Anatomia di una caduta, recensione: un thriller da Palma d'Oro

La recensione di Anatomia di una caduta (Anatomy of a Fall), film di Justine Triet premiato a Cannes con la Palma d'Oro. Sandra Hüller giganteggia in un thriller in cui si indagano gli equilibri di potere in una coppia.

Anatomia di una caduta, recensione: un thriller da Palma d'Oro

La morbosità con cui guardiamo programmi in cui si fa la ricostruzione di omicidi sconvolgenti servendosi di plastici accurati (sì, in Italia Porta a porta su tutti, che ha quasi 30 anni e continua a macinare ascolti) è sintomo di diverse cose. Prima di tutto la tragedia ha un fascino irresistibile, perché ci mette di fronte al lato oscuro della vita, qualcosa da cui siamo terrorizzati e allo stesso tempo non può che destare in noi curiosità. Dall'altra è un desiderio, più o meno inconscio, di ordine, di certezza. La raccolta di prove, la ricerca della verità ci dà un senso di controllo. È anche per questo che il genere crime non ha mai conosciuto epoche di crisi. E mai come oggi vive un periodo florido, frammentandosi in infiniti podcast, serie tv e documentari. In un mare di offerte simili, Justin Triet, premiata con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2023, ha trovato il modo di utilizzare questo tipo di storie in chiave nuova e interessante. La recensione di Anatomia di una caduta parte con questa consapevolezza: non ci troviamo di fronte a un semplice thriller.

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Anatomia di una caduta: una foto del film

La trama di Anatomia di una caduta sembra la più classica delle storie crime: la scrittrice di successo Sandra (Sandra Hüller) sta facendo un'intervista con una studentessa. Mentre parlano, parte in loop a volume altissimo P.I.M.P. di 50 Cent e Snoop Dogg. È il marito di lei, Vincent (Swann Arlaud), che, da un'altra stanza, manifesta così il suo conflitto con la donna. A causa del rumore fortissimo, Sandra è costretta a interrompere l'incontro. Poco più tardi il figlio della coppia, Daniel (Milo Machado Graner), di ritorno da una passeggiata con il cane, trova il cadavere del padre in mezzo alla neve. È caduto dal secondo piano della casa. Cosa è successo? Il film ci mette immediatamente di fronte a due sole opzioni: o si tratta di omicidio, o di suicidio. E, nel primo caso, Sandra è la principale sospettata.

Dopo questo inizio in cui i fatti precipitano come una valanga, Anatomia di una caduta diventa un film processuale: Sandra è chiamata a rispondere della sua relazione con Vincent in tribunale, per capire se sia stata lei o meno a buttare giù l'uomo. In aula la sua relazione viene fatta a pezzi e ispezionata nei minimi dettagli, rivelando dinamiche di coppia completamente squilibrate. E stavolta è la donna ad avere in mano il potere.

Anatomia di una coppia

Nel corso delle indagini scopriamo che il rapporto tra Sandra e Vincent era più che in crisi: era sbilanciato su più fronti. Prima di tutto sul campo della lingua: lei tedesca, lui francese, si sono conosciuti a Londra e per questo il terreno comune è l'inglese. Lui però, stanco di essere solo un professore, quando invece lei è una scrittrice di successo, ha trasferito tutta la famiglia nel suo paese natale, costringendo lei a mettersi alla prova con suoni meno familiari.

Poi su quello sessuale: Sandra, da quanto veniamo a sapere, è molto più libera del marito. E infine nel rapporto con il figlio: Vincent si è offerto di educarlo a casa, sacrificando così gran parte del tempo da dedicare al proprio romanzo, che non riesce mai a terminare. C'è di più: nei confronti del figlio l'uomo prova il più grande senso di colpa. A causa di un incidente, il ragazzo ha perso quasi completamente la vista e lui si sente in parte responsabile.

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Anatomia di una caduta: una scena del film

Laddove Vincent è depresso, smarrito, insicuro, Sandra invece è granitica, lucidissima, anche spietata: senza nessuna falsa accondiscendenza rimprovera all'uomo di non avere abbastanza volontà, di essere l'artefice della propria infelicità. In Anatomia di una caduta c'è un'interessante inversione di ruoli: è più frequente che in una coppia sia la donna a sacrificare se stessa e le proprie aspirazioni in favore della vita domestica, mentre l'uomo insegue il successo personale. Qui è esattamente l'opposto, ma il risultato non cambia: chi rimane indietro soffre e a farne le spese sono i figli.

Attraverso questa storia crime classica, la regista Justin Triet ci parla di rapporti tra uomo e donna e del cambiamento sempre più evidente, almeno nella società occidentale, delle dinamiche di potere nella coppia. Più che di differenze tra uomini e donne sembra dirci che, a prescindere dal genere, la vera cosa da analizzare è chi abbia in mano il potere: se c'è uno squilibrio troppo pronunciato in favore di uno dei due tutti perdono. Non è un caso che il figlio di Sandra e Vincent sia cieco: alla fine sarà proprio lui a dover dare la testimonianza più importante per raggiungere il verdetto. E a dover scoprire sulla propria pelle che il concetto di verità è molto più complesso di quanto non si creda. Unico testimone non in grado di dire la sua è il cane di casa: è l'unico sguardo puro e non contaminato da rancori e rivendicazioni personali. Noi, come lui, rimaniamo col sangue gelato nel vedere come la regista e la sua mastodontica protagonista ci dicano con precisione chirurgica verità scomode, affrontate poche volte sullo schermo con tanta lucidità.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Anatomy of a fall, il film di Justine Triet, premiato con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2023, è un thriller dalla struttura classica, in cui però a essere sotto la lente d'ingrandimento sono le dinamiche di potere all'interno di una coppia. E stavolta a tenere le redini della relazione è il personaggio femminile: una Sandra Hüller mastodontica.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione di Sandra Hüller.
  • La scrittura chirurgica dei dialoghi.
  • L'atmosfera in apparenza glaciale e invece pronta a esplodere.

Cosa non va

  • Chi si aspetta una storia cruenta e d'azione potrebbe rimanere spiazzato dalla grande presenza di dialoghi.