Il giorno di San Valentino vedrà l'arrivo nelle sale italiane di Alita - Angelo della battaglia, un film dalla gestazione lunga e complicata che si ispira a un fumetto giapponese con oltre vent'anni sulle spalle. E quando parliamo di gestazione lunga, intendiamo lunghissima: pensate che James Cameron fece registrare alla 20th Century Fox il primo dominio per il film nell'estate del 2000, ben diciannove anni fa. Il famoso regista canadese aveva scoperto il manga di Yukito Kishiro grazie all'amico Guillermo del Toro e si era innamorato della storia e dei personaggi, intuendo le potenzialità di un film che rendesse loro giustizia. Ma qual è il vero fascino di Alita?
Il manga che ha ispirato il film
Gunm (銃夢, i due ideogrammi significano "pistola" e "sogno") esordisce nel 1990 sulla rivista Business Jump di Shueisha. Alita - oppure Battle Angel Alita, a seconda del paese in cui fu poi pubblicato - è solo il titolo internazionale di una serie che Yukito Kishiro, l'autore che all'epoca aveva poco meno di trent'anni, disegnò fino al 1995 e che fu raccolta in nove volumetti. Prima di Gunm, Kishiro aveva scritto e disegnato alcuni racconti brevi come Space Oddity, il suo manga di esordio, oppure The Great Machine: le sue principali fonti di ispirazione erano stati Yoshikazu Yasuhiko, il creatore del mitico Mobile Suit Gundam, e Rumiko Takahashi, la prolifica disegnatrice di successi come Ranma ½ e Inuyasha.
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La storia di Alita ruota tutta intorno ad alcune tematiche cyberpunk che Kishiro aveva già cominciato a esplorare nelle sue opere antecedenti. Essa racconta le disavventure di un cyborg dalle fattezze femminili che il dottor Ido trova in una discarica e ricostruisce nel suo laboratorio, chiamandola per l'appunto Alita (Gally nell'edizione nipponica). Alita non ricorda nulla del suo passato, tranne una leggendaria arte marziale praticata su Marte, il Panzer Kunst. Inizialmente, Alita mette a frutto le sue misteriose conoscenze per dare la caccia ai criminali nella discarica in cui vive insieme a Ido, e poi partecipa a uno sport brutale chiamato Motorball. Il mistero delle origini di Alita e il conflitto sociale tra la comunità che vive nella discarica e l'élite che abita nella città fluttuante di Tiphares sopra di essa sono al centro di una trama ricca e sfaccettata.
Un universo in continua espansione
Nonostante le origini nipponiche, Alita è ambientato nel ventiseiesimo secolo, in una versione futura e distopica degli Stati Uniti d'America. La città di Tiphares sarebbe situata nei dintorni di Kansas City, nel Missouri, e Kishiro si è assicurato di puntualizzare geograficamente la maggior parte dei luoghi descritti nelle sue tavole. Conclusa la prima serializzazione di Gunm nel 1995, Kishiro ha disegnato un prequel, intitolato Ashen Victor, che racconta la storia di una star del Motorball. Il nuovo fumetto riscontrò un discreto successo e si concluse nell'arco di un unico volume.
Insoddisfatto della conclusione che era stato costretto a imporre al suo Alita, Kishiro ha deciso di tornare sulla cyborg con una nuova serie che ignorava il finale precedente per prendere una nuova strada.
Sottotitolato Last Order, il nuovo ciclo narrativo - parzialmente ispirato al videogioco Martian Memory per PlayStation - è cominciato nel 2000 sulla rivista Ultra Jump ed è proseguito per ben tredici anni, comprensivi di un lungo periodo di pausa dovuto a un diverbio tra l'autore e la casa editrice Shueisha. Nel nuovo ciclo di storie, Alita scopre i segreti di Tiphares e viaggia nello spazio in cerca di un amico scomparso, restando coinvolta nell'intricato conflitto tra le comunità che hanno colonizzato il sistema solare. A partire dal 2014, poco dopo aver concluso anche questo ciclo di storie, Kishiro ha cominciato a scrivere e disegnare Gunm: Mars Chronicles per la rivista Evening, una nuova serie che svela il passato di Alita su Marte attraverso una serie di flashback. Mars Chronicles è tutt'ora in corso.
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Un film complicato
Come abbiamo detto, l'idea di un film hollywoodiano su Alita risale addirittura al 2000 e a un passaparola piuttosto nerd tra Guillermo del Toro e James Cameron. Quest'ultimo si era letteralmente innamorato dell'opera di Kishiro e aveva insistito perché 20th Century Fox ne acquistasse i diritti per un adattamento cinematografico. Cameron in persona avrebbe dovuto dirigere il film e i lavori avrebbero dovuto cominciare nel 2003, poco dopo la conclusione della serie televisiva Dark Angel che, neanche a dirlo, si ispirava profondamente proprio al manga Gunm. A quel punto, tuttavia, Cameron ha cominciato a rimandare la produzione del film per concentrarsi sul famigerato Progetto 880 che sarebbe poi diventato Avatar.
Alita avrebbe dovuto vedere la luce nel 2009, ma fu rimandato ancora e ancora, nonostante si vociferasse l'esistenza di un copione e di una sceneggiatura che Cameron aveva già letto e approvato. Nel 2010, tuttavia, Cameron rivelò l'intenzione di concentrarsi principalmente sui sequel di Avatar, rinviando ancora una volta la lavorazione del film. Solo nel 2017, ben diciassette anni dopo che se n'era cominciato a parlare, si tornò sulla questione Alita. Cameron aveva passato la palla a Robert Rodriguez, ritagliandosi uno spazio come produttore insieme a Jon Landau. Cameron aveva infatti affidato a Rodriguez il compito di rivedere la sceneggiatura e quello l'aveva riempita di note, convincendo il regista di Avatar a consegnargli la regia.
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Un cast di tutto rispetto
Cameron, nel frattempo, aveva lavorato per mesi alla tecnologia con cui insisteva che avrebbe voluto girare Alita. L'idea era quella di renderizzare la protagonista completamente in computer grafica, impiegando le stesse tecniche impiegate nella lavorazione di Avatar come il Fusion Camera System e la Simulcam. Contemporaneamente si era aperta la caccia agli attori. Per il motion capture di Alita si erano contese la parte Maika Monroe, Zendaya Coleman e Rosa Salazar, ma è stata quest'ultima a spuntarla. Christoph Waltz interpreterà il dottor Dyson Ido che, nel manga originale, si chiamava Daisuke. Ed Skrein vestirà invece i panni di Zapan, il principale antagonista di Alita nel film.
Il cast di comprimari include nomi di un certo spessore. Jennifer Connelly interpreterà la dottoressa Chiren, una ex fiamma di Ido, mentre Mahershala Ali, ormai sulla bocca di tutti da qualche anno, presterà le sue fattezze al cyborg di nome Vector. Anche Michelle Rodriguez e Edward Norton si ritaglieranno uno spazio nella pellicola che, nell'arco di 122 minuti, dovrebbe raccontare il primo ciclo narrativo, comprensivo del torneo di Motorball: l'attrice comparirà presumibilmente in alcuni flashback come mentore di Alita su Marte, mentre Norton sarà Nova, lo scienziato che darà filo da torcere alla protagonista.
Alita - Angelo della battaglia ha dunque tutte le carte in regola per divertire gli spettatori per un paio d'ore di spettacolare fantascienza, ma dovrà prima superare la diffidenza che generalmente perseguita le pellicole americane ispirate ai fumetti giapponesi. È chiaro che non ci troviamo di fronte a un altro Dragonball Evolution, ma dovremo aspettare ancora qualche giorno per scoprire se Robert Rodriguez e James Cameron hanno fatto centro o mancato completamento il bersaglio.
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