C'è una cosa che appare chiara vedendo i film diretti da Matthew Vaughn. L'amore sproporzionato del regista per i propri personaggi e per i propri mondi condivisi, che sempre più stanno collidendo tra loro, di pellicola in pellicola. Supereroi che sono spesso superspie e che dimostrano la passione del regista per la letteratura che parte dal James Bond di Ian Fleming. Allo stesso tempo quell'immaginario da spy story d'altri tempi ha voluto aggiornarlo e anche ribaltarlo, come se fossimo in un giallo e quindi ci fosse un whodunnit da iniziare con lo spettatore.
Questo è chiarissimo in Argylle, anzi ne è l'elemento centrale e peculiare che potrebbe conquistarvi alla visione, se glielo permetterete. Tra le piattaforme che distribuiscono i film in streaming dopo il passaggio in sala c'è appunto Apple TV+, in questo caso anche produttrice. E Argylle è l'esempio: andiamo a scoprire perché il film offre agli utenti una delle più interessanti - e più "grosse" - storie spionistiche viste di recente.
Spia bugiarda
"Più grande è la spia, più grossa è la bugia". Così recitava il claim del film (leggi la recensione) e la frase oltre ad essere molto orecchiabile e commerciale riassume benissimo il concetto alla base della pellicola. La trama infatti sembra semplice ma è in realtà tutt'altro che lineare: Elly Conway (Bryce Dallas Howard) è una solitaria amante dei gatti (ne ha uno che porta sempre con se in uno zainetto con oblò, Alfie, interpretato da Chip, il gatto di Claudia Schiffer, nella realtà moglie di Vaughn). È anche un'autrice di romanzi spionistici di successo con protagonista il personaggio titolare, Argylle (un esageratamente e volutamente iper-affascinante Henry Cavill), un agente segreto sempre in missione per smascherare un malvagio cartello di spie.
Quando Elly, con l'aiuto di Aidan (Sam Rockwell), allergico ai felini, si ritrova invischiata in qualcosa di molto più grande di lei, si scatena un pericoloso gioco del gatto e del topo. Non solo quello dei due improbabili protagonisti con il resto del cast stellare che va ad impreziosire la pellicola - John Cena, Ariana DeBose, Richard E. Grant, Dua Lipa, Bryan Cranston, Catherine O'Hara, Sofia Boutella, Samuel L. Jackson. Ma anche quello tra lo spettacolo di magia (per citare The Prestige) che il regista ha saputo costruito sullo schermo e il pubblico in poltrona.
Mai fidarsi di nessuno
Se c'è una cosa che Argylle - La super spia insegna allo spettatore, già arrivati alla fine del primo atto, è di non fidarsi mai di nessuno. Nemmeno del regista. Matthew Vaughn infatti, insieme allo sceneggiatore Jason Fuchs, ha voluto mettere in piedi una vera e propria partita a scacchi con lo spettatore, che va quindi giocata con strategia, prevedendo con largo anticipo le mosse dell'avversario. In questo caso, prevedendo i suoi pensieri e idee riguardo a ciò che sta vedendo sullo schermo e al dipanarsi della trama.
Fuchs & Vaughn hanno infatti inserito una sequela di colpi di scena a non finire, letteralmente fino all'ultima scena del film, proprio per mantenere sempre alta l'attenzione del pubblico, ribaltando continuamente ciò che era convinto di aver capito fino a quell'istante, e giocando quindi continuamente con esso. Lo fa anche attraverso una serie di scelte registiche e musicali - in occasione dell'arrivo in streaming, una nuova versione di Electric Energy di Ariana DeBose viene re immaginata dalle superstar del K-pop The Boyz - che denotano ancora una volta il profondo amore del regista per la messa in scena del suo trucco di magia nella settima arte.
Promozione (volutamente) fasulla
Se proprio come in una storia di spie, non ci si può fidare di nessuno, tutto è partito fin dalla campagna promozionale di Argylle. Il cast stellare che campeggia sul poster e trailer promozionale non avrà il peso e il rilievo che si potrebbe pensare inizialmente, ed è proprio con l'elemento meta-televisivo che Vaughn si diverte, come un bambino con un giocattolo appena ricevuto da provare ed utilizzare con creatività. Chissà se anche quest'ultima fatica cinematografica - letteralmente, chissà se e come continuerà questo suo universo condiviso di spie - avrà una seconda e migliore vita in streaming, come già accaduto ad altri titoli soprattutto su Disney+, rispetto all'uscita in sala che non ha ottenuto gli incassi e l'attenzione sperata. Ma questo non impedisce al regista di pensare in grande e guardare tre mosse avanti, dato che anche lui, oramai, è diventato un agente segreto. D'altronde, "Più grande è il regista, più grossa è la bugia".