Dopo quasi due mesi dall'inizio delle principali serie tv negli States, si può già delineare, seppur non del tutto approfonditamente, il punto della situazione, e quindi valutare quali telefilm stiano andando meglio (in vista anche dei recenti rinnovi per le intere stagioni) e quali peggio, prendendo in considerazione gli ascolti riscossi dai singoli network.
Nel nostro caso, la CW sta riscontrando risultati anomali per certi versi e prevedibili per altri: se molti erano pronti a scommettere infatti sul successo che avrebbe riscosso il nuovo The Vampire Diaries (stabile su quasi 4 milioni di spettatori a episodio), pochi avrebbero immaginato che il promettente The Beautiful Life: TBL con Mischa Barton sarebbe stato brutalmente cancellato dopo appena due puntate o che il tanto atteso sequel di Melrose Place avrebbe raggiunto a malapena, in media, il milione e mezzo.
Resta un punto fermo del network One Tree Hill, giunto alla settima controversa stagione visto l'addio di due dei protagonisti principali, che viene difesa a spada tratta da oltre due milioni e mezzo di fedeli fan, a differenza purtroppo di Gossip Girl, in rapido e allarmante calo di ascolti settimana dopo settimana.
Ma il dato più inaspettato dopo i primi sette episodi della seconda stagione, è indubbiamente il rispettabile e discreto successo ottenuto da 90210: una media di circa 2,4 milioni.
Purtroppo, però, forse proprio a causa delle aspettative troppo alte riservate alla serie, dopo questi nuovi sette episodi, sono davvero poche, a nostro modesto parere, le cose che si possono salvare.
Il telefilm risulta poco convincente nelle storie raccontate, scontato il più delle volte, e quasi sempre prevedibile. La sceneggiatura presenta numerosi buchi, e l'evolvere della trama appare il più delle volte sconclusionato, con gravi carenze narrative. I protagonisti, salvo forse un paio, non convincono ancora del tutto, e sembrano agli occhi dello spettatore più stereotipi che altro; anche l'ambientazione, aldilà del piacere iniziale del "tornare" a visitare luoghi resi famosi dal vecchio teendrama, ha più la parvenza di un "non luogo" che altro: niente più Peach Pit o casa Walsh, né Blaize o chiostro della scuola, solo una sorta di Beach Club molto lontano da quello dove lavorava Brandon, e più simile ai club esclusivi di Orange County.
E forse proprio questo è l'errore commesso con 90210: nonostante si voglia rispolverare una location a molti cara come Beverly Hills, il risultato che se ne ottiene è invece un ibrido tra The O.C. e Gossip Girl, con l'inevitabile rischio, per i fan più sfegatati del telefilm degli anni Novanta, di "mischiare il sacro con il profano". Non c'è spessore in questo 90210, né troppe storie da raccontare, all'infuori di storielle d'amore viste e ri-viste e drammi adolescenziali a dir poco inverosimili. Non c'è emozione, né sentimento: tutto accade secondo un copione già letto e vissuto, e niente riesce a creare nello spettatore quella suspense tale da portarlo ad attendere con ansia un nuovo episodio, e a tenerlo anche solo per una settimana col fiato sospeso. I temi trattati sono superficiali, molto più che in altri teendrama, e nonostante per alcuni versi la serie risulti ogni tanto divertente e sbarazzina, manca sempre quel pizzico di originalità che ne delinei un carattere preciso.
Nella première di stagione, avevamo lasciato i ragazzi del West Beverly in procinto di iniziare un nuovo anno scolastico, alle prese con storie d'amore arrivate al capolinea, come nel caso di Naomi e Liam o Dixon e Silver, e amicizie giunte inevitabilmente a un punto di rottura, su tutte quella di Annie e il resto del gruppo.
La seconda new entry della stagione, dopo Donovan, è Mekia Cox nel ruolo di Sasha, che fa il suo ingresso nel terzo episodio, Sit Down, You're Rocking the Boat, quello dove è sviluppata la storyline più inverosimile di tutte: la storia d'amore tra lei e Dixon. I due si incontrano in una pizzeria, e non si sa come, lui riesce a farle credere di avere quasi trent'anni e di essere un ricco produttore musicale, come se bastasse l'auto sportiva di Navid per rendere credibile questa storia. Tra i due nasce subito una forte intesa nonostante l'abissale differenza di età, e a Sasha, dj di successo, bellissima e almeno all'apparenza intelligente, occorrono ben quattro episodi per smascherare l'adolescente.
The Porn King ruota intorno al trio formato da Adrianna, Navid e Teddy, protagonisti di una storia d'amore senza vincitori né vinti, che mette in luce, ancora una volta, la fragilità di Adrianna. E sono proprio loro, gli unici personaggi che ci sentiamo di "salvare", chi per semplice simpatia come il giovane persiano, chi per l'affascinante vena provocatoria dimostarta in più di un'occasione, come Teddy. Adrianna piace perché ha qualcosa da raccontare rispetto agli altri, perché le sue vicende sono le uniche che risultano toccanti e coinvolgenti, probabilmente perché vertono su tematiche serie, come la droga o la gravidanza, rispetto a quelle dei suoi "colleghi". Navid e Teddy, seppur entrambi interessati ad Adrianna, provano a diventare amici, ma l'attrazione tra i due ex è troppo forte, e nonostante lei decida di fare l'amore con Navid, alla fine capitola ai piedi del bel Teddy, spezzando il cuore del fidanzato nel successivo episodio Environmental Hazards.
Protagonista di questa puntata, l'ex tenebroso Liam, ormai diventato il ragazzo della porta accanto. Liam ci venne presentato infatti come l'erede di Dylan McKay: sexy, rude e arrogante al punto giusto, con la passione per la birra, per le auto sportive e con il giubbotto di pelle in ogni occasione, conquistò con la sua insolenza, ma nel giro di poche puntate, in seguito a un miracoloso ed efficace campo di correzione estivo, lo ritroviamo ora senza il ciuffo ribelle, con la camicia ben stirata e l'aria da bravo ragazzo. Seppur poco realistico, il cambiamento di Liam convince più di altri, e il personaggio mostra di avere buone possibilità di crescita.In Wild Alaskan Salmon, il sesto episodio, assistiamo al ritorno di un vecchio volto di Beverly Hills, 90210, Jackie Taylor, la mamma di Kelly e Silver, tornata dalle figlie poiché in fin di vita. E mentre Kelly, imperturbabile, non pare affatto sconvolta dalla malattia della donna, Silver inizia ad accusare i primi colpi di cedimento e accorre al capezzale di Jackie senza pensare troppo al comportamento poco rispettabile tenuto da sua madre in passato. La giovane Erin dimostra un carattere poco delineato ormai, e da blogger attivista e sovversiva quale era, dopo la cura per tenere a bada il suo disturbo bipolare, ora sembra un'altra persona, ma i suoi atteggiamenti contraddittori e altalenanti, la relegano in un limbo instabile, e non permettono allo spettatore di capirla fino in fondo.
Arcigna e antipatica, Annie vaga per il liceo come uno spettro, relazionandosi solo coi debosciati della scuola, su tutti l'outsider psicopatico Jasper (Zachary Ray Sherman), il nipote del clochard, e rimanendo inerme di fronte ai continui dispetti di Naomi. Nessuno le rivolge la parola, neanche il fratello Dixon e la sua ex migliore amica Silver, e si ritrova in procinto di prendere una brutta strada tra alcool, sesso estremo e droga, in più di un'occasione, senza che i genitori intervengano in alcun modo in suo aiuto. Annie non reagisce, manda giù insulti umilianti e occhiatacce nei corridoi senza fare nulla, tentando ogni tanto di reagire ma senza alcun risultato, e dimostrandosi come un personaggio debole e improbabile. I fan della serie proprio non la sopportano e non riescono ad accettarla, soprattutto se ci si ferma un attimo a pensare che lei dovrebbe interpretare il ruolo che una volta fu di Brenda Walsh.
Nel corso di queste puntate di 90210 si sono alternati numerosi registi e sceneggiatori: da James L. Conway (Supernatural e Smallville) a Janice Cook Leonard (Gossip Girl e One Tree Hill) dietro la macchina da presa, fino a Mark Driscoll (produttore di Lipstick Jungle) e Jennie Snyder (Una mamma per amica e Lipstick Jungle) ai testi, e proprio le puntate firmate da quest'ultima risultano quelle più convincenti e maggiormente strutturate a livello di trama. A questo punto la domanda sorge spontanea: che sia giunto il momento di scritturarla fino al termine della stagione?