Gabriele Muccino è rimasto così affezionato, nel bene e nel male, alla famiglia Ristuccia, da aver trasformato il suo film A casa tutti bene (2018) in una serie tv da otto episodi, disponibile dal 20 dicembre su Sky e Now Tv. Stessi personaggi, nuovi attori, trama che si trasforma, aggiungendo una linea crime al dramma familiare.
A capo della famiglia c'è Pietro Ristuccia (Francesco Acquaroli): ha reso grande il ristorante San Pietro, a Roma, costruendo una fortuna, che non vuole lasciare interamente ai tre figli, Carlo (Francesco Scianna), Sara (Silvia D'Amico) e Paolo (Simone Liberati). Nei suoi pensieri c'è infatti anche la sorella, Maria (Paola Sotgiu), che a sua volta ha due figli: Sandro (Valerio Aprea) e Riccardo (Alessio Moneta). Il primo è il più responsabile, ha una buona carriera, ma comincia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer, proprio ora che ha ritrovato il suo primo amore, Beatrice (Milena Mancini). Il secondo invece ha un problema con il gioco d'azzardo ed è pieno di debiti.
Abbiamo incontrato gli attori Valerio Aprea, Alessio Moneta e Milena Mancini a Roma, per parlare della serie tv di Gabriele Muccino. Aprea non ha dubbi: il suo personaggio, visto cosa succede in questa numerosa e conflittuale famiglia, forse è il più fortunato dato che dimentica molte cose.
La video intervista a Valerio Aprea, Alessio Moneta e Milena Mancini
A casa tutti bene: una famiglia quasi horror
Questa famiglia sprigiona talmente tanta angoscia da sembrare l'ambiente perfetto per un horror. Avete avuto anche voi questa sensazione?
Alessio Moneta: C'è questa dinamica narrativa thriller che va avanti per tutta la serie. La sensazione horror forse viene dal comportamento di queste famiglie disfunzionali: c'è questo senso di pericolo, che viene dall'altro, con cui sei cresciuto.
C'è poi una presenza inquietante che non si vede: il rancore che molti dei protagonisti provano nei confronti di altri membri della famiglia.
Alessio Moneta: Per il mio personaggio più che di rancore parlerei di frustrazione: non ce l'ha fatta. Prova poi dispiacere per il fratello, che ha questa malattia, e forse ha anche un senso di colpa: è una mia opinione, ma penso percepisca che la madre avrebbe preferito che fosse Sandro quello sano, piuttosto che Riccardo, perché aveva più aspettative su di lui. Perché su Sandro facevano tutti affidamento, mentre Riccardo già si sapeva in partenza che avrebbe combinato dei guai.
A casa tutti bene, Francesco Acquaroli: "In questa famiglia c'è un'ansia che cresce"
Sembra brutto dirlo, ma, visto come si comportano i membri di questa famiglia, forse per Sandro è una fortuna dimenticare le cose? Come hai lavorato su un personaggio che deve ricostruire cosa succede?
Valerio Aprea: Che sia una fortuna non è un'idea così peregrina. È una cosa quasi pirandelliana. A dire la verità anche da attore non è che sapessi tutto per filo e per segno: quando le trame si fanno complicate comincio a concentrarmi sopratutto sulla mia parte. Mi sono calato nel ruolo.
Beatrice invece è forse uno dei personaggi più pazienti della serie: non solo accetta quello che succede a Sandro, ma sopporta anche la sua famiglia. Come si fa
Milena Mancini: Tanta pazienza, tanto amore, tanta forza, tanta costanza. Vivendo la vita momento per momento, visto che Beatrice non sa che cosa può succedere due momenti dopo.