Molti l'hanno accostato a Sex and the City, altri a Desperate Housewives, ma Amiche Mie non ha né il piccante che ha sempre contraddistinto la celebre serie recentemente portata sul grande schermo né il tono da dark comedy delle famose casalinghe. E' un prodotto ideato, recitato, scritto e realizzato pensando a tutte le donne che il mercoledì sera sono in un certo senso 'costrette' a fare i conti con il grande calcio internazionale. Prodotta da Francesco Pincelli per Mediavivere e diretta da Paolo Genovese e Luca Miniero, Amiche Mie vede impegnate quattro delle nostre migliori attrici del momento e prova a coniugare le esigenze di un pubblico giovane con quelle di un pubblico più maturo. Protagoniste di queste 12 divertenti puntate da 50 minuti ciascuna (in onda due episodi per volta ogni mercoledì a partire dal 5 novembre) Margherita Buy, al suo esordio assoluto nella serialità televisiva, una Elena Sofia Ricci assai grintosa che si distacca per la prima volta in maniera significativa dal suo personaggio ne I Cesaroni e a chiudere il cerchio Cecilia Dazzi e Luisa Ranieri, due bravissime attrici molto amate dal pubblico televisivo ed un po' meno vicine alla fatidica soglia degli 'anta'. Un gruppo decisamente ben assortito quello composto da Anna, Francesca, Grazia e Marta, quattro amiche che sullo sfondo di una Milano molto fashion riscoprono l'amicizia vera in un momento in cui l'amore sembra averle abbandonate a loro stesse. Sarà proprio l'amicizia che le lega unita ai consigli del loro amico medico Dottor G. (ginecologo, sessuologo, psicologo, consigliere e chi ne ha più ne metta) a dar loro la forza di mettersi ancora in gioco e di aprire un nuovo emozionante capitolo della loro vita.
Nel cast anche Massimo Poggio, Stefano Pesce, il comico calabrese di Zelig Franco Neri, Lillo (stavolta senza Greg), Pino Quartullo e Daniele Formica nei panni di un barista ironico e sarcastico che fa di tutto per sdrammatizzare le nevrosi delle 'nostre amiche'.
Presenti alla conferenza stampa romana di presentazione il cast artistico al completo, il produttore Francesco Pincelli, il direttore di Fiction Rti Giancarlo Scheri, le sceneggiatrici Paola Fossataro e Cristiana Farina (anche produttore creativo della serie) e i registi Genovese e Miniero. Unici assenti Guido Caprino (l'affascinante Dottor G.), impegnato su un altro set, e Daniele Formica.
Cristiana Farina: Ogni sceneggiatura che si scrive è figlia di qualcosa che si è visto o letto in passato, ma mi sento di dire che se strutturalmente e narrativamente Amiche Mie è avvicinabile alle due serie americane, a livello di tematiche ci teniamo a mantenere una nostra identità ben precisa. Desperate Housewives è una dark comedy con venature thriller mentre Sex and the City è molto più glamour e piccantina. Non c'è bisogno di catalogare o omologare ogni cosa, abbiamo solo realizzato una fiction popolare sulle donne italiane.
Che donne sono quelle raccontate da Genovese e Miniero?
Luca Miniero: Nonostante si parli di quattro donne, e questo fa e farà sempre pensare a Sex and the City, le protagoniste di Amiche Mie sono quattro grintose donne profondamente italiane, non sono mai solo casalinghe o solo disperate, sono positive, hanno voglia di farcela, di imporsi e raramente le troviamo sull'orlo di una crisi di nervi.
Una fiction tutta al femminile per le donne o anche per gli uomini?
Cristiana Farina: Una serie sulle donne, per le donne, ideata da donne ma rivolta anche a tutti quegli uomini che nutrono sconfinata curiosità per il pianeta femminile in tutte le sue sfaccettature.
Margherita Buy: Ero terrorizzata al pensiero di affrontare una serie lunga, avevo paura che il set si trasformasse in qualcosa di noioso e stancante, pensavo di soffrirne. In realtà non è stato così, c'è stata la massima attenzione e cura su tutto, proprio come accade sui set cinematografici. Per fortuna mi sono sentita a mio agio.
Perché ha accettato di fare proprio questa serie anziché altre?
Margherita Buy: L'ho scelta perché durava poco (ride) ma soprattutto perché avevo voglia di interpretare un personaggio divertente e di lavorare con donne che stimo e che mi piacciono molto. Il mio personaggio era ben scritto, originale e perfetto per me, al contrario di altre proposte televisive che mi erano arrivate fino ad oggi. Non fanno per me i ruoli di poliziotta, medico, infermiera, ammalata e via dicendo...
Come ha lavorato sul suo personaggio e soprattutto cosa si sente di aver apportato di suo?
Margherita Buy: E' stato fatto un grande lavoro di preparazione prima delle riprese, è stato importantissimo per noi leggere le sceneggiature in modo da poter 'aggiustare il tiro' e dare il nostro contributo ai personaggi. Ho lavorato più che altro sullo stupore, sull'entusiasmo di una donna che ha vissuto poco la vita al confronto con le sue tre amiche che invece se la sono goduta appieno. E' stato molto stimolante a livello interpretativo.
Elena Sofia Ricci: Pensate che io invece ho trovato questa serie anche troppo breve, forse perché sono abituata a I Cesaroni. Non ho fatto neanche in tempo ad ambientarmi e a conoscere le mie 'amiche' che già era tutto finito. E' stata un'esperienza molto diversa dal solito, all'inizio mi spaventava il pensiero dei tantissimi impegni ma poi ho deciso di farlo perché in Francesca ho visto la possibilità di un cambiamento per me come attrice. Qui al contrario del mio personaggio ne I Cesaroni sono una donna rigida e determinata, anche spregiudicata. Ho deciso di accettare la sfida perché era tanto che non mi capitava un ruolo così.
In cosa le assomiglia questo nuovo personaggio?
Elena Sofia Ricci: Quando ho letto la sceneggiatura mi sono detta "oddio...e che c'entro io con questo personaggio?". Il rischio era ovviamente che risultasse troppo aggressivo, eccessivamente duro rispetto a quel che ho fatto in passato, il rischio che andasse in antipatia o che esagerasse nell'acidità c'era. Così ho cercato di assecondare l'indole di Francesca smussando qualche angolo, dando un contributo di tenerezza, sofferenza e affettuosità nei confronti con la figlia adolescente, una ragazza dal carattere spigoloso che la costringerà a fare i conti con se stessa.
Come si è trovata Luisa Ranieri nei panni di una donna in crisi esistenziale alla ricerca disperata d'amore?
Luisa Ranieri: Il personaggio di Marta era già ben caratterizzato e molto sfaccettato, il mio contributo a livello interpretativo ha fatto in modo che non si andasse fuori dai binari, che questa donna così esagitata e depressa non divenisse una macchietta. Doveva avere quel pizzico di tenerezza infantile che permette di capire cosa c'è dietro al suo modo di essere e cioè una nevrosi che va curata. E' stata una bella sfida essere sempre lì sul filo del rasoio stando attenta a non eccedere.
Cecilia Dazzi: E' stato senza dubbio strano per me interpretare una donna così diversa da come sono io in realtà e da quello che mi capita di interpretare di solito. Sono molto felice di esser stata scelta, anche se in extremis, al fianco di tutte queste straordinarie attrici. E' raro trovare una produzione televisiva così ben fatta e curata ed ancor più raro riuscire sul set a trovare sempre un motivo per farsi una risata. Avevo paura di essere un po' trascurata ma al mio arrivo durante le prove ho avvertito che le braccia di tutte loro erano aperte verso di me. E' stato bellissimo.
Ci saranno scene sexy come in Sex and the City? Cosa dobbiamo aspettarci in prima serata?
Francesco Pincelli: Assolutamente no, possono guardarlo anche i bambini. Al di là di qualche indumento traforato non si va, forse l'elemento più sexy sono le canottiere di Franco Neri, rigorosamente a coste larghe!