Presentato al Festival di Toronto lo scorso anno con il titolo About Ray, 3 Generations - Una famiglia quasi perfetta è tuttora inedito nelle sale americane ma è uscito in altri paesi, e per il mercato italiano c'è stata la possibilità di vederlo alla Festa di Roma, nella sezione Alice nella Città. Ad accompagnare questa storia di una famiglia dominata dalle presenze femminili (la nonna Susan Sarandon, la madre Naomi Watts e la "figlia" Elle Fanning) c'era la regista, la britannica Gaby Dellal. In sede di conferenza stampa si è pronunciata su vari aspetti della pellicola, inclusi i problemi di distribuzione negli USA che non sono dovuti alla tematica transgender: "I diritti sono in mano ad un signore di nome Harvey Weinstein, che ha il vizio di comprare i film senza poi avere i soldi per farli uscire."
Il messaggio del film
La pellicola è incentrata su Ramona detta Ray, una ragazza in fase di transizione che aspetta l'intervento chirurgico per cambiare sesso, ed esplora l'impatto di questa decisione sulla sua famiglia. Per la regista, la domanda fondamentale è: Cosa è normale? "Viviamo tutti in famiglie complicate, e io lo considero normale. La mia famiglia è normale, quella di Ray anche. Essendo io stessa madre, è l'aspetto legato alla famiglia che mi ha colpito di più. Non ho però un figlio transgender, quella è una realtà che ho scoperto facendo ricerche per il progetto."
Il ruolo degli uomini
Ray è cresciuta senza un padre, esperienza nella quale la regista può riconoscersi: "Sono una madre single, ho cresciuto i miei figli fungendo da doppio genitore. Tra l'altro mio fratello vedendo il film ha pensato, a caldo, che l'atteggiamento di Ray fosse dovuto all'assenza del padre, poi mi ha detto che tornando a casa dal cinema si è messo a piangere e ha affermato che se uno dei suoi figli dovesse fare una scelta simile lui farebbe di tutto per sostenere tale decisione. Mi ha fatto molto piacere che il messaggio del film gli sia stato trasmesso con efficacia, una volta superati i pregiudizi sulla comunità transgender."
Lacrime e risate
Il film tratta una tematica molto seria, ma c'è anche spazio per diverse risate. "Non volevo fare un film troppo triste, poiché per Ray essere transgender non è un dramma, è un dato di fatto. La comicità deriva soprattutto dalle reazioni della madre e della nonna, e mi sembrava naturale raccontare la storia in questo modo perché per quanto la vita possa essere triste c'è sempre posto per la risata." E a proposito delle interazioni fra Ray e la madre, c'è una battuta della ragazza - "Le persone non dovrebbero essere orgogliose di te perché sei ciò che sei", riferita ad una conversazione ricorrente tra i due personaggi - che è stata tagliata dal montaggio perché Dellal la riteneva "troppo smielata".
Un adolescente normale
Le ultime domande vertono sulla caratterizzazione di Ray e sulla scelta di Elle Fanning come protagonista. "Volevo che Ray fosse un teenager normale, e ho quindi evitato di metterlo in situazioni fuori dal comune che sarebbero legate esclusivamente al suo essere trans. Ho anche evitato di esplorare questioni legate alla sessualità perché non volevo che il film diventasse una storia sul primo amore." Per quanto concerne la Fanning, la giovane attrice è stata la prima scelta della regista. "Ho preso in considerazione anche degli attori transgender, e ne ho incontrati parecchi, ma in questo caso non avevano l'esperienza necessaria per mostrare entrambi i lati della personalità di Ray, quello femminile e quello maschile. Spero però che questo film porti ad una conversazione sull'argomento, e che agli attori trans vengano offerte più possibilità sullo schermo."