Mettete tre sessantenni molto diversi tra loro a condividere l'angusta camera di una clinica privata, poi dategli la possiiblità di tornare indietro nel tempo acquistando su un sito cinese una pillola di Viagra, che li farà ringiovanire di trent'anni regalandogli una seconda giovinezza e l'occasione per aggiustare i torti e gli errori del passato. È quello che succede a Maurizio (Claudio Greg Gregori), Diego (Massimmo Ghini) e Marco (Antonio Catania) in 30 anni di meno, commedia che segna l'esordio alla regia di Mauro Graiani. Per ognuno dei caratteri sono stati scelti due diversi interpreti, un sessantenne e il suo corrispettivo a trent'anni. Durante le riprese abbiamo incontrato sul set Claudio Colica e Claudio Casisa, rispettivamente Maurizio e Marco da giovani.
Il cast e i personaggi
Dotati di nuove energie e liberi dai malanni che li ha costretti in clinica, tutti i personaggi di 30 anni (di meno) si ritroveranno a vivere il mondo come non avrebbero mai immaginato di farlo. Maurizio tra i tre è il cervello "un uomo che riscopre il mondo sotto un altro punto di vista", ci racconta Claudio Colica. "È sposato con Pietro, un marito molto apprensivo, quasi appiccicoso, che lo cerca sempre con al seguito un maggiordomo e un cagnolino che si porta ovunque. È una persona molto retta e acculturata, ha raggiunto i suoi obiettivi della vita, ha viaggiato molto, ha letto tanto, ha sposato l'uomo che amava ed oggi è abbastanza in pace con se stesso". Un malore gli fa scoprire di non essere più il giovincello di una volta e si ritrova in clinica con con gli altri due protagonisti. La pasticca che lo farà ringiovanire tirerà fuori "un lato inaspettato anche per se stesso, perché si ritrova ad assaporare una vita che non ha mai vissuto. È un uomo abituato a stare sulle sue, quasi si vergogna di essere visto in giro come omosessuale con suo marito", ma presto si renderà conto che "il mondo non è più quello in cui è cresciuto e fortunatamente è andato molto avanti".
Se Maurizio è il cervello Marco è il cuore, e secondo Claudio Casisa che lo interpreta non è un caso: "Marco è cardiopatico e la malattia in qualche modo lo definisce. Tornare indietro nel tempo per lui sarà una specie di cura, perché si ritroverà dal non dover affaticare il cuore all'inizio del film a non avere più problemi nel momento in cui ringiovanisce. Può nuovamente godersi la vita". Il suo motto potrebbe essere carpe diem, con un cuore non più acciaccato ma perfettamente funzionante "Marco deve approfittarne, non può assolutamente perdere l'opportunità che la vita gli sta offrendo".
Le seconde possibilità
Una storia sulle seconde occasioni, che metterà lo spettatore davanti alla domanda che tutti prima poi ci siamo fatti: "Cosa faremmo se avessimo qualche anno di meno? Come utilizzeremmo questa seconda possibilità?". Maurizio probabilmente la userebbe per divertsi di più, Colica al contrario del suo personaggio rifarebbe tutto uguale: "Mi ritengo fortunato e sono felice di quello che faccio, oggi probabilmente sono a questo punto perché ho fatto tutto quello che ho fatto, comprese le cazzate. Se sono qui oggi forse è anche merito di quelle cazzate". Del resto viene da un mondo, il web, che lui stesso definisce "di tante piccole seconde possibilità".
Un esempio? "I video che faccio non sempre diventano virali, ci sono anche periodi di minore esposizione mediatica, ma prima o poi arriva sempre il momento della risalita. Per questo sono abbastanza abituato anche nei periodi di magra ad essere speranzoso verso l'immediato futuro. Vivo con la convinzione che ci sarà sempre una rivincita, una seconda possibilità per tutti". Non ha rimpianti neanche Casisa, felice di vivere il suo tempo e di appartenere a questa generazione di trentenni, forse "un po' nostalgici e insicuri. Stiamo vedendo il mondo cambiare troppo velocemente a differenza dei nostri nonni o genitori, che alla mia età avevano già due figli ed erano sposati. È come se ci sentissimo in difetto rispetto alla generazione passata".
Generazioni a confronto
30 anni di meno è anche un film profondamente generazionale: "Gli old o i boomer, come li chiamiamo scherzosamente, hanno dimostrato sempre grande attenzione nei nostri confronti, ci hanno accolti. Massimo Ghini è un maestro, ci dà molti consigli ad esempio su come sarebbe meglio approcciarsi ad alcune battute rispetto ad altre, ci sta regalando tutta la sua visione della commedia", dice Casisa, "fino a un secondo prima del ciak sta lì a raccontarci continuamente aneddoti di lui con Gassman o Sordi. Hai la netta sensazione di lavorare con un pezzo di storia".
Un rapporto di scambio continuo tra la vecchia guardia e le nuove leve, un continuo gioco di doppi come è successo con Antonio Catania che interpreta Marco adulto. "La cosa bella è stata proprio questo nostro essere doppio: Antonio rappresenta un Marco cardiopatico lento, depresso, al termine della vita, un personaggio che sta tramontando; io invece torno a renderlo un po' più eclettico e vivace. E così sono anche le nostre personalità, lui è sereno, ha una flemma un po' più calma, serena e pacata, io al contrario sono più vulcanico. Ci compensiamo, lui si occupa del Marco old con la sua flemma e il Marco giovane con il cuore buono spetta a me. Ci siamo studiati a vicenda, cercando di prendere dei vezzi l'uno dell'altro". Lo stesso hanno fatto Colica e Greg: "Sono un fan di Lillo e Greg praticamente da quando sono nato, quindi conosco più o meno il suo modus operandi, ci siamo venuti incontro su alcune cose. Per esempio abbiamo riportato nel film un vizio, quello di fare dei piccoli elenchi con le mani quando parliamo; il problema principale è che visivamente io e Greg abbiamo poca differenza di età, quindi dovevamo trovare degli elementi caratterizzanti che ci distinguessero. Abbiamo un modo di parlare, molto scandito, puntuale, che diventa un po' più spigliato e veloce quando ringiovanisce; abbiamo cercato di creare un punto d'incontro tra il mio modo di parlare e il suo".