Recensione Radio America (2006)

Grazie ad una sceneggiatura particolarmente brillante ed una regia perfino esaltatante, A Prairie Home Companion risulta estremamente piacevole soprattutto nelle sue straordinarie trovate comiche e nelle trascinanti canzoni.

The Show Mustn't Go On

A Prairie Home Companion non è soltanto il titolo del nuovo lavoro di Robert Altman (Radio America in Italia), presentato oggi a Berlino e accolto da un lungo applauso della stampa, ma anche e soprattutto il titolo di un longevo programma radiofonico andato in onda negli Stati Uniti per oltre 30 anni fatto di divertenti sketch (tra cui alcuni irresistibili spot di finti sponsor), una interminabile soap opera e tanta musica folk.

Il film di Altman ci trasporta al Fitzgerald Theate di St. Paul, Minnesota, quando sta per cominciare l'ultima puntata dello show, e ci mostra i protagonisti, i dietro le quinte e le vite di tutti coloro che, in un modo o nell'altro, partecipano alla realizzazione del programma attraverso un riuscitissimo mix di realtà e fantasia: accanto ai i musicisti e Garrison Keillor, il conduttore ed ideatore del Prairie Home Companion (qui anche in veste di attore e sceneggiatore), si vanno ad aggiungere figure fittizie come l'irresistibile capo della sicurezza Guy Noir, ben intepretato da Kevin Kline, che parla come un personaggio di un romanzo di Raymond Chandler (sua la frase che apre il film, "A dark night in a city that knows how to keep its secrets", in realtà il personaggio Noir è protagonista di una serie poliziesca a puntate che andava in onda di settimana in settimana) ma è imbranato come l'ispettore Closeau o le coppie canterine delle Sorelle Johnson (Meryl Streep e Lily Tomlin) e dei cowboy Rusty e Lefty (i divertentissimi Woody Harrelson e John C. Reilly).

Grazie ad una sceneggiatura particolarmente brillante ed una regia sicura e a momenti perfino esaltatante, la pellicola risulta estremamente piacevole soprattutto nelle sue straordinarie trovate comiche, nelle trascinanti canzoni bene eseguite da tutti i protagonisti (la Streep, in vero stato di grazia, si dimostra anche un'ottima cantante oltre che l'incredibilmente talentuosa attrice che ben conosciamo) e nella riuscita rappresentazione dei momenti di drammatica quotidianeità che avvolgono lo show. Altman sfrutta al meglio tutti i suoi classici punti di forza, il film corale all'America Oggi, il musical alla Nashville, la commedia alla Mash, il noir stile Il lungo addio fondendoli in un'unica pellicola che fa della leggerezza e gradevolezza il suo punto di forza ma che non manca di piccoli tocchi di quella genialità che da sempre contraddistingue questo autore ottantenne ad un passo dal suo primo Oscar, quello alla carriera che gli verrà consegnato il prossimo 5 marzo.

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4.0/5