Una storia vera, pulpito per un'eredità generazionale e la forza di un meraviglioso cinema. Facendo tappa a Parigi, per poi arrivare a Roma, il regista Santiago Mitre e il co-protagonista Peter Lanzani accompagnano l'uscita in sala dello splendido Argentina, 1985, presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, vincitore del Golden Globe e candidato agli Oscar 2023 come Miglior Film Straniero. "La nomination agli Oscar? Contenti, comunque vada", ci dice il regista, sorridendo, durante una lunga intervista organizzata in un albergo al centro della Capitale. Così come il film, e così come i raggi del sole che si stanno via via scaldando in prospettiva della primavera, la chiacchierata è stata decisamente calorosa: il valore fragile della democrazia, la potenza del cinema, l'umorismo come antidoto.
Il film, che passa dallo streaming (lo trovate su Prime Video) al grande schermo grazie alla distribuzione di Lucky Red (e il consiglio è di vederlo proprio al cinema), ripercorre la storia vera dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 hanno ribaltato la verità in aula riguardo la sanguinosa dittatura militare argentina. Nonostante le minacce, misero in piedi un tribunale civile che ebbe il coraggio di condannare i responsabili di una repressione violenta e brutale. E il primo spunto arriva proprio dal regista, sul concetto di democrazia. Perché è così fragile? "Sicuramente è una domanda difficile, ma credo che questo processo è stato una tappa fondamentale per rafforzare la società argentina. Dopo un anno dagli eventi, celebrare un processo così, ha cementato la democrazia e la tradizione del sistema giuridico argentino".
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Le ferite dell'ingiustizia
Il film ha un tono intimo e mai enfatizzato, perfetto per una visione trasversale capace e generazionale. Nonostante sia difficile curare le ferite della storia. "Non so se questa storia abbia curato le ferite della ingiustizia. Però, ha ristabilito un paradigma rispetto ai crimini imputati. All'inizio volevo capire quanto la gente sapesse di questi fatti, quanto i giovani fossero a conoscenza di quel periodo. Ci siamo resi conto che molte persone non ricordavano, e le nuove generazioni non avevano capito la vera portata storica di quello che è successo. Il film è anche per loro", prosegue Santiago Mitre, che poi torna a parlare di democrazia, "Andando in giro per il mondo, ho poi notato che alcune persone mettono in discussione la democrazia. E questo mi rende triste, soprattutto se a dirlo sono i giovani. Magari la democrazia non è un sistema perfetto, ma è il meglio che abbiamo".
Nel ruolo di Julio César Strassera troviamo Ricardo Darín, mentre Peter Lanzani interpreta Luis Moreno Ocampo, procuratore aggiunto nel processo alla Giunta Militare Argentina, "Grazie ad Argentina, 1985 ho scoperto tante cose. Avevamo la responsabilità di mantenere un equilibrio, il ritmo era già tutto in sceneggiatura", ci dice l'attore "Appena l'ho letta sono rimasto stupefatto, e mi sono preso del tempo per digerirla. Ho visto il film sette volte, e tutte e sette ho pianto. Un processo di apprendimento importante, anche come maturazione personale. Non volevo imitare Ocampo, ma capire le dinamiche tra i vari personaggi protagonisti di questa storia".
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La forza dell'umorismo
La lavorazione di Argentina, 1985 è stata lunga, meticolosa e fortemente emotiva, come spiegato dal regista: "Raccontando questa storia ci siamo presi la responsabilità storica, e nei confronti di tutte le persone coinvolte. Per due anni abbiamo letto tutto ciò che era disponibile, rintracciando le famiglie di chi era coinvolto. Un lavoro enorme, e a tratti doloroso".
Una delle note più belle del film è, appunto, l'umorismo: "Assistere alla registrazione del processo è stato duro, ma i testimoni poi, raccontandoci la storia, sorridevano. Ecco, sorridere e ridere è un sistema di auto-difesa. La personalità di Julio Strassera era poi emblematica: aveva un forte senso dell'umorismo, e anche nei momenti di tensione usciva fuori la leggerezza. Non volevamo un film troppo cupo, e la chiave umoristica sembrava interessante. Alla Mostra del Cinema di Venezia abbiamo capito di aver fatto la scelta giusta", dichiara Santiago Mitre. In chiusura, Peter Lanzani rivela quanto sia felice che Argentina, 1985 esca in sala. "A Buenos Aires ho visto al cinema famiglie, gruppi di persone... In Argentina il film è stato un successo, anche perché il film è già uscito in streaming, facendo di conseguenza nascere confronti e discussioni. Film del genere vanno visti in sala, come a teatro".