intrappolato in una casa nel bosco (La casa, 1981) e nel Medioevo (L'armata delle tenebre, 1992), aver perso una mano sostituita da una motosega e affrontato orde di demoni inferociti a colpi di fucile e lama rotante, qualsiasi persona avrebbe guadagnato un po' di saggezza e avrebbe passato il resto della sua vita a meditare sul sottile equilibrio che separa il bene dalle forze del male. Non è il caso di Ash Williams, buffone egocentrico e marpione che, nonostante venga designato più volte come "l'eletto", il solo in grado di contrastare l'essenza stessa del male, nonostante le spaventose avventure è rimasto lo stesso trombone di sempre: ancora commesso in un grande magazzino, ancora vanitoso nonostante le rughe e i chili messi su, che cerca di nascondere con una panciera che assomiglia ad uno strumento di tortura medievale, Ash è sicuro di se come non mai e passa il suo tempo a lanciare sorrisi piacioni alle donne sole nei bar, da cui cerca di farsi dare "un po' di zucchero". Una passione che si rivela letale: stonato dalla droga e intenzionato a fare colpo sulla pollastra di turno, Ash riprende accidentalmente in mano il libro maledetto, liberando di nuovo le forze del male.
Creata da Sam Raimi e Bruce Campbell, anche produttori esecutivi insieme a Rob Tapert, Ash vs. Evil Dead riunisce il trio creativo della trilogia di La Casa, ignorando il recente reboot firmato da Fede Alvarez nel 2013, e realizzando un sequel televisivo in dieci episodi della avventure di Ash, prodotto da Starz, che ha già confermato la produzione di una seconda stagione e fornito al magico duo Raimi-Campbell totale libertà creativa, senza imporre limitazioni o censure: il risultato è una delle serie rivelazione di questa stagione.
Il Bruce Campbell show
Sono passati gli anni dicevamo, i segni sul viso e i chili in più sono evidenti, ma Ash mantiene la stessa faccia da schiaffi e il sorriso fascinoso, anche se finto: la straordinaria presenza scenica di Bruce Campbell è ancora una volta il fulcro della scena, con demoni e personaggi secondari costretti a inchinarsi di fronte al suo indiscutibile carisma. Il suo Ash è ancora un uomo dalla dubbia moralità, incapace di maturare, menefreghista e avventato, ma in grado di trasformarsi in una macchina da guerra quando ce n'è bisogno. L'espressività di occhi e sorriso è ancora vivissima, la fisicità da slapstick comedy anche - basti pensare alla gag delle lampadine ripetuta più volte nell'episodio pilota - e il fatto che a combattere demoni inferociti a colpi di motosega sia un uomo non più giovane e atletico fornisce ulteriore comicità al personaggio, vera icona anni '80, che continua ad avere un magnetismo quasi inspiegabile.
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Il tocco magico di Sam Raimi
Se Bruce Campbell è lo scatenato frontman della band, Sam Raimi è l'eminenza grigia che tira sapientemente i fili dello show, realizzando un episodio pilota praticamente perfetto: la sceneggiatura ricrea immediatamente lo spirito irriverente della trilogia originale, citata più volte, mentre la regia ci fa ripiombare nell'atmosfera allo stesso tempo inquietante e comica dei film. Palesemente a suo agio con questo genere e felice di aver ripreso in mano il suo personaggio più riuscito, il regista mescola trovate distintive della saga cinematografica, come l'inconfondibile movimento di macchina in soggettiva dei demoni, a nuove soluzioni geniali, come quando, nella casa infestata, una torcia che ruota sul pavimento crea un semplice e quanto mai inquietante effetto stroboscopico che, unito all'avanzare di un demone, mette in scena una situazione di angoscia pura.
L'artigianalità di Ash vs. Evil Dead è il suo terzo punto di forza: senza ricorrere alla facile, e costosa, computer grafica, Raimi cita se stesso e rende omaggio ai grandi maestri dell'horror, da George A. Romero a Lucio Fulci e Dario Argento, cercando soluzioni creative e classiche allo stesso tempo, facendo ampio uso di trucco e protesi in silicone, dosando sapientemente le luci, e sfruttando tutti i meccanismi tipici dell'horror con passione e rispetto, dalla luce che va via all'improvviso, il pericolo che arriva dalle finestre, i mostri che si nascondo in individui insospettabili come i bambini.
Facce nuove e una principessa guerriera
Nonostante il carisma e la bravura della coppia Raimi-Campbell, un nuovo ciclo di avventure richiede necessariamente facce fresche: a spalleggiare Ash ci sono questa volta Pablo Simon Bolivar (Ray Santiago), suo collega al Value Stop, che lo idolatra e gli dà il soprannome di "El Jefe" (il capo), anche il titolo del pilota, e Kelly Maxwell (Dana DeLorenzo), commessa che ha perso da pochi mesi la madre e di cui Pablo è innamorato. Parallelamente alla storia di Ash e dei suoi nuovi giovani soci si dipanano quelle di Amanda (Jill Marie Jones), poliziotta che sopravvive miracolosamente alle forze del male ma la cui sanità mentale viene messa in discussione, e quella di Ruby, donna misteriosa che sembra sapere molte cose sugli "evil dead", interpretata dalla guest star d'eccezione Lucy Lawless, storica protagonista di Xena principessa guerriera, serie anni '90 prodotta proprio da Raimi.
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Ironia, carisma, mostri, sangue a fiumi, scene d'azione ben orchestrate: l'episodio pilota di Ash vs. Evil Dead è folgorante e si candida fin da subito come uno dei cult di questa stagione televisiva. Se l'assenza di Raimi alla regia non si farà sentire e gli altri nove episodi saranno all'altezza del primo per scrittura e divertimento, la serie di Starz è destinata a diventare un fenomeno, magari di nicchia, ma sicuramente un prodotto imperdibile per gli amanti dell'horror. Starz ha annunciato la produzione di una seconda stagione ancora prima della messa in onda del pilot, avvenuta lo scorso 31 ottobre in America, indicando così due possibilità: o sono avventati, o estremamente sicuri del loro prodotto. Dopo la visione di "El Jefe" la seconda opzione sembra quella giusta, alimentando fortemente la speranza che Ash vs. Evil Dead continui a essere "groovy".
Movieplayer.it
4.0/5