Rivisitare in un prodotto per ragazzi quella che è una delle figure più intriganti del genere horror: il lupo mannaro. Di questo e altro parleremo in questa recensione di 100% Lupo, film d'animazione indipendente distribuito da Notorius Pictures che, dopo un passaggio nella sezione Alice nella città della festa del cinema di Roma, arriva finalmente il 20 maggio 2021 nelle sale dopo una serie di rinvii dovuti al difficile periodo che da più di un anno ha causato a cicli alterni la chiusura e riapertura dei cinema di tutta Italia. Di produzione australiana, 100% Lupo è del regista Alexs Stadermann già noto per aver diretto alcuni film con protagonista la tenera Ape Maia (L'Ape Maia - Il Film e L'ape Maia - Le olimpiadi del miele) e aver lavorato come animatore a molti dei più celebri sequel Disney: Koda, fratello orso 2, Lilo e Stitch 2, Il libro della giungla 2, Lily e il vagabondo 2 - Il cucciolo ribelle e molti altri. In questo nuovo prodotto c'è, infatti, nello stile molto della casa di Topolino anche se con un approccio originale e bonario ad una figura mitologica che da secoli terrorizza, affascina e intriga l'immaginario di molti adulti.
Lupi mannari come supereroi nella trama
Freddy Lupin è l'ultimo discendente di una gloriosa stirpe di lupi mannari, ma se state pensando a degli enormi mostri sanguinari, stavolta, vi sbagliate di grosso. Suo padre e il suo branco sono degli eroi: nelle notti di plenilunio, quando la luce della Luna li trasforma, questi insoliti licantropi vanno in giro per la città a risolvere problemi e salvare chi è in difficoltà. Che sia un incendio o un semplice incidente, tutto viene sistemato con eroica discrezione e coraggio da questo branco di supereroi pelosi. Una sera, però, avviene un incidente e il padre di Freddy perde la vita dopo aver cercato di salvare l'uomo dei gelati che stava per cadere giù da un dirupo, ma l'uomo ha chiaramente equivocato la situazione credendo che il bambino stesse per essere mangiato da un lupo selvaggio. Disperato e ferito, il branco dovrà aspettare che il ragazzo raggiunga i quattordici anni per poter guidare il branco al posto di suo padre, ma le cose, si sa, nella vita non vanno mai come si pensa e compiuta l'età idonea, Freddy si trasforma, invece che in un possente licantropo, in un tenero e soffice barboncino. Per riconquistare la credibilità del suo branco, il giovane sarà costretto a lottare contro i pregiudizi e un perfido zio che vedrà in questo l'opportunità per salire al comando. Aiutato da degli improbabili e teneri amici che lo toglieranno più di una volta dai guai, Freddy sarà costretto a mettere alla prova il suo coraggio e la sua forza morale.
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La rivisitazione dell'horror nei prodotti per bambini
L'utilizzare personaggi provenienti dall'horror non è una novità nel genere dell'animazione per bambini, basti pensare alla saga di successo di Hotel Transylvania, che a breve vedrà un nuovo capitolo, o l'adattamento animato della celebre Famiglia Addams. Dopo vampiri, mostri vari e oscuri ma simpatici congiunti, stavolta è il licantropo a far da padrone e a conquistare la scena. Ovviamente, come nelle altre produzioni, la componente spaventosa non è presente, piuttosto la figura mostruosa diviene un simbolo della diversità, l'occasione per rappresentare l'emarginazione che ne deriva, la non omologazione a canoni prestabiliti che apre la porta all'inclusività, l'accettazione e ad una rosa di temi complessi espressi tramite simbologie efficaci e metafore comprensibili a ogni tipo di pubblico.
Tematiche importanti
Se c'è una cosa che è, infatti, possibile notare fin dall'inizio è quanto le tematiche siano importanti in questo prodotto destinato ad un pubblico di giovanissimi. Le avventure di Freddy sono pensate per far scontrare il protagonista con un gran numero di pregiudizi, molti dei quali hanno fatto parte della sua vita per molti anni, plasmando una fetta considerevole del suo modo di essere e i suoi comportamenti. Quando però le difficoltà busseranno prepotenti alla porta, ecco sgretolarsi molte di quelle convinzioni che lo avevano accompagnato per tutta l'infanzia. I pregiudizi fanno male ma possono essere sconfitti con la conoscenza dell'altro, perché altro non sono che frutto dell'ignoranza: questo è il credo che muove le vicende, la morale principale dietro all'intero film che nasconde, comunque, tanti altri spunti di riflessione: l'accettazione di sé, il valore dell'amicizia e della famiglia, anche questi pilastri di una narrazione che, con il procedere delle vicende e specialmente nella seconda metà del film, diviene sempre più frenetica e divertente.
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Un umorismo fisico, adatto al suo pubblico
Tranquilli, nonostante gli argomenti importanti, una delle caratteristiche principali di 100% Lupo è l'umorismo. Durante il suo percorso il protagonista farà amicizia con un gruppo di cani, acerrimi nemici dei lupi, anch'essi individui problematici in cerca del proprio posto nel mondo. Sono loro l'elemento che bilancia l'importanza del messaggio con l'umorismo e la leggerezza, una comicità fisica, semplice e brillante, fatta di gag, combattimenti buffi e personalità stravaganti, insomma una tipologia di intrattenimento di facile comprensione e adatta anche ai più piccoli che quindi possono vedere con tranquillità e senza alcuna restrizione la pellicola, divertendosi parecchio davanti a questi teneri ma tostissimi protagonisti.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione di 100% lupo possiamo dire che questo film, con protagonista una delle figure horror più famose, è adatto e pensato appositamente per un pubblico di piccolissimi. Con la sua comicità semplice e brillante è in grado di divertire tutti senza mettere in ombra le importanti tematiche che tratta in modo efficace, servendosi dell’uso della morale finale per mettere l’accento sulla diversità e l’accettazione di sé, punti chiave della narrazione.
Perché ci piace
- Le animazioni, semplici ma ben realizzate.
- La presenza di tematiche importanti.
- La comicità, molto elementare ma efficace.
Cosa non va
- Potrebbe scontentare gli amanti di storie più complesse.