Dal 1927, gli Academy Awards celebrano il meglio di ciò che il cinema - prevalentemente americano - ha da offrire. Dal 1980 esistono anche i Golden Raspberry Awards, detti anche Razzie, che designano invece il peggio del peggio (raspberry, letteralmente "lampone", in gergo significa anche "pernacchia"). In molti casi questo premi volutamente dissacranti "ricompensano" persone che hanno ben poche chances di attirare l'attenzione dell'Academy (vedi alle voci Adam Sandler e Michael Bay), ma vi sono state occasioni in cui persone di tutto rispetto si sono trovate dal lato sbagliato per quanto concerne l'apprezzamento di critica, pubblico e "Academy". Vediamo insieme, in ordine alfabetico, alcuni esempi significativi.
1. Ben Affleck
Da beniamino del pubblico a barzelletta mediatica la strada può essere molto corta. Ne sa qualcosa Ben Affleck che, dopo aver vinto l'Oscar come sceneggiatore - insieme all'amico Matt Damon - per Will Hunting - Genio ribelle, sembrava una delle star in ascesa a Hollywood. Poi c'è stato l'annus horribilis 2003, quello del "fenomeno" Bennifer (l'attore all'epoca stava con Jennifer Lopez) e la tripla delusione - da Razzie - di Daredevil, Paycheck e Amore estremo - Tough Love. Affleck ha quindi passato quasi dieci anni a riconquistare la dignità persa, fino al secondo Oscar, come produttore, per Argo. Una rinascita riconosciuta anche dai Razzie, che lo scorso anno gli hanno assegnato il primo Redeemer Award, un nuovo premio che ricompensa chi ha saputo riprendersi dopo aver conquistato una o più "pernacchie".
2. Roberto Benigni
Ebbene sì, il Robertone nazionale si è portato a casa entrambi i riconoscimenti. Tutti ricordano la cerimonia degli Oscar del 1999, l'anno in cui La vita è bella vinse tre premi, tra cui il riconoscimento a Benigni come miglior attore, con tanto di discorso esilarante da parte del comico toscano, visibilmente emozionato ("Questo è un grande errore, ho esaurito tutto il mio inglese!"). Tre anni dopo è uscito Pinocchio, che sul suolo natio è stato accolto in modo generalmente positivo, mentre la versione doppiata per il territorio americano è stata distrutta dalla critica, principalmente proprio per via dell'adattamento in inglese. Per la prima - e ad oggi unica - volta un film in lingua straniera (seppure doppiato) è stato candidato ai Razzie, con ben sei nomination. Benigni l'ha "spuntata" nella categoria del peggior attore, dividendo questo "onore" con la sua voce americana, Breckin Meyer (il quale, secondo la descrizione del sito ufficiale dei Razzie, doppia "alla Godzilla"). Da notare che quell'anno era in lizza, nella stessa categoria, un altro italiano: Adriano Giannini, candidato per Travolti dal destino...
3. Halle Berry
Nel 2002, Halle Berry entrò nella Storia come prima attrice di colore a vincere l'Oscar come migliore protagonista femminile, grazie all'intenso e straziante Monster's Ball - L'ombra della vita. Un apice carrieristico che, purtroppo, è stato seguito per lo più da cocenti delusioni, a partire dal mediocre 007 La morte può attendere. Ma il vero nadir, a detta dei più, è stato Catwoman, cinecomic piatto ed imbarazzante che è valso alla Berry il "tanto agognato" Razzie come peggiore attrice. E qui bisogna dare atto alla diretta interessata che, a differenza della maggior parte dei "vincitori", si è presentata alla cerimonia per ritirare la "pernacchia" personalmente, con tanto di discorso di ringraziamento: "Vorrei tanto ringraziare la Warner per avermi scelto per questa merda!".
4. Marlon Brando
Per anni è stato il rappresentante per eccellenza della recitazione secondo il Metodo, con due Oscar come miglior attore per confermarne il talento (per Fronte del porto e Il padrino). Una leggenda paragonabile - e paragonata - solo ad un altro mito, Laurence Olivier. Eppure Marlon Brando sdegnava quella stessa industria grazie a cui guadagnava da vivere, e lo dimostrò più volte negli ultimi anni di vita e carriera, recitando (non sempre bene) in progetti risibili. Tra questi il più notevole è forse L'isola perduta, che valse a Brando il Razzie come peggior attore. E pensare che durante le riprese fece la morale a Val Kilmer: "Mai scambiare le dimensioni del tuo stipendio per quelle del tuo talento."
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5. Sandra Bullock
Finora solo due persone hanno vinto un Razzie e un Oscar nello stesso weekend. Il primo a trionfare ad entrambe le cerimonie è stato lo sceneggiatore Brian Helgeland, che nel 1998 vinse l'Academy Award per L.A. Confidential e il Raspberry per L'uomo del giorno dopo (condiviso con Eric Roth, che in precedenza vinse l'Oscar per Forrest Gump). La seconda duplice occasione c'è stata nel 2010, l'anno di Sandra Bullock: quasi tutti si ricordano della sua vittoria come migliore attrice per The Blind Side, ma pochi serbano un ricordo - anche perché il film è passato praticamente inosservato ovunque - di A proposito di Steve, insopportabile "commedia" in cui la Bullock interpreta una cruciverbista ossessionata da un tale Steve, che ha le fattezze di Bradley Cooper. Una parentesi che la stessa attrice è riuscita a lasciarsi alle spalle, riscattandosi con Gravity.
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6. James Cameron
Incredibile ma vero, il "Re del mondo", autore di Titanic, Aliens - Scontro finale e Terminator, ha avuto a che fare con l'anti-Oscar. Qualcuno potrebbe immaginare che c'entri il famigerato Piraña paura, esordio che lo stesso Cameron ha disconosciuto poiché fu praticamente licenziato appena terminate le riprese, ma si tratta in realtà di un credit ben più sostanzioso, legato ad un noto franchise hollywoodiano: il regista canadese è, infatti, tra gli sceneggiatori di Rambo 2 - La vendetta, "premiato" per la scrittura. Una fase della sua carriera che Cameron però non rimpiange troppo, dato che i compensi di quell'esperienza gli permisero di sopravvivere senza troppe difficoltà mentre cercava di trovare i finanziamenti per i suoi progetti più personali...
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7. Kevin Costner
Nel 1991, Balla coi lupi consacrò Costner come star di Hollywood, portandosi a casa sette Oscar, tra cui le statuette per il miglior film e la miglior regia. Un trionfo effimero, dato che appena un anno dopo Costner si è aggiudicato il suo primo Razzie, nella categoria del peggior attore per Robin Hood principe dei ladri. Negli anni successivi ha nuovamente "vinto" per Wyatt Earp e L'uomo del giorno dopo, con doppia vittoria come attore e regista per il secondo. Il divo è quindi finito in una sorta di dimenticatoio, dal quale è uscito solo di recente, grazie al televisivo Hatfields & McCoys e alla performance nei panni di Jonathan Kent ne L'uomo d'acciaio.
8. Leonardo DiCaprio
Dopo cinque nomination (di cui una come produttore) andate a vuoto, DiCaprio ha finalmente conquistato la tanta agognata statuetta dell'Academy grazie alla sua performance letteralmente sofferta in Revenant - Redivivo. E sebbene sia un po' un peccato non poterci più divertire con i vari meme sull'argomento, qualcuno potrà sempre ironizzare sul fatto che il divo di Titanic sia riuscito a vincere un Razzie al primo tentativo: nel 1999, infatti, DiCaprio si portò a casa il premio per la peggiore coppia sullo schermo, condiviso con... se stesso. Questo perché il riconoscimento era dovuto a La maschera di ferro, dove l'attore aveva un ruolo doppio. Per fortuna (sua e nostra), le scelte carrieristiche successive sono state più positive, escludendo l'episodio poco fortunato di The Beach (per il quale ci fu la sua prima e ad oggi unica nomination come peggior attore).
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9. Al Pacino
Negli anni Settanta e Ottanta era uno dei volti recitativi di un cinema americano libero, disinibito, coraggioso. Nel 1993 è arrivato - finalmente - l'Oscar, per Scent of a woman - profumo di donna. Insieme a Heat - La sfida, uscito un paio d'anni dopo, l'ultimo vero trionfo cinematografico di una carriera che, ultimamente, ha raggiunto nuovi vertici sul piccolo schermo, toccando al contempo il fondo in sala. Nel 2004, Pacino è stato candidato al Razzie come non protagonista per la sua performance in Amore estremo - Tough Love, ma la vittoria è arrivata solo otto anni dopo grazie a Jack e Jill, dove interpreta una versione estrema di se stesso. Va comunque detto, a onor del vero, che l'uomo che fu Tony Montana è l'unico elemento spassoso di quel film...
10. Eddie Redmayne
Ogni tanto capita che un attore in corsa per l'Oscar abbia girato un film meno degno (per usare un eufemismo), e che quest'ultimo abbia la sfortuna di uscire proprio nel mese di gennaio o febbraio, in piena stagione dei premi. C'è chi sostiene che questo possa costare l'Oscar all'attore o attrice in questione (vedi Eddie Murphy, candidato per Dreamgirls e contemporaneamente in sala con Norbit), ma ciò non ebbe alcun impatto sulla vittoria di Redmayne, premiato per la sua interpretazione nei panni di Stephen Hawking ne La Teoria del Tutto mentre nei cinema andava e veniva Jupiter - Il Destino dell'Universo. Un film rimasto impresso nella memoria di pochi, tra cui coloro che assegnano i Razzie: il giorno prima della cerimonia degli Oscar 2016, dove l'attore inglese era nuovamente in lizza per la statuetta del miglior attore grazie a The Danish Girl, si è aggiudicato la "pernacchia" come peggior non protagonista maschile. Sarà un'esperienza unica? Ai posteri l'ardua sentenza...