Acid, la recensione: la pioggia corrode la famiglia di Guillaume Canet nel disaster movie introspettivo

Un disaster movie che immagina una catastrofe naturale dovuta al cambiamento climatico in Acid, ecco la nostra recensione del thriller con Guillaume Canet dal 4 luglio al cinema.

Guillaume Canet, Laetitia Dosch e Patience Munchenbach in cammino

Gli effetti del cambiamento climatico sono lo spunto alla base di Acid, disaster movie che vira spesso e volentieri nel dramma familiare nel raccontare la disperata fuga di un padre e una figlia tra Francia e Belgio per sfuggire alla calamità naturale. La pioggia acida che corrode cose e persone era già presente nel corto del regista Just Philippot del 2018 che funge da punto di partenza per un film fatto per intrattenere gli amanti del cinema catastrofico e, al tempo stesso, per far riflettere.

Per il suo Acid, dal 4 luglio nei cinema italiani distribuito da Notorius Pictures, Just Philippot gode della presenza di un divo internazionale come Guillaume Canet, affiancato da un cast di interpreti francesi che, con le loro performance, amplificano i toni drammatici della storia. Nonostante l'afflato ecologista insito nella premessa, il thriller non insiste più di tanto sugli aspetti politici della vicenda, ma si limita a mostrare le conseguenze devastanti delle piogge acide che spazzano via cose, animali e persone in un mondo moderno incapace di far fronte all'emergenza. Semmai al regista sembra stare a cuore più l'impatto sui personaggi visto che il thriller, spesso e volentieri, sconfina nel dramma familiare.

I personaggi: cuore della storia

Acid Guillaume Canet Patience Munchenbach Laetitia Dosch Recensione
Acid: Guillaume Canet, Laetitia Dosch e Patience Munchenbach in cammino

Fin dal violentissimo incipit in fabbrica, Acid mette in scena figure che sembrano in preda al malessere ben prima dell'arrivo della pioggia acida. L'adolescente Selma si divide tra l'affetto per il turbolento padre (Guillaume Canet), che è costretta a difendere dagli sfottò delle compagne di scuola, e il rispetto per la madre (Laetitia Dosch), a cui però non sembra aver perdonato la separazione dal marito. Quando la misteriosa pioggia corrosiva che si è manifestata in Sud America arriva in Francia, la problematica famiglia si riunisce nel tentativo di lasciarsi la spalle la nube e fuggire in regioni più sicure.

Acid Laetitia Dosch
Un primo piano di Laetitia Dosch su un ponte

Dominato da un tono cupo e malinconico che permea i paesaggi così come i personaggi, Acid fornisce un saggio della capacità di Just Philippot di far fruttare un budget di tutto rispetto (si parla di poco meno di 12 milioni di euro) realizzando un disaster movie più che dignitoso. Il criterio adottato dal cineasta è la semplicità, che domina sia la storia che la messa in scena. Asciutto e diretto, a tratti perfino troppo, il thriller privilegia il punto di vista dell'adolescente Selma (Patience Munchenbach), alle prese con un mondo stravolto. La narrazione si struttura in un'alternanza di scene volte a sviluppare le dinamiche familiari e momenti di altissima tensione introdotti dal tipico rumore dei tuoni che preannuncia sciagure "acquatiche".

Pregi e difetti

Acid Guillaume Canet
Un'intenso primo piano di Guillaume Canet

Gli spunti per sfruttare il genere come leva per dire qualcosa sulla società odierna ci sono tutti, ma la scelta di Just Philippou di limitare al minimo gli interventi a commento della situazione finiscono per impoverire il film. Il regista sceglie di lavorare per sottrazione e la sobrietà con cui viene messo in scena il dramma della pioggia acida, se da una parte rappresenta un valore, dall'altra fa sì che il film fornisca poche risposte, lasciando allo spettatore il compito di riempire gli spazi vuoti. Al contrario, i conflitti familiari sono sempre dietro l'angolo, pronti a esplodere in qualsiasi momento.

Acid Guillaume Canet Patience Munchenbach
Guillaume Canet stringe la figlia Patience Munchenbach

Nel ruolo del padre di Selma, Guillaume Canet non fa niente per risultare simpatico. Nonostante l'attenzione nei confronti della figlia, il suo personaggio è iracondo, impulsivo e perfino egoista nel deviare il percorso per raggiungere la fidanzata belga nonostante la richiesta della figlia di riunirsi allo zio. La stessa Selma appare ombrosa e taciturna. Né fanno eccezione gli altri personaggi. E poi c'è la pioggia acida, calamità dal sapore biblico che colpisce senza distinzioni di sesso ed età. Quasi un personaggio, la cui origine viene liquidata in quattro e quattr'otto nell'incipit per concentrarsi sul suo potere distruttivo. La carne al fuoco è tanta, ma Philippot sceglie di approfondire solo alcuni aspetti. Strategia che valorizza la dimensione thriller, intensificando l'inquietudine, ma lascia gli spettatori con una sensazione di incompiutezza.

Conclusioni

Un disaster movie semplice, ma funzionale con un afflato drammatico. In Acid Guillaume Canet guida un thriller in salsa francese che adatta il genere spettacolare a un contesto europeo, descrivendo le reazioni del popolo francese e belga di fronte alla catastrofe soffermandosi in particolare su una famiglia. Funzionale ed efficace nelle scene d'azione, il film lascia però lo spettatore con tante domande irrisolte. Alla lunga, le performance degli attori risultano monocordi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • L'idea della pioggia acida è semplice, ma efficace.
  • Il regista fa buon uso del budget realizzando scene davvero inquietanti senza uso eccessivo di effetti speciali.
  • Il carisma di Guillaume Canet emerge anche con un personaggio che non fa niente per risultare simpatico...

Cosa non va

  • ...ma le performance degli attori vengono penalizzate dal tono cupo e deprimente della storia.
  • Lo stile scarno alla lunga finisce per impoverire il film.