Dopo una Fase 4 in cui si è dato spazio ad alcuni nuovi personaggi, un altro degli eroi consolidati dell'Universo Cinematografico Marvel è tornato sul grande schermo. Parliamo dell'Ant-Man di Paul Rudd, uno di quelli che ha raggiunto il traguardo del terzo film in solitaria dopo illustri colleghi come Iron Man o Thor. Si tratta di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, diretto ancora una volta da Peyton Reed e nelle sale dal 15 febbraio 2023, un film diverso dai due capitoli precedenti, che abbiamo definito un angolo di Star Wars nell'Universo Marvel nella nostra recensione. Ce ne hanno parlato i protagonisti, lo stesso Rudd insieme a Evangeline Lilly che torna a interpretare la Wasp del titolo, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer e la nuova arrivata Kathryn Newton che dà vita a Cassie, figlia di Scott Lang. Il tutto sotto lo sguardo attento di Kevin Feige, nume tutelare e mente dietro il miracolo progetto chiamato Marvel Cinematic Universe.
Una storia di famiglia... e di segreti
"I film di Ant-Man hanno sempre riguardato la famiglia" ha spiegato il regista Peyton Reed nell'introdurre come si colloca il nuovo lavoro nel filone dedicato al personaggio interpretato da Paul Rudd, "è una storia generazionale su una famiglia di eroi e su Scott Lang, che non è un miliardario o super scienziato e non ha poteri, che viene risucchiato in questo mondo. E ora riguarda anche sua figlia Cassie, che rappresenta anche la sua motivazione principale." Eroe per caso, quindi, ma non di certo controvoglia: "Vuole essere un eroe, ovviamente. È un Avenger. Ma la sua preoccupazione è di tenere in equilibrio lavoro e vita privata e trovare il tempo da trascorrere con sua figlia Cassie, che ora ha 18 anni. Una delle cose che abbiamo fatto in Quantumania è di ampliare questa storia generazionale e parlare dei segreti dei membri delle famiglia, le cose che non dicono l'uno all'altro."
Ant-Man & the Wasp: Quantumania, cosa vedere prima di andare al cinema
Uno di questi segreti è chiaro sin dalle prima battute del film e riguarda i 30 anni trascorsi da Janet Van Dyne nel Regno Quantico prima di tornare nella realtà, ma procedendo con la storia del film scopriamo tutte le altre cose che ognuno dei personaggi ha taciuto o non approfondito. Soprattutto nei confronti di Scott. Ma la colorata avventura che si trovano a vivere nel Regno Quantico è l'occasione per lavorare su queste dinamiche famigliari, ritrovarsi e consolidare i rapporti di fiducia.
Il cambiamento di Scott Lang in Quantumania
Ne ha fatta di strada Ant-Man dal primo film a oggi, passando da truffatore a eroe. "Vuole essere un papà" ha spiegato Paul Rudd parlando dell'evoluzione del suo Scott Lang, "è il suo focus principale. Ha sempre avuto un rapporto di odio/amore con questo aspetto, ma ora sembra averlo accettato e vuole avere una vita normale e del tempo con sua figlia. Scott è un ragazzo che ha iniziato da persona normale e si è ritrovato in un gruppo di eroi senza avere nessuna abilità innata, a dover combattere Thanos. Ha fatto un po' di esperienza e ha accettato chi è". Da quel giorno però è passato del tempo e nel nuovo film siamo nel presente: "Sta facendo il giro della vittoria, direbbe qualcuno, ha scritto un libro di memorie in cui ha raccontato le sue esperienze con gli Avengers, ma ora è pronto a fare il papà e recuperare gli anni persi durante il blip, con una Cassie che è ora più grande e con la voglia di essere indipendente."
Un altro padre, un'altra figlia
Anche per la Hope Van Dyne di Evangeline Lilly il rapporto con il padre è stato problematico ed ha influito sui rapporti interpersonali del personaggio. "Non ha avuto molte relazioni nella sua vita, o meglio ne ha avute diverse andate male, ma nell'arco dei tre film ho avuto modo di esplorare e riparare il suo rapporto col padre. Parallelamente si è anche ritrovata con la madre persa così a lungo e si è innamorata follemente di Scott ed è diventata una matrigna per Cassie. Quindi la sua vita è ora piena di rapporti e di amore ed è diventata una persona completamente diversa da quella che abbiamo conosciuto anni fa." Un cambiamento che non può non avere delle conseguenze: "Ha preso quell'amore e lo sta diffondendo, cercando di fare la cosa giusta nel mondo e cercando di mettere a posto problemi generali come il riscaldamento globale e la crisi degli alloggi. E lo sta facendo con successo."
Nel Regno Quantico
Il film ci porta nel Regno Quantico, un luogo che abbiamo visto per la prima volta in Ant-Man. "Mi è stato ricordato di recente che è stata un'idea che Paul ha avuto molto presto" ha spiegato Kevin Feige, "ancor prima di iniziare a girare. L'idea di esplorare le meccaniche quantistiche, le regole di un mondo in cui tutto avviene in modo molto diverso dal nostro. Paul era entusiasta delle incredibili opportunità narrative che avrebbe portato. Il primo film ci permetteva di conoscere il personaggio, ma verso la fine abbiamo avuto un assaggio di queste potenzialità." Una di queste opportunità è sfociata nei viaggi nel tempo che abbiamo visto in Avengers: Endgame, che hanno definito lo scontro con Thanos, ma porta lo spettatore in un mondo completamente nuovo nel terzo film della serie, "un luogo che solo Janet ha già visto prima."
Un ambiente visivamente ricco che ha richiesto tre anni e mezzo di lavorazione per il regista Peyton Reed, per "portare gli spettatori in un luogo che non avevano mai visto prima" ha detto Feige, che ha aggiunto anche come "abbiamo parlato a lungo di paralleli con Il mago di Oz in quanto a incontrare una famiglia laggiù, ma dal punto di vista visivo il merito è tutto di Peyton e il suo team". E quali sono state le suggestioni per tratteggiare il look pop del Regno Quantico? "Abbiamo guardato di tutto, dalle immagini realizzate col microscopio elettronico alle riviste Heavy Metal degli anni '70 e '80, e abbiamo cercato di far confluire tutto insieme, senza rinunciare a un tocco fantasy. Una delle forze dell'MCU è l'esser liberi di creare qualcosa di proprio ed è uno degli aspetti più eccitanti di questo lavoro."