Con l'uscita di Ant-Man and the Wasp il ramo cinematografico della Marvel inizia a colmare il vuoto in attesa dell'arrivo del quarto Avengers, che avrà l'onore e l'onere di chiudere sia la lunga storyline avviata nel 2008 con Iron Man che lo scontro cosmico con Thanos visto in Avengers: Infinity War. Dopo un tale evento galattico era necessario un film più piccolo e leggero, due caratteristiche che calzano a pennello per la seconda avventura in solitario di Scott Lang, il ladro divenuto supereroe grazie alle invenzioni di Hank Pym. Sostanzialmente autoconclusivo, il lungometraggio di Peyton Reed rimane comunque legato ai macroeventi del Marvel Cinematic Universe, e non si astiene dalla tradizione dei rimandi più o meno nascosti a cose viste nei fumetti, al cinema e altrove. Ecco quindi la nostra consueta panoramica degli Easter Eggs più significativi e qualche curiosità sul film, con il solito disclaimer: questo articolo contiene spoiler.
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1. La Distinta Concorrenza: gli attori apparsi nei film DC
Data la popolarità dei cinecomics nel panorama cinematografico odierno, è inevitabile che degli attori si prestino a più di un universo fumettistico. Nel caso specifico di Ant-Man and the Wasp sono ben cinque gli interpreti apparsi anche in un film basato sui comic books della DC Comics: Michelle Pfeiffer (Janet Van Dyne) è stata Catwoman in Batman - il ritorno; David Dastmalchian (Kurt) ha avuto ruoli minori ne Il cavaliere oscuro e, sul piccolo schermo, in Gotham (dove ha fatto capolino anche Michael Cerveris, che in questa sede ha un cameo nel ruolo di Elihas Starr) e The Flash; Laurence Fishburne (Bill Foster) interpreta dal 2013 Perry White nel nuovo universo cinematografico della DC; e Randall Park (Jimmy Woo) apparirà tra qualche mese in Aquaman nei panni dello scienziato Stephen Shin, un alleato del protagonista.
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2. Cronologia, portami via
Per evitare spoiler dopo gli eventi di Infinity War, i due film successivi - questo e Captain Marvel - sono entrambi ambientati in un periodo antecedente alla battaglia tra gli Avengers e Thanos, dettaglio a cui alludeva il film dei fratelli Russo precisando che Scott non era disponibile a causa degli arresti domiciliari. Difatti la storia principale di Ant-Man and the Wasp si svolge nelle settimane che precedono lo scontro intergalattico (mancano tre giorni alla rimozione del monitor della caviglia). Il mid-credits, invece, ha luogo durante il drammatico finale di Avengers: Infinity War, con Scott che rimane intrappolato nel Regno Quantico dato che Hope, Hank e Janet vengono rimossi dalla nostra realtà in seguito allo schiocco delle dita di Thanos. Quanto al post-credits, esso dovrebbe situarsi un po' di tempo dopo, con i sistemi di comunicazione fuori uso, un silenzio totale all'esterno e la formica incaricata di impersonare Scott che continua imperterrita a replicare le attività quotidiane del protagonista.
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3. I nomi in codice
Come ben sanno i lettori dei fumetti, Hank Pym si è divertito, nel corso degli anni, a passare da un nome in codice all'altro, in base all'evoluzione dei suoi poteri e/o del suo costume. Con l'uscita di questo film, tutte le sue identità alternative sono state menzionate nel MCU in un modo o nell'altro: Ant-Man è, ovviamente, il nome condiviso da Hank e Scott; Golia è la designazione del progetto - già menzionato in Iron Man 2 - che permise a Bill Foster di ingrandirsi; Yellowjacket (Calabrone in italiano) era l'identità da supercattivo di Darren Cross, antagonista principale nel primo Ant-Man; Wasp, tradizionalmente legato a Janet e Hope, è stato usato da Hank nei fumetti a partire dal 2009, dopo la morte della moglie; e nel notiziario alla fine del film Scott, in versione extralarge, viene ufficialmente identificato come Giant-Man. Inoltre, nel 2015, un incidente ha portato alla fusione di Hank con la sua creazione più nefasta, un certo Ultron.
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4. Jimmy Woo
Nel film è un semplice agente dell'FBI, ma nei fumetti Jimmy Woo ha una presenza importante, prima come agente dello S.H.I.E.L.D. (dettaglio eliminato presumibilmente per non dilungarsi troppo su quanto accaduto nelle serie televisive del MCU, dove l'agenzia spionistica è tornata in attività ma con un ruolo ridotto) e poi come leader della squadra supereroistica nota come Atlas Foundation, e la sua partecipazione al film è stata letta dai fan come un presagio del possibile debutto cinematografico del team in un futuro prossimo. Da notare che Atlas Comics era anche il nome di una delle incarnazioni precedenti della Marvel, proprio nel periodo in cui Woo ha fatto la sua prima apparizione cartacea (nel mensile Yellow Claw, nel 1956).
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5. Stan Lee, un cameo autoironico
Durante l'inseguimento automobilistico alla fine del film c'è il consueto cameo di Stan Lee, la cui macchina viene rimpicciolita. Il Sorridente dice quindi che il divertimento degli anni Sessanta comincia ad avere degli effetti collaterali, allusione a un suo presunto uso di droghe nel decennio in cui nacque la Marvel Comics. Una gag altamente ironica, dato che Stan Lee è sempre stato contrario all'uso di qualsiasi sostanza stupefacente, e fu il primo a denunciarne gli effetti nefasti nei fumetti mainstream americani, in una celebre storyline di Spider-Man - dove si scopre che Harry Osborn è tossicodipendente - che fu pubblicata senza l'approvazione ufficiale del Comics Code Authority, l'organo di censura che all'epoca vietava qualunque menzione di droghe nei titoli per un pubblico più giovane.
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6. X-Con Security Consultants, tutto nel nome
Dopo gli eventi del primo film, Scott e i suoi amici hanno fondato una ditta che si occupa di sistemi di sicurezza. Un elemento preso direttamente dai fumetti, dove l'iniziativa in questione si chiamava Ant-Man Security Solutions, mentre nel film si è optato per X-Con Security Consultants, un simpatico gioco di parole legato al fatto che i soci fondatori sono tutti ex-galeotti. Inevitabilmente, però, alcuni fan hanno interpretato la scelta di quel nome come un'allusione al possibile ingresso degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe, rimando che in realtà è del tutto involontario poiché all'epoca delle riprese le trattative per l'acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney erano solo una voce di corridoio.
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7. Langston Fishburne, tale padre, tale figlio
Qualche mese fa, quando è uscito Black Panther, aveva destato una certa curiosità che il personaggio interpretato da Forest Whitaker avesse, in un flashback, le fattezze di un tale Denzel Whitaker che, nonostante il cognome, non è imparentato con il celebre attore.
Ben diversa la situazione in questo film, dove il giovane Bill Foster, nella sequenza che spiega le origini di Ghost, ha il volto di Langston Fishburne, lui sì figlio di Laurence Fishburne che interpreta Foster nel presente.
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8. L'agente Ballard
Tra le allusioni più sottili a un personaggio esistente dell'universo Marvel cartaceo ce n'è una puramente verbale, ad opera del perfido Sonny Burch (Walton Goggins). Questi, per creare problemi a Hank e Hope, contatta l'FBI per comunicare la loro ubicazione, e l'agente con cui conversa si chiama Geoffrey Ballard. Un nome che i fan dei fumetti riconosceranno in quanto vera identità di Centurion, avversario di personaggi come Iron Man e Golia, una delle identità di Hank Pym. Anch'egli, come la sua controparte cinematografica, inizialmente era un agente governativo. Lo vedremo in veste (super)cattiva in futuro?
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9. La musica e i film giusti: citazioni cinematografiche e musicali
Come spesso capita nei film Marvel, le scelte musicali e cinefile sono tutt'altro che casuali. Nel caso di Ant-Man and the Wasp, è abbastanza logico l'uso di Assalto alla Terra, un film sulle formiche giganti, come proiezione al drive-in improvvisato, ma è molto ponderata anche la presenza di uno spezzone di Animal House, dove Donald Sutherland parla del nostro mondo come di un universo minuscolo, ovvia allusione metacinematografica al Regno Quantico. Per quanto riguarda la musica, è abbastanza ovvio il motivo per cui sia stato chiamato in causa il gruppo Adam & The Ants, presente con due brani: Antmusic nel film stesso e Ants Invasion nel trailer.
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10. Piccole supereroine crescono?
In più punti del film la piccola Cassie Lang, figlia di Scott, propone di fare da spalla al padre, ribadendo l'importanza narrativa ed emotiva del loro rapporto. Ebbene, nei fumetti la giovane Cassie è effettivamente divenuta un membro degli Avengers, in seguito alla morte apparente di Scott, facendosi chiamare prima Stature e poi Stinger. E dato che Avengers 4, in teoria, è ambientato cinque anni dopo Infinity War, come suggerisce la scelta di un'attrice diversa, leggermente più vecchia, per il ruolo di Cassie, la possibilità che lei dia una mano agli altri eroi - ammesso che sia sopravvissuta allo schiocco delle dita di Thanos - si fa piuttosto concreta...