Il 31° film del Marvel Cinematic Universe, Ant-Man and the Wasp: Quantumania diretto da Peyton Reed, ha avuto la responsabilità di aprire la Fase 5 e presentare il Big Villain della nuova macro-fase del MCU (detta "Saga del Multiverso") dopo la Saga dell'Infinito di Thanos chiusasi con Avengers: Endgame. Una saga già iniziata con la Fase 4 (infatti Kang lo avevamo già conosciuto nel finale di Loki) e che si concluderà con la Fase 6 e Avengers: Kang Dinasty e Avengers: Secret Wars (Kevin Feige ragiona sempre e blocchi di tre, come lui stesso ha dichiarato). Un film che sta già ricevendo parecchie critiche per il periodo di stanca che sta vivendo l'MCU ma che allo stesso tempo continua ad incassare al botteghino. Ma soprattutto una pellicola che inizia a mettere ordine tra i tasselli del Multiverso per provare a far partire la storyline principale. Vediamo insieme come nella nostra spiegazione del finale di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Inutile dire che l'articolo sarà pieno di spoiler!
Happy Ending?
Ant-Man and the Wasp: Quantumania è una storia familiare e l'intero nucleo Pym/Van Dyne/Lang si ritrova imprigionato nel Regno Quantico. Nel provare a tornare a casa, la famiglia fa la conoscenza di Kang il Conquistatore (Jonathan Majors), un essere che Janet (Michelle Pfeiffer) aveva conosciuto nei trent'anni in cui era rimasta imprigionata nel microuniverso. Inizialmente convinta che si fosse perso come lei, aveva poi scoperto che in realtà era stato esiliato per la sua minaccia di conquista sul mondo. Anzi sui mondi, poiché un po' come Thanos, era disposto a distruggere intere civiltà, universi e linee temporali per il Bene Comune. Ma qual è il Bene Comune per lui? Impedire a se stesso e alle proprie varianti di prosperare, perché porteranno solo morte e distruzione.
Quello che vediamo dialogare con Janet e con la famiglia Lang infatti, rimasto confinato nel Regno Quantico per proteggere sostanzialmente tutti gli universi, è Kang il Conquistatore e non Colui che rimane, la versione vista nel finale della serie tv Loki. Janet, Hank, Hope, Scott e Cassie riescono comunque ad eliminare questo Kang, sventare la distruzione del Regno Quantico e tornare a casa. Una volta tornati, Scott può riprendere la propria quotidianità di Avenger che ha salvato ma viene ancora confuso con gli altri più celebri Eroi, però c'è qualcosa che lo tormenta. Una sorta di sensazione che l'happy ending che lui e la sua famiglia hanno ottenuto non sia davvero tale. Un semplice sentimento oppure un presagio?
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la recensione: Un angolo di Star Wars nell'universo Marvel
Uno, nessuno, centomila Kang
Probabilmente il perché della sensazione che prova Scott lo comprendiamo meglio con la scena mid-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ovvero la prima delle due scene post-credits. Assistiamo a una sorta di Consiglio riunito di tutte le varianti di Kang chiamate a raccolta da tutti gli universi. Il motivo? Il fatto che i Lang abbiano fermato il Conquistatore desta preoccupazione e sospetto, ma allo stesso tempo apre alla volontà di procedere con la conquista del Multiverso. Anche perché ora è ufficiale non solo che gli Avengers sono consapevoli dell'esistenza dei tanti mondi ma anche che li possano, idealmente, fermare e controllare. Tra le varianti di Kang che vediamo ci sono (direttamente dai fumetti) Immortus, Rama-Tut, Scarlet Centurion e addirittura uno Skrull, l'Arena si riempie e grida vendetta.
Il Kang di Jonathan Majors in Quantumania: quando un grande nemico è stretto in un piccolo film
Loki crossover
La seconda scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania porta invece in scena quello che forse tutti aspettavano dall'inizio del film, un elemento legato al fatto che di Kang noi avevamo già fatto conoscenza nel finale di Loki in versione Colui che rimane. Vediamo Loki (Tom Hiddleston) e Mobius (Owen Wilson) arrivare tra il pubblico ad un teatro dove si sta esibendo Victory Timely, ennesima versione questa volta anni '30 di Kang. I due sembrano parecchio preoccupati, paradossalmente soprattutto Loki, di aver trovato colui che cercavano.
Loki, la spiegazione del finale: la fine è il nuovo inizio
Anche perché non dimentichiamo che nel finale della prima stagione di Loki - la seconda è in arrivo quest'anno su Disney+ - avevamo lasciato il fratellastro di Thor in una linea temporale diversa da quella in cui era finito all'inizio della serie, con la statua di Kang a rappresentare la versione più pericolosa del villain. Nel finale il personaggio di Majors aveva raccontato a Loki e Sylvie di provenire dal XXX secolo, con una conoscenza tecnologico-scientifica senza eguali che gli aveva fatto scoprire il Multiverso ed entrare in contatto con le proprie varianti: inizialmente in pace attraverso uno scambio di conoscenze, in seguito portando ad una vera e propria guerra per il controllo del Multiverso culminata nel suo esilio nel Regno Quantico. Lui però ha creato la TVA (Time Variance Authority), l'agenzia dove lavorano Mobius e Loki, per il mantenimento di un'unica linea temporale, ma è stata Sylvie come sappiamo ad averlo nuovamente riaperto e scomposto, quando Kang voleva che prendessero il suo posto. Tempi bui attendono gli Avengers... in tutte le Fasi, in tutti gli universi, non solo nel nostro.