Immaginatevi la scena. Bob Dylan, il più grande cantautore vivente del Novecento viene a sapere che state girando un film su di lui e vi vuole incontrare. "Di cosa parla questo film, Jim?" chiede il menestrello a James Mangold. "Parla di un ragazzo che sta morendo soffocato in Minnesota, e lascia dietro di sé tutti i suoi amici e la sua famiglia e si reinventa in un posto completamente nuovo, fa nuove amicizie, costruisce una nuova famiglia, ha un successo fenomenale, inizia di nuovo a soffocare a morte e scappa", risponde il regista di A Complete Unknown che ha raccontato il loro incontro in un'intervista rilasciata a Rolling Stone. La replica di Dylan? Un semplice quanto rassicurante "Mi piace".
La "svolta elettrica" di Bob Dylan
Il film, nelle sale italiane dal 23 gennaio 2025 con Searchlight Pictures, vede Timothée Chalamet prestare - letteralmente - voce e corpo a Bob Dylan. Sarà lui, infatti, ad interpretare ogni brano presente nel film che il regista di Ragazze interotte ha definito un'opera colare più che un semplice biopic musicale. E il risultato, stando a quando abbiamo potuto ascoltare dal primo trailer diffuso sembra più che convincente.
Nel cast ad affiancare Chalamet (produttore oltre che interprete)anche Edward Norton nel ruolo di Pete Seeger, Elle Fanning in quello di Sylvie Russo, personaggio basato sulla fidanzata del cantautore, Suze Rotolo, Monica Barbaro in quello di Joan Baez e Boyd Holbrook nei panni di Johnny Cash.
Ambientato nella New York dei primi anni Sessanta, A Complete Unknown racconta la storia di un diciannovenne Dylan che, dal Minnesota, arriva nel West Village con dodici dollari in tasca e una chitarra sulla spalle. In un periodo di rivoluzioni culturali, le sue canzoni, in una manciata di anni, cambiano il corso della musica americana e lo trasformano in una vera e propria icona.
Il film segue la sua ascesa di pari passo all'irrequietezza nei confronti del movimento folk e al rifiuto di essere etichettato. È così che, il 25 luglio 1965, Bob Dylan cambia pelle salendo sul palco del Newport Folk Festival. Imbraccia la chitarra e l'attacca all'amplificatore. È l'inizio della "svolta elettrica".
Tra impedimenti e reshoots
A Complete Unknown, basato sulla biografia Dylan Goes Electric! di Elijah Wald e scritto da James Mangold insieme a Jay Cocks, ha alle sue spalle una lunga gestazione oltre che recenti reshoots. L'annuncio del film è datato 2020, quando è arrivata la conferma che il regista avrebbe diretto e scritto la pellicola. Ma, il Covid prima, lo sciopero degli attori e la regia da parte di Mangold di Indiana Jones e il il quadrante del destino poi, hanno notevolmente rallentato la produzione che si è conclusa lo scorso giugno. Inoltre, stando a quanto circolato nel mese di agosto, il regista e il cast sono tornati sul set per realizzare nuove riprese dopo le reazioni tiepide ad una proiezione privata.
La pellicola si sarebbe concentrata troppo sul rapporto tra Dylan e Russo e sarebbe stata eccessivamente lunga (oltre due ore e mezza). Commenti che non tengono conto, ovviamente, del lavoro di post-produzione e di montaggio che attengono Mangold da qui alla data di uscita negli Stati Uniti prevista per il 25 dicembre.
Il ruolo, centrale, della musica
Come per Wonka, anche per A Complete Unknown Timothée Chalamet farà sfoggio delle sue abilità canore. Solo che, a differenza del film di Paul King, la posta in gioco è ancora più alta. L'attore deve confrontarsi con una leggenda come Bob Dylan e riprodurre il suo timbro inconfondibile. Per farlo si è affidato allo stesso team vocale e ai coaches dei movimenti che ha supportato Austin Butler durante la preparazione per Elvis.
In più Timothée Chalamet ha potuto contare su note dello stesso Bob Dylan che, oltre ha incontrare Mangold, ha anche lasciato sue annotazioni sulla sceneggiatura. Un altro asso nella manica dell'attore sono le dodici ore di musica mai pubblicata dal cantautore tra il 1959 e il 1964 inviatagli dal manager del musicista, Jeff Rosen.
La voce di una generazione
Prima di A Complete Unknown sono svariate le opere che hanno provato a raccontare il più sfuggevole e misterioso dei cantautori. Su tutti i due documentari di Martin Scorsese, No Direction Home e Rolling Thinder Revue, e Io non sono qui. Il tentativo più ambizioso di svelare l'enigma Bob Dylan diretto da Todd Haynes nel 2007. La pellicola ripercorre la vita del musicista in sette momenti distinti interpretati da sei attori. La famosa svolta elettrica è catturata nel segmento che vede protagonista Cate Blanchett in un ritratto di Dylan tra il 1965 e il 1966.
Proprio il 1965 è l'anno che conclude A Complete Unknown. Più precisamente le settantadue ore che seguono al concerto del Newport Folk Festival. Quelli che le precedono sono una manciata di anni che hanno visto un ragazzino del Minnesota con sogni più grandi di lui, Robert Zimmerman, riuscire a diventare Bob Dylan, la voce di una generazione dietro a un paio di occhiali da sole neri e una chitarra acustica. L'uomo giusto al momento giusto che ha finito per influenzare i decenni a venire cantando l'America alla melodia della sua armonica.