A 1000 Km dal Natale è solo una delle ultime novità a tema natalizio che Netflix ha messo a disposizione per i suoi utenti durante questo periodo delle feste. Il lungometraggio diretto da Álvaro Fernández Armero e con protagonisti Tamar Novas e Andrea Ros, infatti, è sbarcato sulla piattaforma il 24 dicembre. Si tratta del primo film di produzione spagnola sul Natale presente in catalogo, dopo la miniserie tv del 2019 Tre giorni di Natale e la pellicola d'animazione Klaus - I segreti del Natale. Se pensate, però, che questo significhi portare una ventata di novità all'interno del genere, dobbiamo deludervi; come vedremo nella nostra recensione di A 1000 km dal Natale, infatti, si tratta di un film di Natale come ne abbiamo visti a centinaia, con i suoi classici cliché e la sua prevedibilità. Ma questo non è necessariamente un aspetto negativo: la nuova produzione spagnola racchiude in sé tutto il calore delle feste, senza tralasciare momenti di sano divertimento di cui si fa promotore il protagonista Raúl, un ragazzo con l'animo da Grinch costretto a passare le feste in una minuscola città dei Pirenei che sembra uscita direttamente da una cartolina natalizia.
La fabbrica di torrone
Raúl (Tamar Novas) è un revisore contabile che odia il Natale. Il motivo di questo suo profondo risentimento lo scopriamo man mano che la narrazione procede, attraverso i flashback che ci mostrano le numerose disgrazie natalizie avvenute nel suo passato, una più terribile e bizzarra dell'altra. Sperando di sfuggire al clima di festa che inizia a invadere le strade della città, Raúl ha programmato da tempo un viaggio per Cuba; ma i piani di fuga del ragazzo saltano quando il suo capo gli chiede di recarsi, durante le vacanze di Natale, presso uno stabilimento di torrone e marzapane per una revisione contabile di fine anno. Peccato che la fabbrica si trovi a Valverdes, un paesino sperduto tra le montagne dei Pirenei che sembra uscito direttamente da una cartolina natalizia e in cui i suoi abitanti mantengono ben intatto l'entusiasmo verso le festività. Un incubo a occhi aperti per il nostro protagonista che si ritroverà nel bel mezzo dell'organizzazione del tradizionale presepe vivente. Riuscirà Raúl a rimanere immune a questa gioia natalizia o alla fine si lascerà trasportare nel turbinio delle feste?
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Raúl come il Grinch
Osservando l'atteggiamento di Raúl nei confronti del Natale, il suo aspetto imbronciato e il modo in cui rifugge tutto ciò che è festoso e luminoso, risulta quasi impossibile non pensare al Grinch. Quando giunge nella cittadina di Valverdes, il ragazzo ricorda in tutto e per tutto il celebre personaggio nato dalla fantasia di Dr. Seuss mentre si aggira tra gli abitanti di Chinonso, in pieno delirio natalizio. Valverdes, infatti, rappresenta un vero e proprio girone dell'Inferno per chiunque non sia un fan delle feste: l'economia del paese dipende da una fabbrica di torrone i cui zuccheri sembrano aver dato alla testa a tutti i suoi abitanti, che si accendono di un eccessivo entusiasmo per qualsiasi cosa abbia a che fare con il Natale. Dal canto suo Raúl, proprio come il Grinch, non odia le festività senza un motivo: numerosi flashback ci mostrano le tante disgrazie legate al periodo natalizio che hanno traumatizzato il passato del nostro protagonista. Questi, insieme alle diverse disavventure che Raúl è costretto a vivere a Valverdes, rappresentano i momenti più originali e divertenti della pellicola, nei quali il black humor si fonde con lo spirito natalizio.
Natale è sempre Natale
Il film diretto da Álvaro Fernández Armero racchiude in sé tutte le caratteristiche dei classici film di Natale di cui pare esserci un catalogo senza fondo. Sicuramente il genere non è rinomato per la sua ricchezza di sfumature, ma A 1000 km dal Natale sembra non lasciare nulla di intentato quando si tratta di mettere in scena cliché natalizi. La narrazione, benché, come già detto, costellata da momenti comici che ne risollevano le sorti, è prevedibile in tutto e per tutto. Anche la storia d'amore con Paula (Andrea Ros), nucleo principale del film, segue la formula collaudata di sempre: i due sono uno l'opposto dell'altra, si incontrano in maniera disastrosa e inizialmente non si sopportano. Sullo sfondo, una cittadina sperduta coperta di neve e piena di persone tanto gentili quanto invadenti, totalmente incapaci di cogliere il sarcasmo di Raúl. Infine, poteva forse mancare il cattivo della situazione che tenta di mettere il bastone tra le ruote nella storia d'amore del protagonista? A vestirne i panni è Mateo (Peter Vives), ovviamente proprietario dello stabilimento di torrone. Malgrado la mancanza di originalità, comunque, A 1000 km dal Natale possiede quell'estetica calda e accogliente da film di Natale capace di regalare una piacevole ora e mezza di evasione.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostra recensione di A 1000 km dal Natale, il film diretto da Álvaro Fernández Armero e con protagonista Tamar Novas racchiude in sé tutte le caratteristiche delle pellicole di Natale, non lasciando nulla di intentato quando si tratta di portare in scena cliché natalizi che ormai conosciamo a memoria. Questo non rappresenta necessariamente un aspetto negativo, in quanto il film possiede quell'estetica calda e accogliente capace di regalare una piacevole ora e mezza di evasione. A costituire i momenti più originali e divertenti del film sono invece i numerosi flashback che ci mostrano le tante disgrazie legate al periodo natalizio che hanno traumatizzato il passato del protagonista.
Perché ci piace
- Il black humor si mescola allo spirito natalizio.
- Estetica calda e accogliente.
Cosa non va
- Racchiude tutti i cliché natalizi.