Mercoledì 3 giugno andrà in onda su Canale 5, in prima serata, Non smettere di sognare, film tv realizzato interamente da Mediaset e che, nelle intenzioni dell'azienda di Cologno Monzese, dovrebbe fare da apripista ad una lunga serie di progetti orientati ad emulare i palinsesti americani, ma anche dei grandi network europei. Secondo Giancarlo Scheri, Direttore Fiction Mediaset, la fiction rappresenta infatti il futuro del piccolo schermo, di cui già oggi è l'elemento di maggiore forza: in quest'ottica Non smettere di sognare è una sorta di esperimento che, se ben accolto da pubblico, da singolo film troverà poi una prosecuzione in una serie tutta sua.
Per fare breccia nel cuore dello spettatore italiano, il regista Roberto Burchielli (uscito da poco al cinema con il docu-film Sbirri, con protagonista Raoul Bova) punta su due volti noti del piccolo schermo: Alessandra Mastronardi, la Eva de I Cesaroni, e Roberto Farnesi, che vanta una lunga esperienza di fiction, da Carabinieri a Butta la luna.
Alessandra interpreta Stella, una ragazza che fin da bambina coltiva il sogno di entrare in una prestigiosa scuola di danza ma che, orfana di madre e con un patrigno alcolizzato, deve far fronte a problemi ben più quotidiani. Così, per sbarcare il lunario, si adatta a fare due lavori: cubista e operaia al mercato del pesce. Finchè non viene notata dal noto produttore Lorenzo (Farnesi), che ne intuirà subito il talento e le proporrà di seguirlo a Milano. Stella non è però il tipo da cedere a facili lusinghe, e in un primo momento liquida la proposta di Lorenzo in malo modo; sarà poi la sorella di Stella, Anna, a offrire un pretesto ai due per rincontrarsi. Insieme al regista e ai due protagonisti, erano presenti in conferenza stampa anche Benedetta Valanzano (che nella fiction interpreta l'eterna rivale di Stella), Emanuela Tittocchia (la conduttrice del talent show a cui parteciperà Stella) e Pamela Prati (in un cameo, una produttrice senza scrupoli).
Roberto, com'è nata l'idea di questo film?
Roberto Burchielli: L'obiettivo era soprattutto quello di coltivare dei nuovi talenti, di testare giovani attori e generi ancora poco utilizzati in Italia. Questi sono contenuti che sappiamo essere graditi al pubblico grazie ad Amici, ma in una chiave più spettacolarizzata. Ci siamo tutti messi in gioco con entusiasmo in questo progetto, da Alessandra a Roberto, ci siamo impegnati molto duramente.
Roberto Farnesi: Si, io mi sono dovuto allenare molto duramente nel ballo... [Ride] Io interpreto un produttore che crede molto nel talento di Stella e che poi se ne innamora anche. E' una fiction in cui trionfano i buoni sentimenti, leggera, che ci vuole in questi momenti di crisi, per non farci pensare.Alessandra Mastronardi: Il mio personaggio ha questo grandissimo sogno della danza. E' una piccola eroina, viene da una famiglia umile, bada al padre alcolizzato: è un personaggio forte, che non abbassa mai la testa, e che preferisce lottare, a volte usando anche le mani. E' vera. Non ama il mondo dello spettacolo, ma quando ci entra lavora tanto e giustamente avrà un grande regalo.
Benedetta Valanzano: Il mio è un personaggio complesso, è la contrapposizione di Stella. Si incontrano in discoteca, dove entrambe lavorano, e fin da quel momento vuole essere al centro dell'attenzione, apparire, emergere. Per me è stato un lavoro difficile interpretarla, è stato bravo Burchielli a tirare fuori questi lati di me.
Roberto Burchielli: Ci sono due modi per riuscire: con tanta fatica oppure cercando delle scorciatoie. Il mio messaggio è che questo secondo metodo non paga.
Pamela Prati: Sono stata molto felice di aver fatto parte di questo progetto, perché questa è un po' la mia storia, di quello che è successo a me quando ho capito di voler fare la soubrette.
Emanuela Tittocchia: Burchielli ha creato un mostro, perché adesso il mio sogno è quello di fare la conduttrice di un talent show... Quando ho rivisto il film finito mi sono emozionata molto, e credo che questa stessa emozione arrivi, che venga voglia di ballare. O, come a me, di condurre.
Alessandra, senti la responsabilità che deriva dall'essere la prima protagonista di questo nuovo corso Mediaset?
Alessandra Mastronardi: Si, a dire la verità ero un po' terrorizzata. Anche per me è un inizio, un esperimento. E' il mio primo ruolo da protagonista, vediamo quello che succederà.Come hai affrontato la questione ballo?
Alessandra Mastronardi: In molte scene c'è una controfigura. Ho fatto danza, ginnastica artistica da piccola come quasi tutte le bambine, ma niente di più. Per il film è stata necessaria una full immersion.
Il tema della realizzazione di un sogno ricorre nella cinematografia fin dagli anni '30. Per te quello della tv non era un sogno?
Alessandra Mastronardi: Si, era un sogno, ma strada facendo è diventato qualcosa di assolutamente vitale per me, come l'ossigeno. La passione per il cinema me l'ha trasmessa mio padre, e ancora adesso il sogno non si è esaurito. Penso che cose come quelle viste nel film possano accadere davvero, la realtà è talmente grande che può succedere anche questo. Dentro ogni favola comunque c'è sempre una morale, un messaggio.
Qual è il target di questo film?
Giancarlo Scheri: Il film si rivolge a tutte le età, è per la famiglia. Definendolo una favola pensavamo proprio a questo, a qualcosa che potesse unire tutti, dai bambini ai nonni.
Non si corre il rischio di una sovrapposizione con Amici?
Giancarlo Scheri: Raccontando un mondo se ne rivelano anche i meccanismi, così come può avvenire qui con quelli del talent show, ma il nostro film rimane comunque una finzione, mentre i talent show sono reali.
Alessandra, come ti sei trovata fuori da I Cesaroni? Farai la quarta serie?
Alessandra Mastronardi: Non capisco perché mi facciano sempre questa domanda. So perché molti dicono che non ci sarei più stata, dato che una volta ho detto che nella vita bisogna anche saper dire basta. Magari si guarda Beautiful e non ne se può più, è normale. In quest'ottica ho detto di voler fare anche altro. Ma anche, appunto. La quarta serie è in scrittura ora, vedremo cosa farà Eva, anche se ormai ha già fatto tutto, forse diventerà nonna, non lo so. Per questo film si, ho avuto paura, come quando si finisce il liceo e ci si affaccia al mondo reale. Ho trovato grande appoggio da parte del regista, che mi ha dato anche tanta libertà nella sceneggiatura. Spero che tutto sommato sia andato "nì", non bene ma almeno "nì".