Karla, esperta in medicina, si trova in vacanza a Maiorca per far visita alla sua famiglia quando il padre viene punto da un ape ed è vittima di un violento shock anafilattico: è lei a intervenire in prima persona per praticargli una tracheotomia quanto mai provvidenziale. In ospedale però le condizioni dell'uomo peggiorano progressivamente e nessuna terapia sembra fare effetto.
Come la protagonista di Api assassine scoprirà ben presto, l'insetto che ha punto il genitore risulta infatti appartenere a una specie geneticamente modificata, il cui veleno può rivelarsi fatale. Karla si troverà a collaborare con Ben, un entomologo locale che per guadagnarsi da vivere si è riciclato come tassista, nel tentativo di scoprire cosa si nasconda dietro quest'anomali. I due scoprono ben presto come dietro tutto vi sia un famoso ricercatore, che conduce i suoi esperimenti in una piccola isola. Nel frattempo sulla costa gli attacchi si moltiplicano, con giganteschi sciami che seminano morte e terrore tra gli abitanti.
Disastri a basso costo
"Se le api scomparissero dalla Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" si apre con questa citazione, erroneamente attribuita ad Albert Einstein, un monster movie di pura serie B senza troppe pretese, che riprende il tema degli animali assassini e della natura fuori controllo in una trama sconclusionata e improbabile. Api assassine è un eco-vengeance in piena regola, dove un esperimento andato fuori controllo rischia di provocare decine e decine di vittime innocenti, con la classica missione del duo di protagonisti - meglio se maschio e femmina, così da poter innescare sottotesti romantici - intenti a sventare il piano malvagio del mad doctor di turno.
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Volare, oh oh
Questa produzione tedesca risalente al 2008 e pensata per il mercato televisivo ha almeno il merito di non esagerare eccessivamente a livello di situazioni ed è consapevole del basso budget a disposizione: nessuno spettacolo involontariamente ridicolo in stile Asylum per intenderci, ma anzi una parziale sobrietà - sempre contestualizzata al filone d'appartenenza - nella gestione delle scene in cui compaiono gli sciami, ripresi sia con filmati di esemplari reali nei passaggi da vicino che realizzati con mediocri effetti speciali nelle scene più rocambolesche e in ottica "blockbuster". Fin dal prologo dove un gruppo di turisti brilli provoca la reazione da parte degli artropodi, comprendiamo come la maggior parte dei personaggi secondari o anche delle semplici comparse non spicchi per intelligenza, esponendosi prevedibilmente come mera "carne da macello" per la mattanza a venire, comunque priva di sangue e di violenza nella pressoché totalità dei casi.
Amore tra le punture
I rapporti che invece legano le due figure principali nonché le motivazioni del villain fanno i conti con una sceneggiatura che in fin dei conti risulta appena un abbozzo, lineare nel suo andare da un punto A a un punto B senza particolari scossoni e colpi di scena: vi sono anzi un sacco di forzature proprio per indirizzare il racconto sui suddetti binari di prevedibilità ad uso e consumo di uno spettatore che intende guardare il film a cervello spento. Ecco perciò la banalità anche nelle scelte di casting, con i protagonisti belli e simpatici al punto giusto: Janin Ullman è la classica bionda tosta e determinata, Stephan Luca il piacione dalle inaspettate capacità. Una coppia "canonica", sempre pronta a risolvere ogni situazione con salvataggi dell'ultimo secondo o provvidenziali colpi di genio, fino a quell'epilogo che riporta tutte le pedine dove devono stare.
Conclusioni
Sciami di api geneticamente modificate seminano il panico sull'isola di Maiorca. Una giovane dottoressa, in cerca di una cura per salvare il padre morso dall'insetto, unisce le forze con un entomologo nel tentativo di trovare una cura e sventare il pericolo prima che sia troppo tardi, ma dovrà vedersela con uno scienziato disposto a tutto. Api assassine è un film televisivo battente bandiera tedesca che non nasconde la sua anima a basso budget, con una sceneggiatura elementare nella quale si innescano dinamiche action da blockbuster di serie B: un'ora e mezzo di visione dedicata a un pubblico di appassionati, meno esagerata di altre produzioni coeve ma non necessariamente più riuscita.
Perché ci piace
- Il film appartiene a un genere che si è costruito una discreta nicchia di cultori negli ultimi anni.
Cosa non va
- Effetti speciali di bassa qualità.
- Una sceneggiatura improbabile e ricca di forzature.