Serve ancora dire qualcosa su 2001: Odissea nello spazio, il capolavoro di Stanley Kubrick che ha cambiato per sempre il cinema? Forse sì, se quel film che ha fatto la storia, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, è approdato in homevideo in una versione tutta nuova, come non si era mai visto prima. Quasi che quel monolite nero, testimone silenzioso ed imponente dei passi evolutivi dell'umanità, adesso sia ritornato per fare compiere un ulteriore step nell'evoluzione in campo homevideo. 2001: Odissea nello spazio, infatti, grazie a Warner Bros. Entertainment Italia, a cinquant'anni dalla sua uscita nelle sale, ora è arrivato per la prima volta in 4K UHD, per vedere la magnificenza visiva del film come mai era stato possibile prima. Ma non solo: anche il blu-ray all'interno della confezione, come vedremo, è tutto nuovo. L'occasione giusta quindi per tornare a godere questo film rivoluzionario, uscito non a caso nel lontano 1968.
Un cofanetto a tre dischi con libretto e cartoline da collezione
L'edizione in 4K di 2001: Odissea nello spazio curata da Warner Bros. Entertainment Italia si presenta in maniera sontuosa già dalla bella confezione stile cofanetto, robusta e corposa. All'interno una spessa amaray contiene tre dischi, quello 4K UltraHD, il blu-ray HD e un altro blu-ray tutto dedicato ai contenuti speciali. E attenzione, perché come accennato il blu-ray HD non è lo stesso identico già uscito nel 2007, ma beneficia di una rimasterizzazione e del nuovo restauro e pertanto rappresenta un upgrade anche nel caso di semplice visione in blu-ray. Ma poi c'è anche un'elegante busta nera con due sorprese all'interno: troviamo infatti un bel libretto illustrato di 20 pagine, che contiene immagini del film, artwork, bozzetti preparatori e foto dal set, e poi quattro esclusive cartoline da collezione che ritraggono le scene più iconiche del film. Gadget preziosi che arricchiscono l'esperienza dei collezionisti e dei semplici fan del capolavoro di Kubrick.
Restauro minuzioso e ritorno al formato originale
Il super salto di qualità, già accennato nella scherzosa introduzione sullo step evolutivo citando il monolite, è ovviamente tutto nel reparto video. Innanzitutto una premessa sul formato: si torna finalmente al 2.20:1 originale rispetto al 2.40:1 dell'ultima edizione blu-ray del 2007, un passo già importante verso la fedeltà all'originale perché questa nuova versione 2018 contiene le proporzioni dell'immagine corrette ed è stata scansionata in 8k direttamente dal negativo originale (poi riscalata in 4k) da 65 mm che è sferico e non anamorfico. Quest'ultima scansionata per le precedenti versioni conteneva un po' più di informazioni a sinistra e a destra del fotogramma, ma con una leggera distorsione dell'immagine, che non è presente nel negativo da 65 mm. Del restauro ha beneficiato anche la pulizia: il quadro è praticamente immacolato, anche sulle parti critiche come quelle dei modellini, non affiorano sbavature. Un discorso a parte lo merita la colorimetria: qualcuno potrà apparire spaesato in qualche scena di questa versione, a volte diversa da quelle precedenti su alcune tonalità. Ma anche se l'occhio si sarà abituato negli anni in modo diverso, è quest'ultima quella più fedele ai colori originali.
La versione 4K: quanti dettagli in più!
Per quanto riguarda nello specifico, la versione in 4K UHD fa un ulteriore passo avanti sul piano del puro dettaglio, nonostante si tenga ben lontano dagli aspetti digitali e artificiali dei prodotti più recenti. Certo, qualche momento più morbido è fisiologico, come la grana a tratti più evidente, ma ripetiamo che non si tratta un prodotto digitale dei giorni nostri, ma di una pellicola di cinquant'anni fa, con tutte le conseguenze del caso. Di certo qui ci sono dettagli ancora più affilati e precisi, ma anche alcuni minuscoli particolari che emergono dalle ombre o sul resto del quadro e mai visti prima, sia sui personaggi che nelle ambientazioni o sui pannelli dell'astronave. Dettaglio che resta incisivo anche in presenza di luminosità estreme, come il rosso intenso che invade lo schermo nella scena di Hal. Acquista ancora più brillantezza, vividezza e intensità anche la scena del trip allucinogeno dell'ultimo viaggio, fra paesaggi deformati, luci e visioni quanto mai suggestive. Insomma per nitidezza, profondità e naturalezza dell'immagine, il miglior modo in cui si è mai visto il capolavoro di Kubrick.
Anche il blu-ray è tutto nuovo: salto di qualità rispetto al 2007
Ma non c'è solo la magnificenza del 4K. Come accennato, c'è anche il fatto che il blu-ray all'interno della confezione ha un altro passo rispetto alla precedente edizione. Anche il blu-ray HD, il cui disco viene riempito in maniera più efficace rispetto al passato con evidenti miglioramenti anche nella compressione, beneficia ovviamente del restauro e della rimasterizzazione, sul piano del dettaglio, della pulizia e della colorimetria. Anche in questo caso un paio di scene hanno fatto discutere gli appassionati soprattutto sul piano cromatico, ma siamo appunto propensi a credere che siano le precedenti edizioni homevideo a fuorviare nel giudizio complessivo. In ogni caso, basta comparare le versioni 2007 e 2018, per rendersi conto della differenza.
L'audio: dolby digital italiano e due tracce lossless inglesi
Sul fronte audio, il rammarico è che la traccia italiana è rimasta sempre la stesa, ovvero il dolby digital 5.1 già presente nel precedente blu-ray: una traccia che ha indubbiamente una sua efficacia, perché assicura un buon coinvolgimento, un discreto utilizzo dell'asse posteriore e una soddisfacente spazialità complessiva. Il fatto è che le tracce inglesi DTS HD 5.1 Master Audio sono davvero su un altro pianeta. Fra l'altro ce ne sono addirittura due, una è la risultante del restauro del 1999 remixata per questa occasione, l'altra è l'originale traccia del 1968 a 6 piste della pellicola 70mm. La vecchia traccia, pur di buon livello complessivo, suona un po' datata, con meno spazialità e dialoghi ed effetti un po' più secchi, oltre ad alcune sbavature. Quella restaurata offre una corposità maggiore, una dinamica più accentuata, un utilizzo più deciso dell'asse posteriore, oltre a un sub più presente e una dislocazione più precisa degli effetti sonori. È comunque il caso di ricordare che il film presenta pochissimi dialoghi, per cui vale la pena puntare sulle tracce inglesi, soprattutto per apprezzare di più la favolosa parte musicale.
Gli extra: abbondanti e interessanti, ma niente di nuovo
Ricordando che nella confezione ci sono il libretto illustrato e le cartoline da collezione già citati, gli extra filmati li troviamo tutti su un apposito blu-ray, a parte il commento audio di Keir Dullea e Gary Lockwood, presenti su entrambi i dischi con il film, sia quello HD che il 4K. Non ci sono comunque novità, bensì la riproposizione di quanto visto nella precedente edizione blu-ray. Troviamo quindi il documentario 2001: La realizzazione di un mito (43'), retrospettiva con tanti interventi sull'impatto che ha avuto il film nel cinema e non solo, poi L'eredità di 2001 (21' e mezzo) , sempre su quello che ha lasciato il film al cinema, soprattutto per grandi maestri come Spielberg o Lucas. Si prosegue con Visioni di un futuro passato (21' e mezzo), ovvero le cose intraviste nel film che poi in realtà non sono apparse fantascienza, quindi 2001: Uno sguardo oltre il futuro (23') su aspetti della produzione corredati da varie interviste. Quindi ancora Cosa c'è lassù? (21') sui misteri dello spazio, 2001: Effetti speciali (9' e mezzo) sui trucchi visivi, Look: Stanley Kubrick! (3') sul lavoro del regista come fotografo, il trailer e il lungo 27/11/1966 Intervista con Stanley Kubrick, contributo solo audio di ben 76 minuti con intervista di Jeremy Bernstein al regista.