"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior", scriveva Catullo. "Ti odio e ti amo. Ti domanderai come sia possibile. Non lo so, ma lo sento e ne soffro". Provate a dirlo al protagonista di Acque Profonde, il nuovo film di Adrian Lyne, in streaming dal 18 marzo su Prime Video, Vic, interpretato da Ben Affleck. Chi lo fa sentire così è sua moglie, Melinda. Chi fa sentire tutti noi così, tutti noi che guardiamo, è Ana De Armas, la protagonista del film, la sua luce, il suo centro emotivo. Ana De Armas è l'oggetto del desiderio nel nuovo film di uno che di oggetti del desiderio se ne intende, Adrian Lyne, che ne ha valorizzati molti, praticamente ad ogni suo film. Ma, passateci il gioco di parole, è più corretto parlare di "soggetto del desiderio". Perché Melinda è una donna disinibita, indipendente, che tiene le redini della sua vita, che sceglie chi amare. Pur vivendo una relazione amorosa con Vic, pur avendo una bambina, si sente libera di flirtare con altri uomini, probabilmente anche di fare sesso con loro. Il tutto in maniera molto aperta, evidente, sotto la luce del sole. È qualcosa che sconvolge e fa parlare la comunità borghese dove vivono Vic e Melinda. E che, in fondo, fa soffrire Vic. Per tutto il film non sappiamo se tra i due ci sia un tacito accordo, o se Vic subisca la personalità e il fascino della moglie, e sia costretto a subire le sue decisioni pur di non perderla. E il gioco in cui è invischiato Vic in fondo è quello che avvolge anche noi. Guadiamo Melinda, ne siamo affascinati. Non approviamo la sua condotta, ma non riusciamo davvero a odiarla. Ne siamo troppo invaghiti.
Attraversa il film con leggerezza, come camminando sull'aria
Il senso di Ana de Armas, in Acque Profonde, ma anche in altri film, come vedremo, è proprio questo. Se da un lato è perfetta per dei personaggi in fondo innocenti, come l'amante virtuale di Blade Runner 2049, o positivi ed energici, come l'agente Paloma di No Time to Die, c'è un'altra categoria di personaggi, di cui fa parte Melinda, che si muovono in una zona più ambigua, una zona grigia. E se la sfumatura dei personaggi è così riuscita è proprio merito dell'allure di Ana De Armas. Melinda è, o sarebbe, quello che si può definire un personaggio negativo. Molti registi e molte attrici ne avrebbero fatto un ritratto netto, la dark lady, la traditrice. Eppure la luce - in senso metaforico, ma anche nel senso vero e proprio del termine - sotto la quale vediamo Melinda è molto particolare. Merito anche di Adrian Lyne, certo, che nei suoi film ha sempre raccontato personaggi a volte impopolari, non esenti da macchie, senza mai giudicarli, ma lasciando al noi il compito di farci una nostra opinione, facendoci capire le loro ragioni. Ma molto si deve anche al modo in cui Ana De Armas si è calata nel ruolo. La sua Melinda attraversa tutto il film con leggerezza, come camminando sull'aria, sospesa. È spensierata, luminosa. Flirta continuamente, per tutto il film. Con i suoi amanti, con Vic, il marito, con la macchina da presa. E quindi con noi. In questo modo siamo tirati dentro il suo gioco, come Vic, siamo nella sua ragnatela. E, innamorati, non la giudichiamo, non riusciamo davvero ad odiarla, a biasimarla, a prendercela con lei. E questo giova perfettamente al gioco del film, perché ci fa capire Vic, ci fa comprendere perché, nonostante tutto, stia ancora con lei.
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Come una bambina
"Ti stai comportando come una bambina" "Non lo trovi affascinante?". Quello che Vic prova a dire a Melinda per ferirla, lei lo tramuta in qualcosa di seducente. Il suo è un continuo gioco al gatto con il topo. E proprio quell'essere bambina è una delle cifre che rende Ana De Armas un'attrice unica. Ci guarda con quegli occhioni da bimba sgranati, apre quel sorriso irresistibile, allo stesso tempo innocente e malizioso. Ana attraversa il film con la sua bellezza innata, distratta, portata con nonchalance come porta certi vestiti lunghi e leggeri, svolazzanti, scollati, indossati con i piedi nudi. Quella nonchalance, con cui si spoglia, rimane a seno nudo anche se in casa c'è un'estranea, la baby sitter della figlia. Suona anche il piano, in una scena, e canta - in italiano - Via con me di Paolo Conte. In quella scena possiamo vedere tutto quello che stiamo dicendo di lei: la nonchalance, il divertimento, l'innamoramento, quel fascino innato, quel naturale modo di flirtare, di catturare lo sguardo e l'attenzione. Seduce e si schernisce, ammicca e ride come fa una ragazzina che, in fondo, non fa nulla sul serio ma tutto per gioco. E tutto questo è davvero irresistibile.
È una questione di chimica
A proposito di luce, è proprio in senso pratico che Adrian Lyne sa illuminare alla perfezione Ana De Arnas. Nella scena in cui canta Via con me, gioca con la luce e i suoi capelli rendendoli dorati. È una questione di luce. Ma è anche una questione di chimica. Per tutto il film non si può non pensare che tra i due personaggi c'è una storia che sta finendo, e che tra lei e Ben Affleck ci sia una passione. C'è una scena, poco prima della fine, una scena d'amore, di complicità e di sorrisi, in cui ci sembra davvero di scorgere la chimica, la verità della loro relazione.
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Guardate Knock Knock
Quella sensazione di amare e odiare Ana De Armas l'avevamo provata anche guardando Knock Knock, il film di Eli Roth che l'ha rivelata, e che trovate in streaming su Prime Video. Ana De Armas è una delle due ragazze che, una notte piovosa, capitano nella casa di Keanu Reeves e lo seducono in un gioco che però è appena all'inizio e porterà il malcapitato in territori che non può nemmeno immaginare. Delle due ragazze Ana De Armas è la più dolce, quella che, apparentemente, fa più tenerezza, fa innamorare. Il comportamento delle due sembra non aver senso, ma lo acquista alla fine, proprio alla luce della frase che il suo personaggio dice a quello di Reeves. Per tutto il film la vediamo essere seducente, sempre in quel modo un po' infantile che la contraddistingue, giocosa, divertente e sensuale in quel suo modo distratto e innato di esserlo. E, anche quando le due ragazze si dimostrano qualcos'altro da quello che sembravano, riesce comunque ad attraversare il film con una certa dolcezza, una sua gradevolezza. È la cattiva, ma anche qui non riusciamo a odiarla. E, alla fine, probabilmente le cattive non sono le ragazze, ma... Se non lo avete ancora visto, vedete Knock Knock, prima o dopo aver visto Acque Profonde. E preparatevi per vedere Ana De Armas nel ruolo di Marilyn, in Blonde di Andrew Dominik, un biopic che, notizia che ha fatto discutere, sarà vietato ai minori. Lo vedremo su Netflix. Sensuale, un po' bambina, imbranata, luminosa, fragile. Marilyn era tutto questo. Non vi sembra perfetta per il ruolo?
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