Dopo un'assenza di quattro anni dal grande schermo (era il 2010 quando al cinema usciva La banda dei Babbi Natale) il trio Aldo, Giovanni e Giacomo torna sul set per un nuovo film "natalizio" Il ricco, il povero e il maggiordomo, che arriverà in sala il prossimo 11 dicembre. Nel frattempo i tre si sono dedicati al teatro con il tour di Ammutta Muddica e da un anno circa lavorano a questo nuovo film, per il quale firmano la regia insieme all'esordiente Morgan Bertacca, che in realtà è nella loro squadra da più di un decennio.
Prodotto, come i precedenti da Paolo Guerra per Medusa Film, Il povero, il ricco e il maggiordomo è ora nel pieno delle riprese, che si svolgono, come da tradizione, a Milano e dintorni.
Novità sottolineata nel corso della conferenza stampa di ieri (svoltasi al 25esimo piano della Diamond Tower di Milano) è la scelta di fare un film ecosostenibile, che segue il protocollo Edison Green Movie, abbattendo i consumi energetici e limitando l'uso di materiali inquinanti (per esempio la troupe si è mossa principalmente in treno e sul set invece delle 20mila bottigliette d'acqua si sono usate borracce di alluminio).
In gran forma e in vena di scherzi e battute il trio comico ha trasformato la conferenza stampa in un piccolo show, rispondendo con la solita carica di ironia ai giornalisti. Per il loro ottavo film Aldo, Giovanni e Giacomo hanno scelto una storia che nel "sotto-sotto-testo" richiama il periodo di crisi finanziaria degli ultimi anni, anche se con tutta la leggerezza che li contraddistingue. Protagonisti saranno un ricco finanziere, interpretato da Giacomo, il suo fidato maggiordomo (Giovanni) e un venditore abusivo del mercato di quartiere (Aldo). In seguito a un incidente d'auto i tre si troveranno coinvolti in una disavventura dai risvolti inaspettati che vedrà Giacomo trascinare nel baratro tutti quanti in seguito al suo tracollo finanziario.
Un cast ricchissimo
Il cast prevede anche dei nomi importanti...
Giacomo: Sì, si sono fior fior di attori che lavoreranno con noi: Giuliana Lojodice, che interpreterà la madre di Aldo, Francesca Neri, Massimo Popolizio, Sara D'Amario, Guadalupe Lancho, che è una brava attrice spagnola, ancora poco conosciuta da noi, e c'è anche un bimbo che interpreta mio figlio. Ci sono tante donne rispetto al solito, in pratica abbiamo deciso di fare l'esatto contrario de La leggenda di Al, John e Jack, in cui c'era solo una donna ottantenne che entrava al 75esimo minuto e veniva ammazzata dopo 3 secondi con un colpo in fronte.
Com'è che Aldo finisce sempre a fare il povero?
Giovanni: Questa volta volevo farlo io, però abbiamo fatto dei provini e alla fine Aldo vince sempre, perché la faccia da povero, non so come mai, ce l'ha lui!
Come avete scelto questo cast stellare?
Giovanni: Ci sono grandi attori che ci hanno pregato di recitare nel nostro film e noi li abbiamo accolti a braccia aperte...
Giacomo: Noi ogni volta che dei grandi attori entrano nel cast non ci crediamo davvero, fino a quando non li vediamo sul set. Domani ci sarebbe Francesca Neri. Speriamo!
Che ruolo avrà Francesca Neri nel film?
Giacomo: Francesca Neri interpreta una dirigente di banca a cui mi rivolgo per avere dei finanziamenti. Per convincerla le presento un ipotetico investitore dell'est, che in realtà sarà Aldo...
Un esordio a sorpresa
Ci parlate della scelta del nuovo regista, Morgan Bertacca?
Giacomo: Lo abbiamo allevato dal 2002: ha firmato alcuni backstage e la regia dell'ultimo spettacolo televisivo Ammutta Muddica, e questa volta abbiamo deciso di affidargli l'ingrato e complicato, ma spero anche divertente, compito di dirigerci.
A questo punto una domanda al regista arriva, a sorpresa, proprio da Giacomo:
Signor Bertacca è emozionato a dirigere questi tre?
Morgan Bertacca: Sicuramente... esordire con un film così è come saltare in prima squadra, avendo sempre giocato in primavera.
Ci avevate abituati a un film ogni due anni, questa volta ne sono passati quattro, come mai?
Aldo: Le pause sono sempre quelle. Tranne i primi film che sono stati più ravvicinati, perché il primo e il secondo li abbiamo fatti a un anno di distanza. Anche stavolta veniamo dopo una pausa di due anni da Ammutta Muddica.
Giovanni: Diciamo che ci mettiamo due anni a fare qualsiasi cosa...
Milan l'è semper Milan!
Voi avete girato quasi tutti i vostri film a Milano. Ci parlate delle location scelte stavolta?
Giovanni: Abbiamo sfruttato parte di questo ambiente nuovo che si è creato negli ultimi anni (si riferisce alla Diamond Tower di via della Liberazione, nella quale si è svolta la conferenza stampa ndr). Visto che Giacomo interpreta un grande finanziere la cosa cadeva a fagiolo. Quindi gireremo in questo grattacielo che ha una vista importante e in alcuni luoghi qui attorno. Poi abbiamo scelto alcuni luoghi popolari dove Aldo svolge la sua attività di mercataro e una zona ancora più popolare, che è ìn Via Bronzetti, dove Aldo vive con sua mamma. Per cui abbiamo cercato di trovare a Milano due ambienti molto contrastanti.
Giacomo: Qui in questo grattacielo al quindicesimo piano c'è il mio ufficio e, sempre qui, abbiamo allestito anche il set della banca. Poi c'è una villa in cui io vivo che si intuisce essere dentro a Milano, ma che in realtà abbiamo scovato a Imbersago.
Morgan Bertacca: Siamo andati a cercare molti angoli di Milano un po' meno visti, nelle zone più periferiche.
Avete avuto dei riferimenti cinematografici per interpretare i vostri personaggi? In particolare per il maggiordomo e il finanziere?
Giacomo: Sì, io sono stato due anni a Wall Street, ma non mi hanno mai fatto entrare...
Giovanni: Cerchiamo sempre di guardare film che abbiano riferimenti, ma poi andiamo sulle nostre corde, anche perché cerchiamo sempre la parte ironica e comica del personaggio.
Che tipo di maggiordomo è Giovanni?
Giacomo: È un ottimo maggiordomo che sta al suo posto, subisce e ha questa affezione verso il suo padrone che lo ha creato e potrebbe distruggerlo in qualsiasi momento. Ma poi, a un certo punto, come tutti gli schiavi si ribella... E la ribellione sarà molto divertente...
Giovanni: Ci siamo un po' ispirati ai Samurai... Comunque Giacomo è davvero insopportabile. Anche nella vita...
Guardando i dati dei risultati dei vostri film si nota un calo di pubblico, a cosa lo attribuite?
Giacomo: E' come nel calcio: è fisiologico. Credo che all'inizio, essendo una novità, c'è maggiore attenzione da parte del pubblico, poi la cosa si assesta... In realtà però va detto che l'ultimo film, La banda dei Babbi Natale, era in salita.
Ricchi e poveri
Negli anni vi siete affidati a diversi registi, cosa è cambiato?
Giacomo: Abbiamo fatto tanti film con Massimo Venier, ma poi le strade si dividono, gli interessi cambiano. Abbiamo lavorato con Paolo Genovese, con Marcello Cesena e questa volta con Bertacca. Io punterei molto su questo ragazzo.
Giovanni: Quest'anno siamo una squadra molto affiatata e unita anche come amicizia.
Aldo: Siamo una squadra "fatta in casa".
Giovanni: Noi siamo sempre stati considerati degli artigiani del cinema e Morgan Bertacca è uno dei più artigiani.
Morgan Bertacca: Io mi sento di ringraziare tutta la troupe, perché c'è un clima molto collaborativo, figlio di un approccio artigianale. C'è grande compattezza e i comparti lavorano con grande affiatamento.
Ci sono agganci all'Expo nella sceneggiatura?
Aldo: No, non c'è nessun riferimento.
Giacomo: Avremmo anche girato nelle zone dell'Expo, però è molto rischioso. Poi magari ci dicono "dovete intervenire voi con la scenografia e ultimare il lavoro...", allora abbiamo lasciato stare...
Nel film c'è il super ricco e il poveraccio. Vi siete ispirati alla realtà di questi anni e al fatto che la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando?
Giovanni: Noi facciamo i film seguendo suggestioni e ispirazioni che ci vengono dalla realtà. Probabilmente quindi anche il sotto-sotto-testo porta anche in questa direzione.
Giacomo: Quando abbiamo iniziato a pensare al soggetto del film l'anno scorso ci sono subito venuti in mente questi personaggi e inevitabilmente la crisi ci ha condizionato. Forse ci è piaciuto di più raccontare la diversità un po' grottesca tra il ricco e le persone che vengono trascinate nel baratro da lui e dai suoi comportamenti superficiali.
Giovanni: Infatti all'inizio l'idea era fare Il ricco il povero e l'esodato... Io però non volevo fare l'esodato...
Morgan Bertacca: Aggiungerei che abbiamo deciso di non agganciarci esplicitamente alla crisi, ma di raccontare la storia di un personaggio che, per spregiudicatezza e anche stupidità, perde tutto. Il contesto è molto in sottofondo...
È la vostra versione de Il capitale umano di Virzì?
Giacomo: Sì, se si vuole... Un aspetto comico-grottesco di quel mondo lì c'è, senza fare per forza un parallelo, perché non lo abbiamo volontariamente pensato. Però è chiaro che comicamente abbiamo la possibilità di trattare quei temi, senza approfondirli.