"Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende, Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra, Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende. Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende". Questa è la famosa poesia dall'Anello che nei film di Peter Jackson viene declamata da Gandalf il Grigio a Frodo durante la scoperta dell'Unico a casa Baggins. Da questa poesia partiamo per addentrarci nella seconda stagione de Gli Anelli del Potere per una delle controversie che sin dalla prima stagione hanno arrovellato i fan del Professore, dividendo gli amanti della serie: la successione degli creazione degli anelli.
A quanto pare gli showrunner di Rings of Power hanno ammesso di aver voluto inserire la forgiatura degli anelli elfici per rispettare la successione già vista nel prologo de La Compagnia dell'Anello di Peter Jackson, esulando in qualche modo la storia raccontata dallo stesso J.R.R. Tolkien. Una successione invertita può cambiare così tanto le carte in tavola? La risposta è sia affermativa che negativa, ma tuttavia non andremo ad analizzare la motivazione nella serie, ma semplicemente racconteremo come il professore di Oxford ideò la forgiatura degli anelli più famosi della letteratura fantastica, e non solo.
Gli Anelli del Potere: una storia di inganni e trappole
La forgiatura degli Anelli fu la più importante opera di maestria artigianale della Seconda Era: seguendo la poesia ricordiamo i Tre Anelli degli Elfi, i Sette Anelli ai Nani e i Nove Anelli degli Uomini Mortali. Ovviamente come tutti conoscono il più potente di tutti gli Anelli del Potere era l'Unico Anello, forgiato in gran segreto da Sauron di Mordor. Il racconto di questa forgiatura è scritto in molte parti dei vari libri, dal Il Signore degli Anelli, al Silmarillion, fino ai Racconti Incompiuti oltre che nella Storia della Terra di Mezzo. Il cuore di questa creazione è un racconto di conoscenza che si mescola alla perfezione con la maestria dell'artigianalità, la quale purtroppo poi viene virata verso fini oscuri. Gli Anelli del Potere, e la loro creazione, sono un riflesso del racconto dei Silmaril.
Questi erano tre gioielli dall'immensa bellezza creati dall'elfo Fëanor quando gli Elfi Noldor vivevano ancora a Valinor, le terre Immortali. Egli aveva racchiuso in essi la Luce dei due Alberi di Valinor, ed essi splendevano di luce propria, ma nessuno capì mai come Fëanor fosse riuscito a creare simili oggetti; nessuno inoltre riuscì mai a duplicarli, nemmeno lo stesso Fëanor. Il loro valore era inestimabile, persino per i Valar, le divinità di Arda, fu in quel momento che Varda, moglie di Manwë e creatrice delle stelle, incantò i Silmaril affinché nessun mortale e nessuna mano impura o nessun essere malvagio, potesse toccarli, a meno di rimanere bruciato o deformato per sempre.
Il potere degli Anelli
Tornando ai mastri elfi, gli artigiani dell'Eregion erano i migliori della Terra di Mezzo e proprio i forgiatori dei Grandi Anelli discendevano dallo stesso Fëanor (come si enuncia nella Prima Stagione). Il fabbro Celebrimbor, nipote di Fëanor, era colui che più aveva potere nel creare oggetti magici e fu proprio lui, insieme ad altri fabbri a creare gli Anelli del Potere. Tuttavia la spinta alla loro creazione venne data da Sauron in persona, che in quei tempi possedeva ancora il potere di cambiare aspetto e assumere le sembianze del benefattore degli Elfi chiamato Annatar. Lo stesso Sauron/Annatar suggerì agli Elfi che attraverso tali strumenti avrebbero potuto incanalare il loro potere per cercare di preservare la bellezza della Terra di Mezzo, così da salvarla dalla corruzione del Male e renderla sempre più simile alla stessa Valinor. Vennero così forgiati dagli Elfi dell'Eregion un totale di diciannove anelli (di cui sedici insieme a Sauron). Un mortale li avrebbe chiamati anelli "magici" in quanto ognuno incanalava una proprietà particolare e specifiche doti che venivano trasmesse al portatore, come la preveggenza, la protezione e la forza.
Ma gli Anelli del Potere concedevano anche una lunga vita, insieme ad altre capacità mentali e spirituali. Ovviamente i sedici anelli (i Nove degli Uomini e i Sette dei Nani) erano stati creati, e toccati, dallo stesso Sauron (ad eccezione dell'Anello principale dei Nani) e di conseguenza questi poteri furono totalmente snaturati dalle intenzioni degli Elfi: lo scopo di questi Anelli era quello di incanalare un grande potere per poi rispondere all'Unico, già pianificato da Sauron, così da poterli comandare a suo piacimento. Viene anche menzionato nei Racconti incompiuti che i Sette furono creati prima dei Nove, ma prima che il piano si concluse Celebrimbor realizzò da solo i Tre Anelli più potenti, che in seguito sarebbero stati affidati ai Signori degli Elfi (Cirdan, Gil-Galad e Galadriel). Questi Anelli non furono "corrotti" dal potere di Annatar/Sauron e furono creati proprio con lo scopo di preservare e guarire, in quanto Celebrimbor non voleva assolutamente il dominio degli Elfi. Inoltre stando a quanto descritto ne Il Silmarillion e affermato da Gandalf, vennero forgiati molti altri anelli, che furono molto probabilmente soltanto il frutto delle prove dei fabbri non venendo annoverati tra i maggiori.
Sauron e i Sette Anelli
Quando Sauron fu scoperto aveva fin troppo imparato le grandi maestrie dei fabbri dell'Eregion, così nella fucina del Monte Fato decise di realizzare l'Anello che richiamava a sé tutti gli altri: appena creato ripeté la formula dell'Anello Dominante donandogli vita alla sua creazione. In quell'istante Celebrimbor capì il tradimento e cercò di nascondere i Tre. La natura dell'Unico Anello permise a Sauron di dominare e comandare i portatori dei Nove. Con i Sette Anelli non fu vita facile in quanto i Nani non furono corrotti a causa della natura resistente dei Nani stessi e a poco a poco gli effetti benefici potenziali andarono perduti. I Tre Elfici non risposero praticamente mai all'Unico Anello, anche se essendo comunque stati creati attraverso le conoscenze che Annatar aveva trasmesso allo stesso Celebrimbor, possedevano comunque un piccolo legame con l'Unico: infatti, chiunque lo avesse indossato, se dotato di un grande potere, avrebbe potuto leggere nel pensiero dei Portatori dei Tre Anelli Elfici.
Tuttavia Sauron al principio della Guerra dell'Anello comandava i Nove degli Uomini e tre dei Sette dei Nani; poteva ignorare gli Anelli Elfici in quanto già con quelli al suo cospetto, insieme all'Unico, poteva tranquillamente guadagnare la vittoria su tutti i Popoli Liberi. Questa è la storia fino alla Guerra dell'Anello, battaglia che conosciamo benissimo le sorti dal prologo della trilogia cinematografica, con Isildur che taglia il dito (ma non come ci fa vedere Peter Jackson) a Sauron e si appropria dell'Anello Dominante.
Ovviamente da una serie come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, che appunto nel titolo ha proprio gli Anelli come focus, ci si aspetta una particolare cura intorno a questi oggetti magici, considerando che anche lo stesso Tolkien ha dovuto riscrivere più volte le sorti della vicenda per far combaciare alla perfezione l'inganno di Sauron. Aver voluto rimescolare le carte in tavola potrebbe far vacillare alcuni piani alla lunga, ma su questo ancora non ci possiamo sbilanciare perché nessuno conosce effettivamente gli inganni di Sauron, l'Oscuro Signore degli Anelli...e in questo caso degli showrunner di Rings of Power.