Parlare di un mito come Frank Sinatra, a cento anni esatti dalla sua nascita e a quasi 20 dalla sua morte, è tutt'altro che semplice, perché su The Voice sono stati scritti centinaia di libri e migliaia di articoli ed è assolutamente impossibile e impensabile dire qualcosa di nuovo o di originale su uno degli artisti più talentuosi ma anche più discussi dello scorso secolo. Nell'anno in cui si festeggia il centenario della nascita di questo cantante che ha venduto nella sua carriera oltre 150 milioni di dischi e vinto 11 premi Grammy, è stato proprio il cinema a celebrarlo nel migliore dei modi con uno splendido documentario HBO della durata di quattro ore (due episodi da due ore ciascuno), diretto dal premio Oscar Alex Gibney.
Sinatra: All or Nothing at All - oltre ad essere stato trasmesso lo scorso aprile dalla rete via cavo americana - ha conquistato pubblico e critica anche in Italia lo scorso ottobre quando è stato presentato al Festival di Roma, ed effettivamente riesce alla perfezione in quello che nessun articolo o libro potrebbe mai: mostrare l'incredibile carisma di un personaggio che sembrava non conoscere limiti o sconfitta, un uomo che ha cavalcato le ere, superato le mode e si è confermato uno showman a 360° gradi: come uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi, come leggenda di Las Vegas, come presentatore e comico televisivo, come celebrato divo di Hollywood (un Oscar in tasca e decine di chiacchierate love story). E perfino come politico ed attivista: democratico prima, repubblicano poi, per molti mafioso... sempre.
La sua vita e la sua carriera sono state sempre all'insegna delle contraddizioni e anche delle insinuazioni, perché ancora oggi il fascino indiscutibile di Frank Sinatra è avvolto per gran parte nel mistero. Ed è incredibile come proprio questa sua lunghissima e spericolata vita sembri perfettamente sovrapponibile a quella americana, quasi come se Sinatra fosse non solo un simbolo di quelli che sono stati 50 anni di storia e cultura americana, ma quasi l'America stessa.
Niente male per un figlio di immigrati italiani (madre genovese e padre palermitano) con un timpano perforato che non riuscì a terminare nemmeno il liceo, vero?
I 100 anni di Frank Sinatra (13 foto)
Gli inizi e il matrimonio con Nancy
Frank non studiò mai musica ma fu completamente autodidatta, facendo moltissima gavetta e girando per l'America per pochi dollari a settimana. La svolta arrivò soltanto nel 1939 quando il trombettista Harry James lo scelse per la sua band. Sempre nel 1939 sposò Nancy Barbato con cui era stato fidanzato fin da quando aveva 19 anni e che gli avrebbe dato tre figli: Nancy , Frank jr. e Christina.
Ava Gardner e la crisi
Dopo la separazione con Nancy, ci fu il chiacchieratissimo e turbolento matrimonio con Ava Gardner che durò sulla carta sei anni ma di fatto i due si separarono molti anni prima, in seguito ad un aborto, litigi e mesi vissuti sempre lontani. Questi furono gli anni più duri per il cantante che era in rotta anche con le case discografiche che non sembravano più voler credere nel suo talento, così come la MGM che non gli rinnovò il contratto.
Legato alla Mafia, Da qui all'eternità
Tra i tanti miti da sempre legati alla vita e alla carriera di Sinatra il più significativo è certamente quello dei (presunti) legami con la Mafia e di alcune amicizie non proprio raccomandabili che l'attore e cantante avrebbe mantenuto per tutta la sua carriera. E' per esempio noto ai più che il personaggio fittizio di Johnny Fontane ne Il padrino (sia libro che film) sia in realtà ispirato proprio a Sinatra.
L'Oscar e la (ri)nascita di una stella
Se il ruolo nel film di Zimmerman sia stato ottenuto davvero grazie ad una testa di cavallo mozzata nel letto di un produttore non lo sapremo mai, ma quello che conta è che alla sua grande chance Sinatra non deluse e la sua performance nel film Da qui all'eternità al fianco di Burt Lancaster, Montgomery Clift e Deborah Kerr fu talmente acclamata da conquistare l'Academy ed una statuetta.
Con Brando in Bulli e pupe
Dopo l'Oscar la carriera cinematografica è tutta in discesa ed è così che Sinatra colleziona alcuni dei suoi film più famosi, come L'uomo dal braccio d'oro (che gli porta un'altra nomination agli Oscar) o Il fidanzato di tutte. Ma è grazie al musical Bulli e pupe, diretto dal grande Joseph L. Mankiewicz, che conquista il grande pubblico, anche perché fa coppia con un certo Marlon Brando all'apice della sua carriera.
Il grande successo di High Society
A quel punto Sinatra era davvero uno dei grandi di Hollywood e lo dimostrò anche l'importante ritorno alla MGM per Alta società, uno dei maggior incassi al botteghino dell'intero decennio. Nella commedia musicale di Charles Walters non solo affianca una splendida Grace Kelly ma soprattutto il cantante Bing Crosby, il suo idolo assoluto fin dall'infanzia e colui che più di chiunque altro ne ha influenzato la carriera.
Il Rat Pack e Las Vegas
Ce ne furono altri di grandi successi e film importanti (per esempio Pal Joey o Va' e uccidi) ma nessuno segnò un ruolo importante per gli anni successivi quanto Colpo grosso (Ocean's Eleven), ovvero il film ambientato nella "città del peccato" che riunì per la prima volta anche sul grande schermo il cosiddetto 'rat pack', il gruppo di amici di cui Sinatra era leader indiscusso e che includeva Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop.
L'amicizia speciale con Lauren Bacall
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, il termine rat pack (ovvero banda di ratti ) non fu coniato dai giornalisti ma dall'attrice Lauren Bacall, all'epoca moglie di Humphrey Bogart, che faceva parte del gruppo. Proprio Bogey era un grande amico di Sinatra e in seguito alla morte per malattia nel gennaio del 1957, Frank e Lauren furono molto vicini e pare che lui fosse anche pronto a sposarla, ma una volta che la notizia divenne di dominio pubblico Sinatra andò su tutte le furie.
Il rapimento di Frank Sinatra jr.
Come se la vita di Sinatra non fosse già abbastanza avventurosa, nel 1963 il figlio Frank Jr. (all'epoca diciannovenne) viene rapito e poi rilasciato, dopo due giorni e il pagamento del riscatto di 240.000 dollari. I tre rapitori furono poi arrestati, catturati e imprigionati. Frank jr. è poi diventato a sua volta un celebre cantante ma, nonostante i numerosi tentativi, non è mai riuscito a staccarsi dall'ombra del padre, così ingombrante.
JFK, Marilyn Monroe e l'FBI
Negli anni '60 Frank Sinatra fu un grandissimo sostenitore di John Fitzgerald Kennedy e lo aiutò nella sua campagna elettorale per la presidenza USA. Per molti anni fu un suo amico e, si dice, compagni di "avventure sentimentali"; un'amicizia che non fu mai ben vista dall'FBI, preoccupata dai legami con la Mafia, e dal fratello Bob Kennedy. In comune con Kennedy Frank sembra avere anche l'amore per Marylin a cui, pare, si propose in matrimonio, ma la diva rifiutò poco meno di un anno prima della sua morte.
Il terzo matrimonio, con Mia Farrow
Se con la Monroe non andò a buon fine, poco importa, perché qualche anno dopo ci fu un nuovo colpo di fulmine nei confronti della splendida Mia Farrow, all'epoca star televisiva di Peyton Place ed appena 21enne. Sinatra, che invece di anni ne aveva 51, divenne molto geloso e provò più volte a convincere l'attrice ad abbandonare i set, come per esempio quello di Rosemary's Baby. Proprio durante le riprese del film di Polanski, Sinatra chiese il divorzio e lo ottenne dopo nemmeno due anni di matrimonio.
Reagan e Nixon e il passaggio a Repubblicano
Dopo essere stato democratico per tutta la vita (e addirittura accusato di essere simpatizzante comunista durante i processi del senatore McCarthy) negli anni '70 Sinatra stupì tutti quando sostenne l'ex attore repubblicano Ronald Reagan nella sua candidatura a Governatore della California. Lo stesso fece per le rielezioni di Richard Nixon e poi ovviamente negli anni '80 quando Reagan divenne Presidente.
La leggenda di The Voice
Con una vita così appassionante è facile dimenticarsene, ma ovviamente prima ancora che attore, amante e forse pure mafioso, Frank Sinatra fu soprattutto The Voice, uno dei più grandi cantanti del 20esimo secolo e indimenticabile interprete di successi come My Way, Strangers in the Night, I've Got You Under My Skin e anche quella New York, New York che proviene proprio dal cinema.