Il plot
Da una missione di recupero in Siberia il team di Coulson recupera informazioni di vitale importanza sui piani di un gruppo indipendentista che sta per scatenare un'offensiva separatista. L'asso nella manica dei ribelli è una super-arma sonica, capace di disabilitare qualsiasi arma avversaria nel raggio di centinaia di metri. Convocati nell'Hub, una delle principali basi S.H.I.E.L.D., i nostri eroi vengono direttamente coinvolti nel piano dell'agenzia per rendere inoffensiva questa arma. Per la missione, oltre ad un agente operativo, servirà un tecnico capace di analizzare e disabilitare il dispositivo nel minor tempo possibile: la scelta ricade quindi su Ward e sul giovane Fitz, alla sua prima vera missione da super-spia. Determinato a farsi valere, Fitz si getta con entusiasmo nella pericolosa missione in territorio nemico, mentre all'Hub Skye, ancora sotto stretta osservazione a causa dei suoi "trascorsi" inizia a mostrare insofferenza nei confronti dei protocolli di segretezza dell'agenzia. Nell'Hub, infatti, si respira tensione. Qualcosa può essere andato storto per Fitz e Ward. E inoltre un indizio sul mistero dei suoi genitori può essere nascosto proprio nei server della base. Mentre i due agenti sul campo sembrano diretti verso una situazione senza via d'uscita, Skye e Coulson dovranno trovare una risposta ad una difficile domanda: fino a che punto si possono infrangere le regole?
Cosa ci è piaciuto Sospiro di sollievo. Dopo il mezzo passo falso della scorsa settimana, questa puntata restituisce entusiasmo per chi crede nel potenziale di AoS. Ottimo bilanciamento tra azione, thriller, umorismo e momenti drammatici più un'ottima alchimia tra i personaggi. C'è persino un sottotesto politico non indifferente, grazie al tormentato e conflittuale rapporto tra Coulson, Skye e la struttura gerarchica dello S.H.I.E.L.D., nei panni dell'affascinante agente Victoria Hand, direttamente dall'universo fumettistico Marvel, dove è un valente agente triplogiochista, e qui ottimamente resa dalla bella Saffron Burrows.
The odd couple. Le interazioni a due sono decisamente le meglio riuscite in questo seria. Gli esilaranti battibecchi tra Ward e Fitz (qui finalmente al suo meglio); l'affetto e la tensione palpabile tra Fitz e Simmons; i goffissimi tentativi di "infiltrazione" messi in opera da Skye e Simmons; l'algida indifferenza di May di fronte alle intemperanze di Skye (specie confrontati alle reazioni molto più "sentite" di Coulson ai dilemmi morali dell'hacker); il rapporto "a senso unico" tra Coulson e l'agente May, con il top raggiunto dal monologo di Coulson mentre "Cavalleria" May continua imperturbabile i suoi esercizi di tai-chi.Fitz. Da imbranato e goffo topo di laboratorio a caparbio e coraggioso agente sul campo. Sarà inesperto, precipitoso, chiacchierone e non particolarmente atletico, ma resta il fatto che reggere ad una missione sul campo così pericolosa non è cosa da tutti. Da 10 e lode l'ultima, dolcissima bugia a Simmons su quel benedetto sandwich prosciutto e mozzarella. E la battuta sui "ritornelli socialisti" sparata a Skye.
"Its' a magical... place". Quella pausa.
Cosa non ci ha convinto
La super-arma sonica wibbly-wobbly. Ma non fateci caso, è più una fisima da geek che altro.
No extraction. Alla faccia del rischio calcolato... Sì, pare che il grosso delle forze dello S.H.I.E.L.D. avesse "altri impegni" (dovremo aspettare Captain America: The Winter Soldier per sapere quali?) ma, in ogni caso, siamo un bel po' oltre il confine della "mossa azzardata".Simmons. Lei è tanto carina, tanto dolce, tanto deliziosamente nerd-imbranata, con un adorabile accento inglese e tutto. Ma diciamoci la verità: qualunque agenzia segreta di super-spie degna di questo nome l'avrebbe già cacciata a pedate. O confinata in un laboratorio. Possibilmente in un luogo molto isolato.
Note a margine
Una vagonata di riferimenti ai lettori di fumetti in questa puntata. Iniziamo ovviamente con l'introduzione dell'agente Victoria Hand, che nel Marvel Universe ha avuto un ruolo cruciale durante uno dei periodi più bui degli eroi: la guerra civile tra Super-Eroi e la nomina a direttore dello S.H.I.E.L.D. nientemeno che di Norman "Goblin" Osborn! Proprio il folle Osborn nomina Victoria Hand come secondo in comando dell'organizzazione H.A.M.M.E.R. , una sorta di versione distorta e fascistoide dello S.H.I.E.L.D., e proprio il nome di questa organizzazione sembra fare capolino anche tra gli schermi dell'Hub.
Il Triskelion nominato da Fitz è un altro riferimento al mondo dei fumetti, dove una gigantesca isola artificiale con questo nome è uno dei principali quartier generali dello S.H.I.E.L.D., oltre che struttura di contenimento per super-criminali.
Anche Jasper Sitwell viene dai fumetti, dove era un giovane e brillante collaboratore di Nick Fury con, tra le altre cose, la missione di operare come collegamento con le Stark Industries. Per la cronaca (e giusto come spoiler gratuito), nei fumetti fa una brutta fine per mano della Vedova Nera.
Infine, tanto per gradire, l'arma di distruzione totale a onde soniche non è un riferimento al nostro Dottore preferito (chi?), ma un richiamo ad un'arma dallo stesso nome e dalle simili caratteristiche sviluppata, nei fumetto, dall'Hydra.
Ratings in buona sostanza immutati, magari è il tanto atteso "punto di svolta" per gli ascolti ed il gradimento di questa serie che, non dimentichiamolo, con la puntata della prossima settimana dovrebbe affrontare una prova importante: un vero cross-over con l'attesissimo Thor: The Dark World. Altro elemento che andrà preso in considerazione è la nascita di ben quattro miniserie web, appena annunciata da Netflix, su altrettanti eroi del Marvel Universe, che dovrebbero poi culminare nel progetto "Difensori". Come influirà questa nuova aggiunta al Marvel Cinematic Universe su AoS?
Movieplayer.it
4.0/5