Chi ha già provato le ortiche riconosce la seta, recita un adagio popolare ed è un detto che ben si adatta alla nuova fatica cinematografica di Aldo Baglio, Giovanni e Giacomo, diretta con Morgan Bertacca, Il ricco, il povero e il maggiordomo, in uscita l'11 dicembre con Medusa (600 copie); il protagonista, infatti, un ricco e spregiudicato broker, deve rimboccarsi le maniche per tornare a galla dopo l'inaspettato tracollo finanziario che lo ha colpito. Giacomo trova il sostegno di due suoi ex collaboratori, il maggiordomo Giovanni e lo spiantato Aldo, nullafacente conclamato che è riuscito a strappare un posto di lavoro grazie ad un ricatto e insieme faranno fronte comune per riconquistare quello che hanno perso o che non hanno mai avuto. Al loro fianco, la mamma di Aldo, la tenace Calcedonia, interpretata dalla regale Giuliana Lojodice e Assia, una bancaria aggressiva e sensuale che ha il volto di Francesca Neri.
Quattro anni dopo La banda dei Babbi Natale, che a suo modo segnò una piccola svolta nella loro carriera, grazie alla presenza di un regista come Paolo Genovese, l'anarchico trio lombardo prova a cambiare volto con una commedia in cui però non si fatica a trovare gli elementi cardine della loro comicità, quella follia grottesca delle situazioni, la totale "stupidità" dei comportamenti di Aldo, funzionale allo sviluppo delle gag e anche quel pizzico di sana bontà pre natalizia che tanto piace al pubblico.
Quattordici anni, nel segno della continuità
Dieci film, una carriera ultradecennale segnata dalla partnership con Medusa che ha sempre distribuito i film del trio, compresa quest'ultima incursione nella contemporaneità sempre più rovinata dalla crisi economica, raccontata attraverso l'inconfondibile tocco dei nostri eroi. "Alla fine scriviamo i film sempre nello stesso modo artigianale - ha raccontato Giovanni -, ci si ritrova insieme, si buttano giù delle idee e si lavora su quella che resiste. Impieghiamo molto tempo tra un film e l'altro perché ci pensiamo molto, stavolta eravamo in sei e per insultarsi ci vuole già un anno. Nel frattempo, però, abbiamo fatto uno spettacolo teatrale. Se dovessi scegliere il tema cardine del film, non parlerei di crisi economica ma di solidarietà, della capacità di unire forze diverse senza voler tornare a essere ricchi per forza. Poi la crisi è sempre colpa di persone arroganti e ingorde".
Le sfide di Natale
Inserito nel grande calderone dei film natalizi, pur non essendo un prodotto tipico delle feste, Il ricco, il povero e il maggiordomo cerca di sfuggire al massacro del box office, almeno secondo quanto dicono i protagonisti. "Se dico che non ci interessano le gare non ci credete - ha spiegato Giacomo - , c'è un metro di giudizio secondo cui più persone vanno a vedere il tuo film, maggiore è il successo che hai. Ne prendiamo atto. Mettiamola così, ci spaventano molto i cartoni animati, in fondo questo è il nostro modello di riferimento cinematografico".
La parola alle donne
Sembra difficile crederlo, ma nel film in questione Aldo possiede un sex appeal degno di Rodolfo Valentino, pur riuscendo a concludere poco in seguito ad una delusione d'amore cocente; per questo le due figure femminili di primo piano della sua vita, la madre Calcedonia e la grintosa Assia, vittima inconsapevole di un raggiro, assumono un ruolo chiave nella storia. "Sono felice di aver lavorato con loro, tre attori che quasi ti stordivano per quanto erano forti - ha raccontato la signora Giuliana Lojodice -, alle volte mi sembrava di essere sul set di Hellzapoppin'. Sono tre grandi signori e alla signorilità ci tengo, è così rara nel mondo di oggi. Certo, non è stato facile perché avevano continuamente paura che le scene non facessero ridere. Dall'alto dei miei sessant'anni di carriera gli ho fatto notare che cercare sempre la battuta a tutti costi poteva non far ridere quando invece arrivava il momento giusto. Non li dimenticherò mai. Ci siamo dati una lezione a vicenda su questo lavoro, alla ricerca di una qualità che non deve mai mancare. E poi questo film ha uno spirito politico molto particolare e dice che sono i poveri a dover assistere i ricchi".
"Quando Pasquale Plastino mi ha detto che cercavano un'attrice per il ruolo mi sono entusiasmata - ha aggiunto Francesca Neri -, sono sempre stata una loro fan, sin dalle prime apparizioni in televisione. Sul set ho ritrovato quella professionalità, serenità e rispetto della creatività che si respirava con Massimo Troisi. Loro sono semplici e puri ed è bello che riescano a mantenere questo spiriti dopo il grande successo conquistato negli anni".
Il segreto del loro successo
Nessuna formula matematica è alla base della fortuna ottenuta in questi anni di lavoro indefesso, ma solo un piccolo ma tenace sentimento. "L'amicizia tra di noi - ha detto Giovanni -, tutto si lega al feeling che ci unisce". "Fortunatamente negli anni siamo riusciti a lavorare con persone simili a noi per indole, come Morgan, che viene dalla nostra cantera. A parte la maestria tecnica, ci ha messo molto del suo carattere, con un grande equilibrio nel saper ascoltare tutti quanti", ha poi concluso Giacomo.