"Siamo tutte un po' streghe. E possiamo esserlo". Non ha dubbi Debra Jo Rupp parlando di Agatha All Along, la serie spin-off di WandaVison dedicata al personaggio interpretato da Kathryn Hahn. Creato da Jac Schaeffer e disponibile su Disney+ dal 18 luglio, lo show prodotto dai Marvel Studios vede Agatha Harkness senza più poteri dopo che un misterioso goth Teen (Joe Locke) la aiuta a liberarsi da un incantesimo distorto.
Per recuperarli decide di intraprendere, insieme ad una congrega composta da Sharon (Rupp), Jennifer (Sasheer Zamata) e Alice (Ali Ahn), la leggendaria Strada delle Streghe: una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca. Proprio loro, di nuovo insieme, sono salite sul palco del D23 di Anaheim, California, per intonare The Ballad of Witches' Road."Mi sentivo come se fossimo delle rock star", ricorda Ali Ahn.
Un racconto di sorellanza
In uno degli episodi il goth Teen di Joe Locke, dopo una delle prove affrontate, afferma che avrebbero dovuto guardarsi le spalle a vicenda, ma non l'hanno fatto. Agatha All Along è senza dubbio anche una storia di sorellanza. Ma, come nella realtà, può accadere che ci si dimentichi di essere delle buone sorelle le une con le altre.
"Penso che la serie faccia un ottimo lavoro nel mostrare quanto queste streghe abbiano bisogno l'una dell'altra. E la congrega crea davvero questo forte legame tra loro", sottolinea Sasheer Zamata. "Credo che parte del motivo per cui siamo in grado di vederci e riconoscere la forza che abbiamo insieme è perché tutte noi proveniamo da una storia di streghe senza congrega. Quindi alla fine troviamo il gruppo perfetto con cui dovremmo stare, e questo si nota davvero nella serie".
Una serie con un uso esiguo della CGI
Uno degli aspetti più interessanti di Agatha All Along è il poco uso della CGI rispetto agli altri titoli del Marvel Cinematic Universe. Questo la rende già di per sé diversa da ogni altra serie della Casa delle idee. Un tripudio di trucchi, costumi e scenografie. "È un sogno per un attore", ammette Ali Ahn. "Significa che devi lavorare meno, perché puoi essere davvero sorpresa. E ogni giorno eravamo tutte un po' meravigliate. Tutti danno il massimo e sei semplicemente eccitata all'idea di vedere come risolveranno quello che c'è scritto sulla sceneggiatura. È stato davvero emozionante".
"Uno dei set è la strada delle streghe, il preferito sul quale abbiamo lavorato", le fa eco Debra Jo Rupp. "Ricordo che a un certo punto camminavo lungo questa strada con la nostra congrega di streghe e una di noi ha detto: 'Mi chiedo se è come Il mago di Oz'. È stato meraviglioso".
WandaVision, la recensione: la prima serie tv del MCU è una gemma (di follia)
Una serie "female friendly"
Eccezione fatta per goth Teen, non ci sono molti altri personaggi maschili in Agatha All Along. Un aspetto che, insieme alle tematiche che la serie affronta, può avvicinare un nuovo pubblico al MCU? "Assolutamente", commenta Sasheer Zamata. "Penso che le persone saranno davvero emozionate di vedere quanto questa serie sia diversa dalle altre produzioni Marvel. È "female friendly", diretta, magica e queer. Credo che aprirà il mondo a un gruppo completamente nuovo di fan".