Quasi due anni dopo il sequestro da parte dei servizi segreti cinesi, l'ex agente federale anti-terrismo Jack Bauer è ancora in mano al nemico, che lo sottopone a inimmaginabili torture fisiche e psicologiche senza riuscire a sfiancare la sua tempra e la sua lealtà. L'inane governo americano, ora guidato da Wayne Palmer, fratello del defunto David, non è stato in grado di ottenere la liberazione del più valoroso dei suoi eroi, e quando una trattativa viene avviata, all'inizio di questa sesta stagione - o meglio, Day 6 - di 24, è soltanto per chiedere a Bauer l'ennesimo disumano sacrificio. Il leader islamico Abu Fayed, infatti, ha promesso di consegnare alle autorità tale Hamri Al-Assad, il presunto responsabile di una serie di attacchi terroristici suicidi che da mesi seminano il panico da una costa all'altra degli Stati Uniti, in cambio di Jack Bauer. Questi viene quindi liberato dai cinesi soltanto per finire dalla padella alla brace: sfibrato, consunto, svuotato com'è, come potrà il nostro eroe fronteggiare un altro torturatore? Ma, come sappiamo, Bauer non è un uomo qualunque, e non solo non si lascia spezzare da Fayed, ma riesce anche a scoprire che in realtà Hamri Al-Assad sta cercando di fermare gli attacchi, e vorrebbe trattare pacificamente con il governo americano per risolvere le tensioni internazionali, mentre il vero mandante delle azioni terroristiche è proprio Fayed - che ovviamente è solo al primo stadio di un piano terrificante e distruttivo.
Bauer sarà pronto a risorgere dalle proprie ceneri - d'altronde è già morto, clinicalmente o legalmente, almeno un paio di volte - per salvare il paese dall'ennesima crisi, fermare Fayed e i suoi associati, compiere altre scelte strazianti e affrontare la rivelazione di sconvolgenti segreti che riguardano la nazione ma anche lui personalmente, la sua famiglia e la sua vita privata (o quel che ne è rimasto) entro le solite ventiquattro ore, in una stagione come sempre rocambolesca, ma forse ancora più disorganica e sfilacciata rispetto al Day 5 e soprattutto alle prime "giornate" di 24. Gli autori della serie infarciscono la narrazione del Day 6 con continui richiami alle passate storyline, e, circondato come è soltanto da minacce e da ricordi tormentosi, Bauer appare più che mai solo ed espropriato dei propri affetti e di sé stesso: gli resta soltanto la sua incredibile energia, l'inarrestabile urgenza di proteggere il suo paese e i suoi concittadini.
Il Day 6 fa il vuoto intorno a Jack Bauer, il quale non fa che confermare ad libitum la propria statura di eroe abbandonato e incompreso, rivelando allo stesso tempo la profondità delle sue ferite a dispetto dell'apparentemente incrollabile gagliardia fisica. Peccato che, assieme al "lato oscuro" di Bauer, emergano anche i limiti recitativi del suo interprete Kiefer Sutherland.
Una stagione sotto tono, che ciononostante non mancherà di appassionare ed emozionare i fan di lunga data del vecchio Jack: speriamo però di vedere un Day 7 che rappresenti una nuova fioritura qualitativa per lo show - messo in stallo a lungo dallo sciopero degli sceneggiatori USA chiusosi solo nello scorso mese di febbraio - e che porti con sé prospettive più rosee e, chissà, anche una speranza di serenità per il suo tribolato protagonista.