Ammettetelo: anche se il vostro genere è il metal, anche se i Pantera e i Down sono il vostro pane quotidiano, o pensate che tutto ciò che non sia Mozart o Beethoven sia rumore, è impossibile che, ascoltando Dancing Queen degli ABBA, non accenniate almeno un sorriso o un leggero movimento dei piedi. Magari la musica del gruppo svedese non vi porterà mai a scatenarvi come Kevin Kline in In & Out, ma un po' di gioia, anche solo un briciolo, la regala davvero a tutti.
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Sarà per questo che il film di Phyllida Lloyd, Mamma Mia!, tratto dall'omonimo musical teatrale scritto da Catherine Johnson, che ha debuttato al West End di Londra nel 1999, con solo 52 milioni di budget è diventato un blockbuster da 600 milioni di incasso, il titolo più venduto in home video in Inghilterra e il quarto film più visto al cinema in Irlanda (sarà perché è riuscito a far cantare Pierce Brosnan?!). Esattamente 10 anni fa, here we go again, Mamma Mia! usciva nelle sale statunitensi (in Italia sarebbe arrivato il 3 ottobre) ed è stato subito fenomeno.
Ambientato in una Grecia che più finta e da cartolina non si può, Mamma Mia! abbraccia consapevolmente dialoghi molto semplici e una storia ridotta all'osso: una ragazza, Sophie Sheridan (Amanda Seyfried), sta per sposarsi e vorrebbe che il padre l'accompagnasse all'altare, ma non sa chi sia. La madre, Donna (una Meryl Streep debordante), che gestisce insieme alla figlia un hotel, Villa Donna, sulla piccola isola di Kalokairi, le dà quindi tre opzioni: Sam (Pierce Brosnan:), Harry (Colin Firth) e Bill (Stellan Skarsgård), i suoi tre amori dell'epoca, chiamandoli dopo anni per farli incontrare.
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Così lineare, eppure così efficace: Mamma Mia! rispetta la propria natura da jukebox musical e non ha nessuna pretesa di essere più che un momento di divertimento collettivo, un film che, per due ore, fa sorridere il pubblico di ogni età, qualcosa di estremamente raro, quasi una chimera, una qualità, il "grease touch", per citare Grease, un altro film musicale amato da chiunque ormai da quarant'anni, che pochi altri titoli hanno.
Una celebrazione delle donne
Il motivo di una risposta positiva così compatta, che va dalle tredicenni alle loro nonne, risiede anche nel fatto che, pur senza nessuna pretesa, Mamma Mia! celebra le donne in tutte le loro declinazioni: la ventenne innamorata, la mamma cinquantenne che va in giro in salopette (finalmente una donna vestita comoda al cinema, che non ha paura di mostrarsi come nelle vita di tutti i giorni!) ma ha ancora la stessa vitalità di quando aveva 17 anni (e infatti è pronta all'istante a ritirare fuori dall'armadio il boa di piume), le madri single, le amiche indipendenti.
Tra coreografie e canzoni - tutti i più grandi successi degli ABBA, da Mamma Mia che dà il titolo al film alla già citata Dancing Queen, passando per I Have a Dream, Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight), Super Trouper e Waterloo - Mamma Mia! dice una cosa importante, in tempi non sospetti, molto prima di #MeToo e Time's Up: essere donna è bello. È bello a ogni età, forma fisica, ceto sociale, qualsiasi siano le nostre aspirazioni: l'importante è avere cura degli affetti e cercare di godersi la vita, anche se non si è riusciti a realizzare i propri sogni. Un messaggio rassicurante e allo stesso tempo molto forte, perché veicolato da allegria e gioia di vivere, non con toni da caccia alle streghe. Ecco perché, a dieci anni dall'uscita in sala, e a pochi giorni dall'arrivo del sequel, Mamma Mia! Ci risiamo, distribuito in Italia dal 6 settembre, continuiamo a volere bene a Mamma Mia!. Per almeno dieci motivi.
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1. L'allegria degli ABBA
Probabilmente gli svedesi più famosi al mondo, Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad, alias gli ABBA, sono sicuramente il gruppo scandinavo di maggior successo di sempre, re e regine della musica pop. Le loro canzoni hanno l'incredibile capacità di far venire istantaneamente voglia di ballare: colonna sonora di infiniti spot e film, dal 1999 hanno un jukebox musical tutto loro, Mamma Mia!, che continua a macinare successi a Londra e in diversi teatri in tutto il mondo. Le loro canzoni sono la spina dorsale del film, un vero e proprio personaggio a sé.
2. Meryl Streep: regina anche del canto e ballo
Meryl Streep è Dio e, se non lo è, la sua interpretazione del divino è forse quella che le è riuscita meglio: interprete che definire poliedrica è riduttivo, dieci anni fa stupì tutti con la scelta di prendere parte a Mamma Mia! ma, ancora una volta, aveva visto lungo.
Cantante lirica in gioventù, l'attrice ha dimostrato che, anche a 60 anni, si può cantare e ballare ed essere più che convincenti. Insieme alla musica degli ABBA, è lei il cuore del film.
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3. James Bond canta
Sempre impeccabile, sguardo sornione, sorriso appena accennato: Pierce Brosnan è un tutt'uno con James Bond, l'agente di sua maestà che lo ha reso celebre. Pacato anche nella vita reale, l'attore ha sorpreso tutti quando ha cantato in Mamma Mia!, dimostrando una grande autoironia (anche se, anche in questo film e in spiaggia, le sue polo e i capelli sono sempre perfetti: non suda mai, non si sgualcisce mai. Ma come fa?!).
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4. Colin Firth in un ruolo comico
È noto per le sue grandi interpretazioni drammatiche, Mr. Darcy in Orgoglio e pregiudizio, Il discorso del re, per cui ha vinto il premio Oscar, ma Colin Firth, come dimostrano Il diario di Bridget Jones e Love Actually - L'amore davvero, nei ruoli comici è uno spasso. Adesso se ne sono accorti anche registi e autori, la serie di Kingsman: Secret Service, in cui prende in giro lo stereotipo del perfetto gentleman inglese, di cui è un magnifico esemplare, ne è la prova, ma dieci anni fa in Mamma Mia!, con il ruolo dell'ironico Harry, Firth sorprese piacevolmente tutti, facendoci domandare perché non accettasse più spesso parti comiche.
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5. La rivelazione Amanda Seyfried
All'epoca la 23enne Amanda Seyfried era nota principalmente per il ruolo di Karen, l'amica poco sveglia di Lindsay Lohan in Mean Girls, ma con Mamma Mia! tutto sarebbe presto cambiato: solare, spigliata, con una bellissima voce, la parte di Sophie ci ha fatto scoprire un'attrice di talento, confermato poi in un altro musical, Les Misérables di Tom Hooper, in cui ha interpretato Cosette. Ora le manca solo un grande ruolo drammatico per fare il grande salto.
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6. Un film per ogni età
Lo abbiamo già detto, i grandi successi sono tali perché riescono ad arrivare a tante persone diverse, solo così si è davvero "popolari", nel senso migliore del termine. Riuscire a toccare tante diverse età e nazionalità è una dote rarissima: Mamma Mia! ci riesce, facendo ballare nonne e nipoti, mamme e figlie, adolescenti e, sotto sotto, anche i più duri, che fanno solo "finta" di accompagnare fidanzate e mogli.
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7. I 60 sono i nuovi 30
Se oggi le attrici over 30 a Hollywood non sono più considerate sulla via del declino, è in gran parte grazie a lei: tra i tanti meriti, Meryl Streep ha anche quello di aver dimostrato che le donne sul grande schermo hanno molto da offrire oltre alla semplice estetica e possono quindi essere qualsiasi cosa vogliano, oltre alla bellona di turno che cattura l'attenzione del protagonista maschile o la madre dello stesso. In Mamma Mia! Streep ha 60 anni e dimostra la metà della sua età: da allora, in dieci anni, ha cambiato pelle e forma altre innumerevoli volte e a 70 anni è ancora nominata agli Oscar per performance incredibili come quella di Kay Graham in The Post di Steven Spielberg e si batte per i diritti delle donne a ogni occasione e apparizione pubblica. Prima o poi dovremo istituire il Meryl Streep day.
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8. Come ritrovare dei vecchi amici al karaoke
Facile, semplice, rassicurante: rivedere Mamma Mia! è come ritrovarsi con dei vecchi amici al karaoke, in un'esplosione di gioia collettiva e condivisa. Efficace come un barattolo di gelato.
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9. Celebra l'amicizia tra donne
Prima della celebrata Big Little Lies - Piccole grandi bugie (al cui cast si è unita, per la seconda stagione, proprio Meryl Streep) e dopo Il club delle prime mogli (con il magico trio Diane Keaton, Goldie Hawn e Bette Midler), Mamma Mia! è una bella e sana rappresentazione dell'amicizia al femminile, per una volta non ritratta immersa in drammi o vendette: solo tre amiche, Donna (Streep), Rosie (Julie Walters) e Tanya (Christine Baranski), che si conoscono alla perfezione e si sostengono a vicenda. Qualcosa che ci piacerebbe vedere rappresentato più spesso.
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10. Il bacio tra Meryl Streep e Cher
In Mamma Mia! Ci risiamo, sequel del film del 2008, entra in scena un'altra Sheridan: Ruby, madre di Donna e nonna di Sophie, interpretata da nientepopodimeno che Cher. Apparsa per l'ultima volta sul grande schermo nel 2010 grazie a Burlesque (ma perché fa così pochi film?!), la cantante e premio Oscar torna a rubare la scena anche in questo film, dove è una nonna sui generis. Grazie a Mamma Mia!, Cher e Meryl Streep si sono incontrate di nuovo, a 35 anni dal film Silkwood, sul red carpet della première a Londra, scambiandosi un bacio che è già storia: un po' come se si fossero incrociati i flussi.