L'Era Daniel Craig è definitivamente chiusa. Dopo una lunghissima attesa e una ridda di ipotesi, il nome del nuovo James Bond pare vicino ad essere svelato. Secondo un'indiscrezione del Sun, confermata anche dal Daily Mail, la produzione avrebbe finalmente scelto e offerto il ruolo di 007 ad Aaron Taylor-Johnson. Che, a questo punto, non dovrebbe far altro che accettare. L'attore inglese non ha mai negato che il ruolo potesse fare al caso suo. "È un grande onore sapere che la gente mi vede in questo ruolo. È un grande complimento" ha commentato di recente. È vero che dietro il rumor ci sono i tabloid inglesi, e la notizia sarebbe già stata smentita, ma quando le indiscrezioni si fanno così fitte sembrano essere un indizio importante. A questo punto ci sentiamo quasi di dire che manca solo l'ufficialità, e finalmente avremo il settimo James Bond della storia dopo Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan e, appunto, Daniel Craig. Se sarà davvero così, allora è il caso di chiederci come potrebbe essere il James Bond di Aaron Taylor-Johnson?.
Il compito non facile di sostituire Daniel Craig
AAron Taylor-Johnson avrà un compito per niente facile, quello di sostituire Daniel Craig, definito da molti il miglior Bond visto sugli schermi insieme a quello di Sean Connery. Vista la particolarità di Craig, forse è un bene che si vada verso una direzione completamente diversa. Taylor-Johnson ha 33 anni, è ancora giovane, requisito necessario per prendere il ruolo di 007 e portarlo avanti per una serie di film e non solo uno. Rispetto ad altri attori, però, che sono arrivati al ruolo quando ancora erano poco noti, Aaron è già piuttosto famoso e ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto.
La gioventù e la fragilità
Fisico prestante, volto pulito, quasi adolescenziale - ed è questo che segna la cesura più netta con il Bond di Craig - Aaron Taylor-Johnson nei primi film in cui l'abbiamo conosciuto, ha incarnato la gioventù e le fragilità. Abbiamo ancora negli occhi la prima volta che lo abbiamo visto sullo schermo, nei panni di un giovanissimo John Lennon, ancora spoglio del suo look iconico, in Nowhere Boy (diretto da Sam Taylor-Wood, che sarebbe diventata la sua compagna). È un ruolo che fa uscire immediatamente tutta la sensibilità, quella necessaria per raccontare un bambino che non è mai cresciuto, e a cui manca terribilmente la propria madre. A proposito, anche Bond è stato un figlio orfano, avendo perduto i genitori da piccolo. Anche quando è stato un supereroe, in Kick-Ass, è stato un supereroe sui generis, e anche il Quicksilver degli Avengers era un eroe in formazione.
Un volto decisamente duttile
Ma Taylor-Johnson non è solo questo. È anche capace di gettarsi in mondi violenti e pericolosi, come accade ne Le belve, dove è diretto da Oliver Stone. È capace di tirare fuori la follia, come in uno dei suoi personaggi più riusciti e premiati. Quale? Il Ray Marcus di Animali notturni, sadico killer e stupratore senza anima e senza coscienza, non a caso premiato con il Golden Globe per il miglior attore non protagonista. Se necessario, quel volto quasi da bambino può essere sporcato dalla barba, o da baffoni vecchio stile, come in Bullet Train. Se il ruolo lo richiede, quegli occhi buoni e limpidi possono essere venati di follia, come in Animali notturni. Quello che abbiamo capito, vedendolo più volte sullo schermo, è che Aaron Taylor-Johnson è un attore estremamente versatile. E allora siamo ancora più curiosi di capire che Bond sarà.
Un Bond più sensibile e attento al femminile?
Sarà senz'altro potrebbe essere uno dei James Bond più belli e più eleganti. Il fisico gli permetterà di vestire al meglio sia lo smoking d'ordinanza, sia abiti più adatti all'azione. Ma Aaron Taylor-Johnson ci sembra l'attore adatto a riprendere quel discorso iniziato dagli sceneggiatori nell'Era Craig, ossia costruire un Bond più sensibile e attento al femminile. Nell'arco narrativo di cinque film, da Casino Royale a No Time to Die, Neal Purvis e Robert Wade (che, a quanto risulta, dovrebbero essere gli autori dello script anche per il prossimo 007) hanno raccontato un James Bond che soffre per amore e viene tradito, e poi un uomo che si innamora completamente, ricambiato, e pensa ad una donna e una figlia come parte di una famiglia. Miracolosamente, gli autori sono riusciti a raccontare tutto questo mantenendo un personaggio rude, determinato, spietato, affascinante come dev'essere 007.
James Bond come maschio consapevole?
Il nuovo Bond di Aaron Taylor-Johnson potrebbe essere un personaggio nuovo e allo stesso tempo legato alla tradizione. Oggi c'è chi non ha esitato a definire il Bond classico, quello di Sean Connery, uno "stupratore", un uomo che alle donne non ha mai chiesto il consenso, o non ha mai accettato un no. Una visione forse un po' estrema, certo, ma è evidente che, piaccia o meno, oggi anche a un personaggio come James Bond venga richiesto un codice di comportamento nei confronti delle donne conforme al mondo contemporaneo, più equilibrato. L'attore inglese sembra essere il personaggio giusto anche a livello di personalità. Aveva infatti fatto notizia il fatto che, una volta sposato, avesse assunto anche il cognome della moglie, Sam Taylor-Wood e sia diventato Aaron Taylor-Johnson. James Bond come maschio consapevole? Con l'attore inglese potrebbe essere più che una suggestione...
Bond Begins: sarà un'origin story?
L'altro filone portato avanti nei cinque film della saga di Daniel Craig da Neal Purvis e Robert Wade, presente soprattutto da Skyfall in poi, è il Bond "da rottamare", il "relitto" accostato a La valorosa Téméraire di William Turner, il quadro che racconta una nave trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita dopo le tante battaglie. Il corpo e il volto di Craig, la sua età e il suo vissuto permettevano questo discorso. Che non sarà possibile con Aaron Taylor-Johnson, il cui aspetto fisico dimostra un'età forse ancora più giovane di quella effettiva. Con un Bond così giovane potrebbe prendere piede l'ipotesi di una sorta di reboot, un Bond Begins, un'origin story del personaggi. Era stato un reboot anche l'inizio dell'era Craig, con Casino Royale**, ma si trattava più delle origini della licenza d'uccidere e del suo doppio 0. Con un volto, un corpo e un'aura come quella di Aaron Taylor-Johnson sarebbe possibile ripartire dall'inizio. Le origin story oggi funzionano sempre di più perché permettono di entrare nell'anima e nelle motivazioni dei personaggi. Gli ultimi tre film, Skyfall, Spectre e No Time To Die, in qualche modo hanno iniziato a farlo, con personaggi e dialoghi. Ma qui si potrebbero davvero vedere gli inizi di Bond.
James Bond sarà un assassino?
Un ulteriore tema portato avanti dagli ultimi Bond era quello del definire 007 per quello che è, un assassino, un modo deciso di chiamare quello che abbiamo sempre considerato un agente segreto, una spia, un uomo affascinante ed elegante. 00 significa licenza d'uccidere, lo sappiamo dal primo film. Eppure "assassino" non lo avevano mai chiamato. Se sarà origin story, forse si parlerà anche di questo, o forse no. Ma Aaron Taylor-Johnson (torniamo a Le Belve e ad Animali notturni) ha la tempra, lo sguardo, il carattere per essere anche un killer. Se si sceglierà di sottolineare questo aspetto, insomma, Johnson sarà pronto. Sarà un assassino in modo diverso da Craig, certo, ma proprio l'ultimo Bond ha dimostrato che mettere in risalto la sensibilità insieme alla violenza nello stesso personaggio è possibile.
Un nuovo modo di sedurre
Aaron Taylor-Johnson è anche un sex-symbol, per cui in questo senso non avrà problemi ad essere 007. Con una nuova sensibilità e un rinnovato modo di trattare le donne, James Bond dovrà continuare ad essere un seduttore, un amante, perché questo è un aspetto imprescindibile del personaggio. Sarà interessante, allora, capire come Taylor-Johnson, insieme a regista e sceneggiatori, saprà costruire un nuovo modo di sedurre, più moderno, più attuale, più empatico. Un personaggio romantico, come il Conte Aleksej Vronskij di Anna Karenina.
Un film ambientato negli anni Sessanta?
Un nuovo modo di sedurre, è chiaro, sarebbe legato ai nostri tempi e alle istanze in gioco in questi anni. Il Bond di Daniel Craig, negli ultimi film, e soprattutto in No Time To Die, ha già fatto intravvedere un cambio di rotta e un'evoluzione del suo modo di essere. Bond 26, allora, sarà ambientato ai tempi correnti, come è stato per ogni film. Ma rumour, o solo ipotesi, parlavano anche della possibilità di tornare indietro, e di ambientare il nuovo film negli anni Sessanta, e facendo così un'operazione vintage e nostalgica. Un po' come è stato con X-Men: l'inizio, diretto da quel bondiano di Matthew Vaughn, che riportando gli eroi indietro nel tempo recuperava canoni e stili degli anni Sessanta, e quindi un immaginario che deve molto a quello di James Bond. Con la sua eleganza innata, Aaron starebbe benissimo anche nei favolosi 60s.
Chi è il miglior James Bond del cinema?
Sam Taylor-Wood: e se a dirigere il nuovo Bond fosse una donna?
A proposito: come sarà il nuovo Bond, dipenderà comunque dalla scelta del regista. Aaron Taylor-Johnson, non a caso, ha lavorato sia con Matthew Vaughn che con Christopher Nolan, registi che, nei loro film, hanno dimostrato di avere nel loro dna l'immaginario bondiano, riletto ognuno con le proprie sensibilità. Il primo potrebbe dar vita a uno 007 iconico e ironico, il secondo a un Bond più cerebrale e misterioso. A quanto pare, però, il progetto Bond 26 non verrà consegnato a un cineasta in grado di dare la sua visione di 007, ma saranno gli sceneggiatori e la produzione a dettare la linea al quale il regista dovrà attenersi. Per questo un nome come Christopher Nolan alla regia sembra utopia, oggi. Ma l'esperienza di Sam Mendes (Skyfall e Spectre) dimostra che un Bond d'autore è possibile. A questo punto, restando sulle affinità elettive di Aaron Taylor-Johnson, perché non farlo dirigere alla sua compagna di set e di vita, Sam Taylor-Wood? Un personaggio quintessenza del maschile diretto da una donna potrebbe aprire scenari davvero interessanti...